Ma che sta a combinare quell’impiastro di Conte a Bruxelles?

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Invece di intervenire subito e stanziare quando necessario con reperimento ordinario, Conte ora elemosina all’Eurogruppo ma riceve calci (che poi distribuirà a noi equamente),

La sostanza è che i ministri europei stanno decidendo a porte chiuse e noi possiamo soltanto parlare dei ‘rumor’ che dicono ovvero che non hanno combinato niente per tutto il giorno.

I paesi frugali non sono inclini a nessun accordo, tant’è che il tutto è stato rimandato, visto che non era possibile arrivare a nessun tipo di accordo.

Ma tutto questo era prevedibile.

La parte più sostanziale è che il ministro Gualtieri e Conte sono andati all’Eurogruppo senza discuterne in Parlamento o mettere al voto le istanze da portare. Invece l’Olanda ha messo al voto il no agli eurobond prima di recarsi alla riunione.

In altri termini, l’esito che si sta compiendo era già scritto e abbondantemente prevedibile come il fatto che ogni oggetto cade dall’alto verso il basso.

Ma Conte non ci ha creduto o ha seguito altri interessi. All’uopo, in questi mesi il Parlamento è stato del tutto esautorato e questa deriva non c’entra con il covid-19 (ed addirittura Conte sta provando a prolungare lo stato di emergenza quando non esiste più in tutta l’Europa ed il tasso di contagio in Italia è pressoché 0).

Il risultato è che adesso la penalizzazione che ci dovremo aspettare sarà doppia perché se il governo italiano avesse agito subito e reperito i soldi autonomamente per far fronte all’emergenza, Bruxelles avrebbe concesso uno sforamento come hanno fatto gli altri paesi . Ma ora a bocce ferme ed a pandemia per il momento rientrata (anche se c’è chi si sbraccia a dire che sta aumentando), non si capisce perché Bruxelles dovrebbe aumentare il bilancio della Commissione Europea per l’Italia.

E’ deprimente che il nostro Primo Ministro non ha nulla da argomentare ai suoi interlocutori se non fare il ‘piacione’ ed alla fine accetterà. Accetterà come sempre. Farà come dicono loro, la Germania e gli stati ‘frugali’ del nord. Non è mai tornato vittorioso da questi incontri.

Toccherà poi alla stampa, ai media italiani alchimizzare la notizia e trasformarla in vittoria. Vedrete che accadrà così.

Il risultato della grande maratona della nostra delegazione con la controparte europea  è presto detto: sussidi ridotti, controlli passati al Consiglio europeo anziché alla Commissione, bottone dello stop in mano ai paesi frugali. Per L’Italia è una disfatta e una beffa.

Senza offendere il primo, il mio amministratore di condominio avrebbe fatto meglio di Conte.

Ed allora? Siccome ciò che è sicuro è che approveranno MES , BEI e Sure ma che il Recovery Funf naufragherà e sarà ulteriormente rimandato, l’unica ciambella di salvataggio è una lettera di Borghi in cui dice al Parlamento europeo che i nostri rappresentanti si sono recati all’Eurogruppo senza mandato parlamentare .

La lettera richiama la legge 234 del 2012 fatta espressamente per evitare di cadere nella trappola greca , ovvero che si facciano cose così importanti senza coinvolgimento del parlamento. In proposito, la Lega ha scritto ufficialmente a Nicola Giammarioli, segretario generale del Mes (il numero due dell’istituzione guidata dal tedesco Klaus Regling) per ricordare che il governo sulla base della legge 234 del 2012 non ha l’autorità per poter dare l’okay a qualsiasi tipo di
accordo in merito al MES.

In proposito l’on. Claudio Borghi della Lega in un suo video ricorda che la missiva è stata fatta recapitare al MES  in quando “bisogna sempre stare attenti”. “Certo – dice Borghi –  in condizioni normali sarebbe meglio fidarsi del proprio governo ma il contesto consiglia di mettere le carte sul tavolo perché la convenzione di Vienna quella che regola tutti i trattati internazionali, all’articolo 46 dice che un accordo internazionale viene considerato valido anche se fatto in violazione di leggi interne, perché di base il concetto è che gli altri non sono tenuti a sapere se il governo sta facendo le cose corrette sulla base delle leggi interne perché non si è tenuti a sapere come sono le leggi di tutti gli altri paesi”.

“Quindi  – prosegue Borghi – ti presenti lì e supponi che il governo sia autorizzato ad agire in un certo modo anziché in un altro. Ma l’art. 46 del Trattato di Vienna nell’ultimo comma dice che il governo di un paese può agire in qualunque modo (in violazione di leggi interne) salvo che sia evidente o che si sappia che non è così!”.

Basterà questo espediente legale ad interrompere la serie di evidenti forzature di cui tutti paghiamo e pagheremo le conseguenze amaramente? Io credo che se finora hanno sempre trovato una scappatoia e ci hanno fatto credere immancabilmente che fosse a fin di bene. Credo che lo faranno ancora. Ma almeno si saprà, tutti gli italiani sapranno chi sono e di che pasta sono fatti.

Quindi alla fine – visto che il MES chiaramente non sarebbe possibile approvarlo  prima di averlo votato in Parlamento – Borghi suppone che nel match in corso saranno approvati BEI (Banca europea per gli investimenti ) e Sure (fondo per la disoccupazione) e che a questo punto Gualtieri tornato in Italia dovrebbe dimettersi  altrimenti si voterà per la sfiducia.

Resta infatti aperto l’enigma: perché indebitarsi attraverso Sure, Bei o Mes – con l’inevitabile potere di controllo sulle nostre finanze –  quando allo stesso modo – ma senza condizionalità – avremmo potuto indebitarci emettendo Btp acquistati “senza limiti” dalla Bce?

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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