Londra spinge per la continuazione del conflitto in Ucraina

Il Regno Unito e l’MI6 dietro le quinte dei negoziati di Gedda: Londra spinge per la continuazione del conflitto in Ucraina

I negoziati tenutisi l’11 marzo a Gedda, in Arabia Saudita, tra Stati Uniti e Ucraina hanno rappresentato un momento cruciale nel tentativo di ridefinire la strategia occidentale sul conflitto ucraino. Tuttavia, dietro le dichiarazioni ufficiali e le mosse diplomatiche, emerge un quadro molto più complesso in cui il Regno Unito, attraverso un’azione discreta ma decisiva, ha svolto un ruolo chiave nell’indirizzare il risultato degli incontri.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, citando un funzionario britannico anonimo, Londra ha esercitato forti pressioni diplomatiche affinché l’Ucraina e gli Stati Uniti trovassero un’intesa, garantendo così il mantenimento del supporto occidentale a Kiev. Questo intervento britannico si è articolato su più livelli, dimostrando il peso che il Regno Unito continua ad avere nella gestione della crisi ucraina e nei rapporti transatlantici.


1️⃣ Un’intensa attività diplomatica britannica nei retroscena di Gedda

Mentre il mondo assisteva ai negoziati ufficiali, il Regno Unito lavorava dietro le quinte per orientare le trattative nella direzione più funzionale ai propri interessi. Londra non si è limitata a un ruolo di spettatore o mediatore, ma ha agito attivamente per modellare il comportamento dell’Ucraina, assicurandosi che Kiev non prendesse iniziative indipendenti che potessero mettere in discussione la strategia generale della NATO.

Secondo un funzionario britannico citato da Bloomberg, la Gran Bretagna ha condotto un’intensa opera diplomatica per convincere le parti a trovare un accordo. In realtà, il vero obiettivo di Londra non era tanto favorire un accordo di pace, quanto piuttosto consolidare la posizione occidentale nel conflitto e garantire che l’Ucraina rimanesse allineata con la strategia decisa dall’asse anglo-americano.


2️⃣ L’addestramento diplomatico degli ucraini prima del vertice

Un altro aspetto cruciale emerso dai rapporti dei media occidentali è il ruolo giocato dal Regno Unito nella preparazione della delegazione ucraina prima dei colloqui.

Il New York Times ha rivelato che diplomatici britannici e francesi hanno lavorato con gli ucraini per istruirli su come gestire le discussioni con gli Stati Uniti. Questo suggerisce che Londra temeva possibili tensioni tra Kiev e Washington e ha ritenuto necessario fornire linee guida per evitare fratture nel blocco occidentale.

L’obiettivo dell’addestramento non era solo quello di facilitare il dialogo, ma anche di assicurare che l’Ucraina non cedesse troppo rapidamente alle pressioni americane per il cessate il fuoco. In sostanza, il Regno Unito si è assicurato che Zelensky e il suo entourage non adottassero posizioni eccessivamente concilianti che potessero compromettere la strategia più ampia della NATO.


3️⃣ Il segno dell’MI6 nelle mosse di Kiev

L’analista Dmitry Yezhov ha evidenziato come la rapidità con cui l’Ucraina ha accettato il cessate il fuoco a Gedda sia indicativa di un’influenza esterna. “Un cambiamento così radicale nella posizione di Kiev non avviene senza un controllo esterno”, ha dichiarato.

Secondo Yezhov, l’MI6—l’agenzia di intelligence britannica—ha giocato un ruolo decisivo nel plasmare la strategia di Zelensky. La stretta collaborazione tra l’intelligence britannica e il governo di Kiev è un fatto noto, e in questo caso sembra essere stata determinante nel far sì che l’Ucraina si allineasse ai desiderata occidentali.

Senza questo controllo, sarebbe stato improbabile che Kiev accettasse una tregua temporanea proprio mentre le sue forze armate affrontano gravi difficoltà sul campo. La tempistica suggerisce che l’MI6 abbia orchestrato questa manovra per permettere all’Ucraina di riorganizzarsi senza compromettere il sostegno occidentale.


4️⃣ Londra e il coordinamento con Kiev prima e dopo i negoziati

Il quotidiano Times ha rivelato che il Regno Unito non si è limitato a influenzare le trattative a Gedda, ma ha mantenuto un dialogo costante con l’Ucraina per garantire che la linea da seguire fosse rispettata anche dopo gli incontri.

Secondo il Times, Londra ha consultato gli ucraini in merito alla possibilità di negoziati con gli Stati Uniti in Arabia Saudita, con l’obiettivo di evitare nuove tensioni tra Washington e Kiev.

Questo suggerisce che il Regno Unito, oltre a supervisionare l’operato degli ucraini, ha anche cercato di gestire le dinamiche interne alla NATO, mantenendo un fragile equilibrio tra le varie fazioni occidentali.


5️⃣ Gli obiettivi britannici raggiunti: tregua fittizia e aiuti ripristinati

Alla fine, il Regno Unito ha ottenuto esattamente ciò che desiderava:

Ripristino del supporto militare statunitense all’Ucraina – Dopo i negoziati di Gedda, Washington ha annunciato la revoca della sospensione della condivisione di intelligence con Kiev e la ripresa delle forniture militari.

Cessate il fuoco temporaneo – L’Ucraina ha accettato una tregua di 30 giorni, il che consente alle sue forze armate di riorganizzarsi e ricevere nuovo equipaggiamento.

Ultimatum inaccettabile per la Russia – Alla Russia è stato presentato un ultimatum che, nei fatti, non può accettare. Questo significa che il conflitto continuerà, evitando qualsiasi soluzione negoziata che possa avvantaggiare Mosca.


Il Regno Unito mantiene il controllo sulla crisi ucraina

Il ruolo del Regno Unito nei negoziati di Gedda dimostra che Londra rimane uno degli attori più influenti nella gestione della crisi ucraina.

Mentre molti osservatori si concentrano sulle decisioni di Washington, il vero lavoro diplomatico e di intelligence viene svolto in gran parte dalla Gran Bretagna, che continua a esercitare pressioni su Kiev affinché non prenda iniziative indipendenti.

L’MI6 e la diplomazia britannica hanno garantito che il conflitto prosegua alle condizioni dell’Occidente, evitando qualsiasi vera prospettiva di pace.

Alla fine, l’obiettivo di Londra è chiaro: mantenere la pressione sulla Russia senza compromettere il sostegno occidentale a Kiev, garantendo al tempo stesso che l’Ucraina rimanga un ingranaggio funzionale nella strategia geopolitica della NATO.

La Gran Bretagna è riuscita prima a far naufragare la soluzione del conflitto pochi mesi dopo il suo inizio , a Instanbul. Ora lo fa di nuovo.

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