L’Unione Europa delude? E se invece fosse stata progettata proprio per andare così!?

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Quante volte lo abbiamo sentito dire? Da quanti anni? Ci continuano a ripetere che il problema è che ‘bisogna tornare allo spirito dei padri fondatori dell’Europa’, ovvero al pensiero di Alcide de Gasperi, Konrad Adenaur, Robert Schuman.

Vi confesso che quando sento queste persone parlare, ascolto con un sorriso. La mia è vera ammirazione.

Dicono che bisognerebbe cambiare le istituzioni europee dall’interno tornando allo spirito dei padri fondatori , partendo dalla libertà e non so da che altro (visto che quell’Altro è escluso volutamente dagli Statuti).

Ammiro sempre chi è sinceramente animato da buone intenzioni. Sono cosciente che la confusione è generata appositamente dalle istituzioni europee per auto-proteggersi.

D’latra parte l’Unione Europea ha reso la sua struttura, l’architettura delle sue istituzioni, la  stessa stesura dei trattati – ed ogni altra cosa che la riguarda – appositamente incomprensibile.

Lo ha fatto affinché la maggior parte della gente continui a dire: “l’economia è per me incomprensibile”.

Concordo che il tema è abbastanza noioso, però essendo in tempi emergenziali dove è in discussione se domani molti di noi potrà avere il necessario per vivere, penso sia necessario per ognuno affronti correttamente il tema ‘Unione Europea’.

L’euro, nient’altro che una moneta straniera

Naturalmente uno dei grandi errori è stata la decisione di introdurre l’euro prima di perfezionare l’Unione Politica (con istituzioni trasparenti). Di conseguenza introdurre una moneta unica è voluto dire alla sovranità nazionale,  senza tra l’altro la possibilità di incidere sui meccanismi decisionali dell’Unione.

Considerate inoltre che è ancor più grave perché la banca centrale, la BCE , non dipende dall’Unione Europea ma è autonoma. Attenzione, è vero che la BCE è stata concepita come istituzione indipendente proprio per assicurare che agisca nel miglior interesse dei cittadini europei. Ma solo a parole: il mantenimento della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro, ed in definitiva la salvaguardia dell’Euro, in realtà avviene a discapito dei cittadini europei, specialmente dei paesi meno ‘virtuosi’.

Ma allora perché si è fatto così? L’unico scopo del perfezionamento dell’Unione  in un certo senso, è stato dare potere ad un organismo che imponesse come legge l’economia di mercato ultraliberista alla Milton Friedman, a totale vantaggio de capitale.

La previsione della Thatcher si è realizzata

Con il senno del poi, non si può dire che la premier britannica Margaret Thatcher, allora sbagliasse quando descriveva l’Unione Europea come

… il risultato di un piano; un classico progetto utopistico, un monumento alla presunzione degli intellettuali, un programma il cui inevitabile destino è il fallimento, e di cui solo le dimensioni finali dei danni restano da vedersi. 

E  accettando ogni cosa, ovvero tagli alla spesa pubblica, su scuola, sanità, cultura, infrastrutture, riduzioni delle pensioni, privatizzazione, delocalizzazione, svendita degli asset industriali ed altro, non abbiamo visto proprio questo?

L’Unione Europea ci ha inondato con i sensi di colpa, ci ha detto che la nostra colpa fosse il vivere ad un livello che non potevamo e che il nostro ‘debito’ era eccessivo. Ma dopo anni di austerity anziché migliorare siamo peggiorati: la pressione competitiva delle imprese si è scaricata ben presto sui lavoratori e  questa  insieme alle delocalizzazioni , ha comportato il progressivo impoverimento del paese.

Ma la troika europea non è stata distruttiva solo relativamente alle direttive economiche: in tema diritti umani ci ha imposto direttive astruse che hanno sconvolto la nostra società in tema di famiglia e vita. L’occhio sempre fisso al mercato anziché al sociale, al lavoro, all’uomo, ci ha snaturato; ha snaturato la nostra Costituzione, i nostri fondamenti.

Infine come un macigno, su queste dinamiche è gravata l’impossibilità dello stato di intervenire in nessuno modo perché  privo ormai di agire sulla moneta e sul cambio.

In proposito, mi sto rileggendo gli interventi di Margaret Thatcher, ebbene in proposito di sovranità monetaria, in un suo intervento in Parlamento, diceva:

Un Paese che perda il potere di battere la propria moneta è un paese che ha rinunciato al potere di governare se stesso. Un Paese simile non sarebbe più libero né davvero democratico, perché il suo popolo non potrebbe più determinare il proprio futuro nelle elezioni nazionali. Amici miei, rinunciare alla sterlina, rinunciare al nostro potere di autogoverno, significherebbe tradire tutto ciò che le precedenti generazioni nel corso dei secoli hanno dato la vita per difendere.


E’ significativo che, – sempre la Thatcher,  poco prima delle dimissioni , diceva:

Non c’è niente di particolarmente europeo in una struttura federale. Anzi, è vero il contrario: è lo stato nazionale ad essere europeo.”  Ed ancora: “La nostra sovranità non viene da Bruxelles, è nostra di diritto ed ereditaria. Scegliamo noi cosa devolvere alla Comunità, non il contrario.

Poi sappiamo come è andata. Quelle previsioni riuscirono tutte: non poteva che andare in questo modo, data la struttura e che le intenzioni erano state definite sin dalla sua nascita.

Ora – anche se  triste dirlo – è accaduto l’imprevisto. Sarà la catastrofe o la rinascita. Dipende anche da noi. Ma una cosa è certa: non è una maggiore integrazione europea che risolverà le cose.

L’integrazione imporrà solo un bavaglio più serrato ai popoli.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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