Qui vedete alcune donne di Khen shaikun che salutano la liberazione da parte dell’esercito siriano della cittadina di Khen Shaikun:
Qui vedete come Huffpost ha salutato stamattina la liberazione di Khen Shaikun sottratta dall’esercito siriano ad al Qaeda e milizie affiliate:
ne riporto un estratto:
Idlib, ultimo atto. Le forze fedeli al regime di Damasco, con il contributo determinante degli alleati russi, dei pasdaran iraniani e degli hezbollah libanesi, preparano l’assalto finale all’ultima roccaforte ancora in mano ai gruppi ribelli. Dopo una battaglia protrattasi per settimane, i ribelli della coalizione di Al-Fatah Al-Mubin si sono ritirati nella notte da Khan Sheikhoun, una delle principali roccaforti nella provincia di Idlib. Hanno così evitato la manovra di accerchiamento dei governativi e salvato la maggior parte dei combattenti. Ma hanno dovuto rinunciare anche ad alcune delle loro migliori posizioni fortificate: Kafr Zita, Lataminah, Morek. (continua…)
Come potete vedere, Huffpost (ma non solo), indica l’esercito siriano ”forze del regime” mentre il gruppo terroristico Tharir al Sham Sham – ovvero al Qaeda in Siria – che rappresenta chi amministra la provincia di Idlib – come ”i ribelli”.
La chiara accezione negativa dei termini usati per descrivere la parte governativa, è chiara.
Anche la citazione relativa alla ”pax russa” è fuorviante: in realtà la Russia è l’unico paese straniero (oltre l’Iran) che secondo il diritto internazionale, sta apportando un intervento legittimo contro le forze terroristiche che ne vogliono fare della Siria un califfato islamico radicale.
Altre pubblicazioni non sono più corrette: ad esempio, in un altro articolo pubblicato sulla Stampa si denuncia – in occasione di un bombardamento siriano attuato per interrompere l’incedere di una colonna militare turca che intendeva congelare l’operazione militare siriana – , la morte di tre civili.
In realtà nella colonna militare turca trovavano protezione aliquote di forze jihadiste destinate a rinforzare le difese di Ken Sheikun. I tre uccisi facevano parte del gruppo terrorista Hussein al Kasim ed uno di loro era un comandante di campo. Tutto questo – chiaramente indicato dai filmati a disposizione che mostrano la colonna militare turca priva di civili – è omesso.
Insomma una vera e propria sostituzione della realtà dove – secondo la narrativa dei media – l’unica ancora di salvezza per la Siria è chiamato ‘Raiss’ e dove la coalizione jihaista guidata da al Qaeda è rappresentata come una forza ‘ribelle’ di combattenti per la libertà.
Le varie sigle usate per confondere gli ignari utenti sono ingegnosamente usate dagli stessi terroristi per fare opera di renbranding di se stessi ed essere più presentabili, facilitando così l’opera di disinformazione.
In sostanza, la rappresentazione data alla guerra di Siria continua ancora oggi ad essere lontana dalla realtà, fino a risultare a risultare contraddittoria: vedremo qui di seguito come questo possa avvenire anche rispetto alla propria stessa comunicazione.
Prestate attenzione: nell’articolo, non si parla di Tharir al Sham – che detiene oggi IDLIB e fino ad ieri, anche la zona liberata dall’esercito siriano – ma della fazione considerata comunemente quella più moderata tra i ‘cosiddetti’ ribelli.
Alcuni stralci di quell’articolo:
Il recente abbraccio da parte del governo americano dell’Esercito siriano libero (FSA) è arrivato in un momento critico del conflitto siriano. Il momento sembra ora essersi spostato a favore dell’FSA, che è attivamente armato dall’assistenza finanziaria e militare di una pletora di governi stranieri. Il loro messaggio è che vogliono che il presidente Assad esca, ma non sono loro stessi pronti a intervenire militarmente nel conflitto, che ha incoraggiato la FSA a svolgere il lavoro per loro conto.
Detto questo, i media occidentali hanno adottato un orientamento comprensivo nei confronti della FSA e non riportano molti dettagli sgradevoli che coincidono con la sua ascesa. In effetti, c’è un brutto lato della FSA che gran parte dei media occidentali e dei suoi sostenitori governativi sembrano intenzionalmente trascurare. In sostanza stanno chiudendo un occhio su molte delle violazioni dei diritti umani e delle azioni contrarie alle loro stesse convinzioni che la FSA sta commettendo per sostenere l’espulsione di Assad.
Le questioni relative al cambiamento politico in Siria sono sfaccettate e molto più intricate di quanto riportato dai media occidentali, tuttavia il conflitto viene dipinto in termini semplicistici in bianco e nero, come una battaglia tra un dittatore che brutalizza il suo popolo e la FSA, che dovrebbe rappresentare le aspirazioni e la futura libertà del popolo siriano.
Di fatto, dei circa 23 milioni di cittadini siriani, circa otto milioni sono minoranze come cristiani, drusi, alawiti e curdi , rappresentati esclusivamente dal governo. Almeno un terzo del popolo siriano sostiene il presidente Assad per impostazione predefinita. Molti altri lo sostengono in virtù di alleanze con la sua base di supporto.
Il motivo principale per cui Aleppo è stato attaccato dalla FSA è perché era e rimane favorevole al governo. In risposta, la FSA ha agito più come una forza contraria ai cittadini siriani che una forza destinata a garantire la loro libertà. Ad esempio, nel recente passato ha rubato riserve di grano destinate ai residenti di Aleppo e lo ha venduto a commercianti di grano turchi privati, espropriati stock di prodotti farmaceutici e li ha rivenduti con la forza ai proprietari e saccheggiato le scuole. Queste non sono certo le azioni di una “forza di liberazione”.
Nella periferia di Aleppo, la FSA ha implementato una forza di polizia della Sharia che è una replica della polizia wahhabita in Arabia Saudita, costringendo i cittadini comuni a rispettare il codice della Sharia. Questo viene fatto in un paese secolare che non ha mai conosciuto la Sharia.
Se ciò che sta accadendo vicino ad Aleppo è rappresentativo di ciò che potrebbe accadere se la FSA assumesse il controllo della Siria, il paese potrebbe diventare uno stato islamico. È davvero quello che gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali intendono sostenere tacitamente?
La FSA ha anche preso di mira l’infrastruttura del paese. Una delle principali centrali elettriche di Damasco è stata distrutta per tre giorni la scorsa settimana, colpendo il 40 percento degli abitanti della città. I “combattenti per la libertà” in genere attaccano infrastrutture critiche che incidono sui comuni cittadini su vasta scala? L’FSA ha smesso da tempo di colpire esclusivamente obiettivi governativi e militari.
Vi sono anche prove del fatto che i sauditi e il Qatar supportano l’affiliata di al-Qaeda nella FSA (Jabhat al-Nusra) con denaro e che la Turchia offre rifugio a JaN e fornisce formazione all’interno della Turchia. Sebbene il governo degli Stati Uniti abbia dichiarato ufficialmente la sua opposizione a JaN, non esiste un modo efficace per segmentare la sua assistenza finanziaria alla FSA da JaN, quindi in sostanza sta tacitamente accettando di sostenere al-Qaeda al fine di rimuovere Assad.
Per qualche strana ragione, i media occidentali e molti governi occidentali stanno scegliendo di chiudere un occhio su alcuni degli aspetti più sgradevoli della FSA, che sono palesemente in opposizione diretta alle loro politiche e valori dichiarati. Perché rimane un mistero, soprattutto in considerazione della posta in gioco e di come si sono rivelate le “rivoluzioni” in Egitto e in Libia. L’Occidente non dovrebbe essere sorpreso se uno stato islamico risulta da una vittoria dell’FSA. In tal caso, saranno stati complici del risultato. Il popolo siriano è preso nel mezzo. Molti di loro, e gli stati moderati della regione, saranno i perdenti.
Allora ora – visto che gli attuali governanti in Idlib sono ben peggiori di FSA – perché non si riconosce che il pericolo per i siriani non è Assad ma invece, sono coloro che (ostinatamente) ancora oggi i media chiamano i ‘ribelli siriani’ o ”opposizione armata siriana”?
Quanto tempo ancora servirà ai media per capire che non è mai esistita una opposizione armata ‘moderata siriana’ e che comunque questa oggi è stata totalmente surclassata e sostituita dai gruppi radicali islamici eredi di al Qaeda?
E’ ragionevole perseverare nel continuare a rappresentare gli eventi in corso nella provincia di Idlib come viene fatto?
E’ ragionevole dipingere come ‘inumana’ l’iniziativa militare presa da Assad per liberare la provincia?
E’ ragionevole auspicare l’interruzione dell’operazione militare siriana non riconoscendo nemmeno la necessità di un qualche tipo di intervento che ponga fine al regno del nuovo Califfato in essere?
@vietatoparlare