L’Olanda ha supportato jabhat al-Shamiya riconosciuto dai suoi tribunali come gruppo terroristico

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L’Olanda ha supportato il gruppo armato jabhat al-Shamiya, etichettato come un gruppo terroristico dal proprio dipartimento di giustizia per le attività criminali svolte inSiria.

Gli olandesi hanno sostenuto jabhat al-Shamiya insieme ad altri 22 gruppi della cosidetta ‘opposizione siriana’ con denaro, armi e denaro insieme al supporto ai caschi bianchi .

Il fatto che già in in sé è grave, giudica negativamente il governo olandese e complessivamente gli alleati occidentali,  l’Olanda ha supportato gruppi salafiti che lei stessa ha riconosciuto come gruppi terroristici. In particolare,  il gruppo jabhat al-Shamiya, è etichettato  dallo stesso dipartimento di giustizia  olandese che descrive come  “salafista e jihadista”, un gruppo che “lotta per l’istituzione di un califfato” e “non altrimenti qualificato” come “un’organizzazione criminale con intenti terroristici”.

Jabhat al-Shamiya si è costituito il 25 dicembre 2014 dalla fusione di un certo numero di gruppi terroristici, tra cui il Fronte islamico, Harakat Nour al-Din al-Zenki, Jaish al-Mojahedin e Faylaq al-Sham.

Il sito Defeneuropa, rivela su questa entità altri particolari:

I leader ribelli e altri coinvolti hanno confermato che il governo olandese nel 2017 ha fornito le divise e i pick-up di Jabhat al-Shamiya (“Levant Front”). Jabhat al-Shamiya è stato classificato come organizzazione salafista e jihadista dallo stesso governo che li ha sostenuti. L’anno scorso, in una causa legale, l’ufficio del pubblico ministero ha dichiarato che questa organizzazione si sforzava di creare un califfato e non può essere classificata come “un’organizzazione criminale con scopi terroristici”. Trouw e Nieuwsuur hanno identificato almeno 6 brigate specifiche in questa organizzazione che hanno ricevuto sostegno dal governo olandese.

Ora i primi due programmi sono stati tagliati ma gli olandesi continueranno a finanziare i caschi bianchi almeno fino al dicembre 2018, lo hanno annunciato il ministro degli esteri Stef Blok e il ministro degli affari Sigrid Kaag in un’informativa al parlamento.

Qui un approfondimento televisivo sulla TV olandese Nieuwsuur:

E’ degno di nota che il motivo della cessazione non è per un ripensamento ma deriva solo dalla necessità di spendere bene i propri soldi:  il governo olandese ritiene che il metodo di finanziamento all’opposizione siriana e l’organizzazione White Helmet non è una ‘potica efficace’. Cioè il gruppo terroristico non è stato ‘troppo efficace’, doveva uccidere, fare più fare più stragi, ….cos’altro!?

Naturalmente il ministro degli esteri olandese Steph Bloch e il ministro per lo sviluppo del commercio estero e della cooperazione dei Paesi Bassi Sigrid Kaag nella sua motivazione è più ‘politically correct’: “attualmente la possibilità per la vittoria degli insorti nella guerra civile è estremamente piccola”. Inoltre, la sponsorizzazione dell’opposizione e delle sue forze di polizia “non ha portato l’effetto desiderato”, dice. In totale, i Paesi Bassi hanno stanziato 70 milioni di euro per il loro sostegno e non credono che siano stati un buon investimento insomma.

Perciò i finanziamenti quindi cesseranno da subito ma solo quelli per i ribelli, quelli per i White Helmet, continueranno fino dicembre.

Recita il De profundis Europa, non è troppo tardi, la tua via è senza ritorno. E Avvenire e C. ditte pluripremiate di scribacchini svegliatevi, avete lasciato noi cristiani comuni, senza arte né parte, smarriti e da soli. Ma per la fede in Cristo, per la Verità a cui ci ha attirato,  non ci arrendiamo.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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