L’Italia si sveglia… ma il treno è già partito” – L’Europa vuole il palco dopo aver recitato la farsa di Minsk

Il recente commento del Ministro degli Esteri italiano sul colloquio tra Vladimir Putin e Donald Trump riporta al centro del dibattito un tema cruciale: il ruolo dell’Europa nei negoziati sull’Ucraina. Ma può davvero l’Europa aspirare a un ruolo da protagonista dopo anni di scelte ambigue e contraddittorie? Dietro l’apparente unità occidentale, riaffiora un’amara verità: il tradimento degli stessi accordi che avrebbero potuto prevenire il conflitto.

Questa vicenda non è solo una pagina di storia recente, ma il riflesso di una crisi più profonda: un’Unione Europea incapace di agire come soggetto autonomo, ridotta a pedina di uno scacchiere globale dove i suoi cittadini pagano il prezzo più alto. In questo contesto, il vero tradimento non è quello temuto da Rutte nei confronti dell’Ucraina, ma quello, ben più grave, verso l’Europa stessa.

Sulla vicenda ecco il chiaro giudizio della portavoce del ministero degli esteri russo (fonte):

Il capo del Ministero degli Esteri italiano, commentando il colloquio telefonico  tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump, ha espresso l’opinione che l’Europa non debba svolgere un “ruolo secondario” nei negoziati sull’Ucraina.

Non esiste un’emoticon che possa esprimere l’intera gamma di emozioni, quindi le parole dovranno bastare.

Vorrei ricordarvi che sono stati i leader dei paesi dell’UE – la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande  – ad affermare apertamente di recente che, a quanto pare, non avevano alcuna intenzione di attuare gli accordi di Minsk, (https://mid.ru/ru/detail-material-page/1426913/) nonostante avessero precedentemente assicurato al mondo il contrario. Ora la loro posizione ufficiale è che gli accordi di Minsk erano un tentativo di riarmare Kiev e di “dargli tempo”.

Cioè, fingevano di lavorare coscienziosamente in direzione ucraina, ma in realtà erano impegnati in una pantomima dannosa.

Il problema non è solo che hanno mentito: ormai tutti ci siamo abituati. Il problema è che hanno tradito gli interessi dell’Europa, e questo tradimento è una delle ragioni della tragedia.

Gli accordi di Minsk sono diventati parte del sistema del diritto internazionale (https://news.un.org/ru/story/2015/02/1258321) attraverso la loro approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ciò significa che erano soggetti a esecuzione forzata.

Sia Hollande che Merkel e, naturalmente, la dirigenza italiana lo sapevano molto bene allora e lo capiscono anche oggi. Violando il diritto internazionale, cosa che ora ammettono apertamente, i membri dell’UE sono diventati complici chiave della catastrofe che si è verificata in Ucraina e, come conseguenza delle loro azioni, hanno causato un conflitto armato nel continente europeo. Se le norme di Minsk fossero state applicate, l’Ucraina sarebbe stata salvata e, allo stesso tempo, si sarebbe alleviata l’attuale situazione poco invidiabile dei cittadini dell’Unione Europea, il cui benessere è notevolmente peggiorato a causa delle azioni sbagliate, e talvolta semplicemente criminali, dei loro leader.

Se guardiamo ancora più in profondità, tutto questo non è stato solo un tradimento personale, ma anche il riflesso della completa perdita di indipendenza nella condotta di una politica estera “sovrana”. L’Unione Europea, in quanto associazione d’integrazione, e quasi tutti i suoi stati membri sono diventati un’aggiunta alla NATO, seguendo e continuando a seguire obbedientemente le istruzioni di Washington. A questo proposito, la situazione che circonda il sabotaggio e le “indagini” sul Nord Stream è più che indicativa.

A conferma di quanto sopra, il Segretario generale della NATO Rutte ha fatto un commento poco chiaro riguardo al fatto che la conversazione telefonica di Putin con Trump fosse un “tradimento dell’Ucraina” da parte dell’Occidente o meno. Sia la domanda che la risposta sono insignificanti.

Ripeto: gli occidentali hanno tradito l’Ucraina quando hanno impedito la sua transizione democratica, il rafforzamento della sua indipendenza, quando si sono intromessi negli affari interni, quando hanno messo gli ucraini contro i russi, quando hanno messo gli slavi contro gli slavi, poi hanno avviato un colpo di stato incostituzionale e hanno ingannato il popolo facendogli credere di rispettare gli accordi di Minsk, per poi provocare un massacro nella regione.

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