L’importanza del mercato interno (che l’Europa non vuol capire…)

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L’Italia è un paese che ha venduto le sue più grandi industrie e per giunta – siccome l’euro è una moneta troppo forte e c’è scarsità monetaria – è costretta a comprare all’estero anche ciò che  produce. Le conseguenze di questo tipo di scelte le abbiamo davanti agli occhi, le proteste dei pastori sardi e il grano che prendiamo dal Canada (perchè lo paghiamo la metà) ne sono solo alcuni esempi. Di conseguenza,  l’impoverimento aumenta e saremo sempre più in preda della recessione, mentre la disoccupazione non può che aumentare. Come uscirne allora? La risposta è: con politiche più accorte ed innovative che prendano come base altri paradigmi e non più quelli attuali che ci hanno portato alla rovina. L’articolo che segue del ‘Movimento Rosssvelt’  illustra come la Cina sta agendo in un modo completamente differente dal nostro.

vietato parlare

Consumo Interno

Noi siamo abituati a pensare in termini eurocentrici, ma il mondo non è l’europa, e lo sarà sempre meno se non capiamo politiche economiche che noi stessi abbiamo inventato, ma abbiamo abbandonato.

In Cina c’è una “festa salariale”, e il governo ha deciso di non tassare stipendi fino a 5000 Yuan.

Ha deciso di inserire detrazioni fiscali importanti se si hanno figli a scuola o genitori a carico

Ha deciso di poter detrarre spese mediche fino a 60000Yuan l’anno. (7500 euro)

Facciamo degli esempi:

Un operaio da 4500Y ne prenderà 5000 Y (prima era tassato al 10%)
Un’impiegata da 6000Y, prenderà 8000Y perche ha figli a scuola e genitori a carico.
Un responsabile da 9300Y che pagava il 25% di tasse avrà solo 31Y di trattenute perché ha un figlio a scuola e sta pagando un mutuo.

Queste detrazioni diminuiranno se gli stipendi saranno accumulati oltre una certa misura, invogliando i lavoratori a fare spese per la propria famiglia.

Cosa sta veramente facendo il governo cinese?

Sta ponendo le basi per un welfare, attraverso la leva fiscale, che ha come scopo dare tranquillità salariale ai lavoratori cinesi.

I Cinesi non dovranno più preoccuparsi di aumentare il risparmio precauzionale.

Stanno, in questo modo, orientando i consumi verso il mercato interno e di conseguenza anche il lavoro e la produzione saranno dedicati a questo mercato.

Far crescere il salario sociale delle varie classi di lavoratori ha lo scopo di proteggersi dalle crisi sistemiche tipiche dell’Occidente, attraverso la crescita della domanda interna e un minor apporto di lavoro per le esportazioni.

Cioè l’esatto contrario della strategia ordoliberista dell’Unione Europea.

Il governo con queste misure aumenterà il rapporto Deficit/Pil al 2,8%, ma molti analisti pensano che il Consiglio di Stato porterà il Deficit/Pil al 5%, per rispondere alle crisi mondiali che sembrano convergere fra loro, in una specie di super massa, o super bolla.

Aumentando il debito pubblico e diminuendo il risparmio precauzionale depositato dai cittadini, la banche pubbliche dirotteranno i loro enormi attivi verso la spesa pubblica e non più a investimenti privati che provocano, ormai da tempo, sovrapproduzione.

L’impatto delle misure lo vedremo nei prossimi mesi.

In buona sostanza il governo Cinese, vuole evitare i danni che il capitalismo spinto produce, vuole distribuire i suoi frutti ed armonizzarlo in un capitalismo più sociale, cosa che nel laboratorio Italia si stava facendo, negli anni ’60 del secolo scorso.

Questa dinamica di crescita del mercato interno cinese, potrebbe generare una crescita anche nel resto del mondo, in quota parte, per i prodotti che importeranno.

Gli Usa hanno capito la posta in gioco e non a caso premono per entrare in questo mercato.

In Europa invece sono tutti intenti a varare norme e regole che strozzano i salariati, un continente che ormai vive in un altro mondo, e dallo stesso sarà buttato fuori.

Roberto Alice da “movimentoroosevelt

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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