Mentre gli USA trattano, Bruxelles impone una svolta militarista: l’Europa verso l’abisso?

Bruxelles ha appena imposto un nuovo diktat che potrebbe segnare un’ulteriore tragica involuzione nel percorso già preoccupante degli ultimi anni. L’Unione Europea ha infatti deciso di procedere con lo stanziamento di un pacchetto da 150 miliardi di euro in prestiti militari, ufficialmente per sostenere quella che definisce ambiguamente “autonomia strategica”. In realtà, si tratta di un concetto fumoso che nasconde una spinta evidente verso una militarizzazione imposta, finanziata principalmente dalla Germania, già pesantemente penalizzata dalla perdita della sovranità energetica e dalla devastazione industriale seguita al sabotaggio del Nord Stream.

Il giornalista investigativo premio Pulitzer Seymour Hersh ha indicato chiaramente che dietro l’attacco al gasdotto ci sarebbero proprio gli Stati Uniti. Una realtà che Bruxelles preferisce ignorare, scegliendo invece di proseguire una politica autodistruttiva, sostenuta dal falso mito della compattezza europea.

La retorica della pace e la realtà della guerra

Al di là della retorica ufficiale, i fatti dimostrano chiaramente che l’Unione Europea sta preparando la popolazione europea a uno scenario di guerra:

  • Dichiarano di voler raggiungere la pace in Ucraina ma parlano di congelare il conflitto (e nello stesso tempo dissuadono l’Ucraina a accettare la situazione sul campo);
  • Si spinge apertamente per l’invio di truppe occidentali sul terreno;
  • Si punta sull’espansione della NATO e sull’aumento della produzione militare riconvertendo l’industria civile.

Democrazia europea sospesa

La democrazia europea sembra ormai sospesa:

  • Nessuna consultazione pubblica ha preceduto questa decisione di spesa militare, che supera di dieci volte il budget militare annuale della Russia;
  • Il consenso a Bruxelles si è trasformato in una finzione imposta dall’alto, attraverso decisioni arbitrarie che spesso aggirano gli stessi trattati europei;
  • La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, non eletta direttamente, assume decisioni come se avesse un mandato popolare, sfruttando a proprio vantaggio norme come il Trattato di Lisbona.

Il declino tedesco e la voce degli intellettuali

La Germania, ora guidata da Friedrich Merz, sembra destinata ad accettare passivamente il proprio declino economico e industriale, aggravato dall’obbligo di finanziare un conflitto apparentemente senza fine. Critiche autorevoli a questa strategia arrivano da personalità come l’economista di fama mondiale Jeffrey Sachs, che ha più volte denunciato:

«L’Europa sta camminando verso un abisso economico e sociale, ostinandosi in un conflitto senza uscita. Bruxelles non può continuare ad ignorare la realtà che si impone con forza.»
Jeffrey Sachs, economista

Realtà geopolitica e voci dagli Stati Uniti

Bruxelles ignora volutamente che, mentre l’Europa si indebita, la Russia non ha bisogno di indebitarsi per sostenere il proprio sforzo bellico. Questa differenza sottolinea la crescente dipendenza economica e politica dell’Europa da potenze esterne.

Negli Stati Uniti emergono segnali di un cambio di rotta pragmatico con l’amministrazione Trump: il Segretario di Stato americano Marco Rubio, ha infatti affermato apertamente in occasione dell’incontro con la delegazione ucraina per trattare sul cessate il fuoco:

«La cosa più importante che dobbiamo ottenere da questi colloqui è la consapevolezza che l’Ucraina è pronta ad affrontare scelte difficili.»
Marco Rubio, Segretario di Stato USA

Questo pragmatismo statunitense lascia l’Europa isolata nella sua cieca ostinazione, mentre la narrazione ufficiale crolla sotto il peso della realtà strategica e militare sul campo.

Un cambiamento urgente

La strategia dell’Unione Europea appare oggi sempre più un misto di retorica vuota e irresponsabilità politica, distante dai reali interessi dei cittadini europei e succube di scelte imposte oltreoceano.

È urgente che Bruxelles abbandoni le proprie illusioni e riconosca che, senza un deciso cambio di rotta, la realtà finirà inevitabilmente per imporsi con conseguenze drammatiche per tutto il continente.


Approfondimenti utili:

 

 

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