Il 7 maggio, il presidente Vladimir Putin ha ordinato al Ministero della Difesa russo di avviare l’identificazione di obiettivi strategici a Kiev, in vista di un possibile attacco con il missile balistico Oreshnik, un vettore potenzialmente armabile con testate nucleari. Secondo fonti militari, l’ipotesi più probabile resta però l’uso di testate convenzionali ad alto potenziale.
Another Oreshnik? Good. pic.twitter.com/yj9CIZ3xMv
— Gabe (@GabeZZOZZ) May 10, 2025
Massima allerta sul fronte russo: il 12 ed il 13 maggio sarà chiuso lo spazio aereo per lancio del missile Oreshnik
Due giorni dopo, il 9 maggio, l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha diffuso un bollettino di emergenza, affermando:
“L’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha ricevuto informazioni riguardanti un possibile attacco aereo di grande entità, che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento nei prossimi giorni. Si raccomanda ai cittadini statunitensi di essere pronti a mettersi immediatamente al riparo nel caso venga diramato un allarme aereo.”
Oggi, 11 maggio, le autorità russe hanno emesso un avviso globale NOTAM (Notice to Airmen) per la chiusura dello spazio aereo sopra il sito di Kapustin Yar, nella regione nord-orientale di Astrakhan. Da qui si presume possa partire il lancio del missile Oreshnik.
“Dalle ore 06:00 UTC del 12 maggio alle ore 04:00 UTC del 13 maggio, lo spazio aereo sopra Kapustin Yar sarà interdetto. La notifica (tipo QRTCA) è stata emessa dalla FIR di Rostov.”
La zona di esclusione comprenderà anche parti delle regioni di Volgograd e Saratov, estendendosi dal suolo fino ad altitudini illimitate — un’indicazione chiara dello stato di massima allerta operativa.
Al momento, non è possibile stabilire se il lancio previsto sarà un test balistico o un attacco reale su Kiev, mirato a obiettivi strategici di alto valore, come centri di comando e infrastrutture decisionali. Tuttavia, un’eventuale azione offensiva potrebbe configurarsi come una risposta simmetrica agli attacchi ucraini già subiti dalla Federazione Russa.
Il Cremlino è infatti già stato preso di mira in più occasioni da droni ucraini. Solo l’8 maggio, le forze armate russe hanno dichiarato di aver intercettato 540 droni nella regione di Mosca. Il giorno successivo, il 9 maggio, un drone ha colpito un edificio governativo a Belgorod, ferendo il governatore locale.
In questo contesto, se la Russia decidesse di passare all’attacco, si tratterebbe non solo di una dimostrazione di forza, ma anche di un messaggio politico preciso:
‼️Ukraine’s Zelensky ignores truce orders drone strikes towards Moscow region even as World leaders arrive for the 80th Anniversary of the end #WWII
Russia reportedly prepared to use Oreshnik hypersonic missile and military were ordered to identify targets.
Reports indicate… pic.twitter.com/Mx9CdaD1Ck
— Wolf Brief (@wolfbrief_) May 8, 2025
il tempo del dialogo con quei leader europei che usano la retorica della “pace” per mascherare richieste unilaterali di resa è terminato.
Mosca si dichiarerebbe così pronta a rispondere con forza a quella che percepisce come una strategia occidentale apertamente ostile e destabilizzante.
l missile balistico Oreshnik: una nuova generazione di deterrenza mobile
L’RS-26 “Oreshnik” rappresenta una nuova generazione di missili balistici russi a raggio intermedio, progettato per combinare mobilità tattica, capacità di penetrazione avanzata e velocità ipersonica. A differenza di missili più noti come lo Yars o l’Iskander, l’Oreshnik occupa una posizione ibrida nel panorama dell’arsenale strategico russo: non è un missile intercontinentale (ICBM), ma ha una gittata sufficiente a colpire obiettivi critici in Europa con tempi di reazione rapidissimi, rendendolo particolarmente adatto a scenari di escalation controllata.
Caratteristiche che lo distinguono da altri missili:
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Compattezza e mobilità: l’RS-26 è progettato per essere trasportabile su piattaforme TEL (Transporter Erector Launcher) di dimensioni più contenute rispetto ai classici ICBM, garantendo maggiore discrezione e capacità di spostamento rapido su lunghe distanze. È più agile dello Yars e più potente dell’Iskander.
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Gittata “intermedia estesa”: copre distanze tra i 2.000 e 6.000 km, colmando il vuoto lasciato dalla fine del trattato INF, e può colpire qualsiasi capitale europea partendo da posizioni interne russe.
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Velocità terminale ipersonica: al momento dell’impatto, la testata può raggiungere una velocità di oltre Mach 20 (circa 24.500 km/h), rendendo l’intercettazione da parte dei sistemi antimissile occidentali (come Patriot o Aegis) virtualmente impossibile.
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Manovrabilità in fase terminale: l’RS-26 è dotato di un sistema di rientro manovrabile (MARV), che gli consente deviazioni imprevedibili dalla traiettoria balistica tradizionale, eludendo radar e difese.
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Sistema di decoy integrato: può rilasciare esche e falsi bersagli per confondere i sistemi radar e i missili intercettori.
Capacità distruttiva:
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Testata nucleare standard: da 150 a 300 kiloton, equivalente a 10-20 volte la bomba di Hiroshima. Può essere singola o dotata di 3 testate MIRV (Multiple Independently-targetable Reentry Vehicles), ognuna in grado di colpire bersagli separati.
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Configurazione convenzionale ad alto potenziale: può essere equipaggiato con testate esplosive ad alta penetrazione, adatte a neutralizzare bunker sotterranei, centri di comando fortificati o sistemi radar a lungo raggio.
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Raggio di distruzione stimato: in configurazione nucleare, l’onda d’urto può devastare un’area urbana nel raggio di oltre 5 km, con danni gravi anche a 10–12 km dall’epicentro.
Conclusione tecnica e strategica
L’Oreshnik è unico nel suo genere perché coniuga la flessibilità di impiego tattico con il potenziale di deterrenza strategica. La sua capacità di lanciare attacchi improvvisi da posizioni mobili, unita alla velocità ipersonica e all’immunità quasi totale all’intercettazione, ne fa una delle armi più temute oggi nel teatro eurasiatico.
L’impiego anche solo dimostrativo di questo missile in configurazione convenzionale rappresenterebbe un segnale politico-militare potentissimo: la Russia è pronta a rompere ogni illusione di supremazia occidentale in uno scenario a fuoco controllato ma a credibilità altissima.