L’Ungheria non si unirà alla UE nelle nuove sanzioni contro Mosca

Ministro degli Esteri: l’Ungheria non sosterrà le nuove sanzioni anti-russe dell’UE

È ormai chiaro che gli atti dei vertici europei non rispecchiano azioni coerenti con la logica. Questo è del tutto evidente, ma finora l’unica nazione ad esercitare la propria sovranità, è quella che la ginecologa presidente della Commissione Europea, considera come nazione non democratica:

Infatti:L’Ungheria non sosterrà le sanzioni contro la Federazione Russa che danneggiano la sua sicurezza nel settore energetico, compreso quello nucleare. Lo ha affermato venerdì il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto in un’intervista a TASS a margine della settimana ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Non abbiamo mai accettato alcuna sanzione nel settore energetico che danneggerebbe i nostri interessi nazionali e non accetteremo tali sanzioni in futuro “, ha affermato, quando gli è stato chiesto se Budapest avrebbe sostenuto il nuovo pacchetto di sanzioni dell’UE già annunciato.

Quando si tratta del campo nucleare, siamo chiaramente in disaccordo. Sicuramente non accetteremo alcuna sanzione in campo nucleare, perché danneggerà la nostra sicurezza energetica. E, ad essere onesti, non vedo come le difficoltà con la nostra sicurezza energetica aiuteranno l’Ucraina”, Szijjarto ha sottolineato.

“Non sono molto contento che in Europa ci sia ora un discorso pubblico su un nuovo pacchetto di sanzioni, perché l’esperienza finora mostra che le sanzioni che abbiamo imposto stanno causando più danni a noi stessi. Ma per non distruggere l’unità europea mentre davamo il consenso, tranne quando si trattava di energia, perché l’approvvigionamento energetico è una linea rossa per l’Ungheria». Ha aggiunto”.( fonte: Eadaily)

L’Unione Europea ha già adottato sette pacchetti di misure restrittive nei confronti della Federazione Russa, compreso un embargo su carbone e petrolio. Tutto ciò, però, ha colpito in primis gli stessi Paesi europei, che già affrontavano un’inflazione record, e ora stanno affrontando una crisi energetica.

Ricordo che recentemente da una Università Usa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva mandato un messaggio agli italiani.

«Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria», ha detto la von der  Layen

Il re è nudo

Dopo la risposta (indiretta) di Budapest al diktat di nuove dementi sanzioni alla Russia che colpiranno solamente i popoli europei, speriamo che anche gli italiani abbiano un impeto di riscossa contro chi trova la sua forza nella prepotenza e nell’usurpazione dell’autodeterminazione dei popoli.

Inoltre, Orban ha fatto sapere che vuole che l’UE rimuova le sanzioni alla Russia entro la fine dell’anno. L’Ungheria ha potere di veto come gli altri Stati membri e sembra intenzionata ad utilizzarlo. Se Bruxelles continua a ricattare Orban con la sospensione dei fondi strutturali, l’Ungheria non farà altro che avvicinarsi ancora di più alla Russia e ai BRICS. L’UE crede di essere il mondo, ma il mondo sta dicendo a l’UE che può tranquillamente fare a meno di essa.

VPNews

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Blogger con esperienza ventennale, appassionato comunicatore e osservatore della scena internazionale, ho ottenuto riconoscimenti come membro accreditato presso Free Lance International Press, e ho collaborato su importanti testate come il Sussidiario e la Croce, oltre a LPLNews. Prima di dedicarmi al mondo della scrittura, ho servito come militare di carriera, acquisendo competenze e vivendo esperienze in reparti operativi. Ora a riposo, il mio impegno si è spostato verso l'analisi approfondita della politica internazionale, con un focus particolare sui conflitti globali. Durante il mio percorso, ho contribuito in modo significativo all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline. La mia passione per la pace e la giustizia mi ha portato a essere tra i soci fondatori del "Coordinamento per la pace in Siria", un'associazione registrata che ha lavorato instancabilmente per promuovere la pace nella regione attraverso iniziative parlamentari e progetti di aiuto in loco. Inoltre, ho avuto l'onore di far parte del direttivo dell'"Osservatorio per cristiani del Medio Oriente", dove ho collaborato con altre menti dedite a monitorare e affrontare le sfide che i cristiani in Medio Oriente affrontano quotidianamente. Sono determinato a contribuire in modo positivo al dibattito globale e alla promozione di valori di pace, tolleranza e comprensione attraverso i miei contributi e la mia presenza online.

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