LIBIA: come avviene la riconciliazione e tra chi?

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Che i popoli si sollevino contro le dittature è fisiologico, in Polonia è avvenuto in modo non violento. E questo dimostra che è possibile.
E’ accaduto anche in Tunisia ed in Egitto.  In Libia da subito l’insurrezione è stata armata.
Ma questa non è la guerra della LIBIA , è stata la guerra degli USA e delle potenze Europee.
E’ stata la guerra  dei poteri forti che hanno agito per prevalere nella spartizione del potere in Libia.
Molti in buona fede sono andati dietro, specialmente i giovani.  Tra i ribelli non si vede nessuno sopra la trentina d’anni…

Oggi ho letto che a Tripoli l’acqua è stata avvelenata dai lealisti, ora si sono dati il cambio a dire menzogne, da guerra di disinformazione della Nato a guerra di disinformazione dei ribelli:

L’acqua a Tripoli non arriva perchè non c’è elettricità, giacchè l’acqua si deve pompare da pozzi tra i 400 metri e 1 km di profondità,
dal sistema più grande al mondo di pompaggio realizzato in Libia, si chiama GMMR (qui il link di descrizione)
i bombardamenti hanno distrutto le centrali elettriche e quindi i sistemi di pompaggio non funzionano, gli aerei Nato hanno danneggiato anche il sistema idrico GMMR e la fabbrica per ripararlo. Gli obiettivi bombardati sono ben consultabili sul sito della Nato.

Inoltre è   inverosimile) che  i lealisti abbiano avvelenato una città Tripoli in cui il 70% della popolazione è pro-Gheddafi ed è stata armata
( dai 18 in su) con armi date dal governo per resistere ai ribelli (cosa che ha fatto – non sarebbe caduta senza la NATO e “special forces” e gli elicotteri apache). Ma nessuno manifesta questi dubbi, nessuno se non con una ricerca personale e grazie alla rete si possono avere indizi che raccontano una storia diversa. Se Gheddafi non si fidava della popolazione di Tripoli non l’avrebbe certamente armata.

Il totale degli abitanti della  Tripolitania è quasi il doppio del numero di abitanti della Cirenaica.
Ammesso che vi saranno libere elezioni è probabile che saranno vinte dalle tribù della Tripolitania, che poco hanno a che fare con il CNT formato da esponenti della Cirenaica.
Tra l’altro la tribù dei Warfalla è la più numerosa della Libia, quindi conta il numero di “elettori” maggiore, e sta dalla parte di Gheddafi.
In nome della riconciliazione i nuovi governanti , coloro che hanno lasciato tanti morti sul campo, sacrificheranno i loro caduti in nome della libertà, in un paese
messo insieme a tavolino dai colonizzatori europei nel 1911? Quale sarà il collante per superare tutto questo?

La strategia che si sta mettendo in atto è addebitare tutte le atrocità alle forze governative. Ad esempio tutti i morti civili rinvenuti si dice che siano stati uccisi dai lealisti perchè non volevano andare contro i ribelli e quelli in divisa sono stati uccisi dai lealisti stessi perchè non volevano sparare al loro popolo.
Così l’assurda vicenda delle amazzoni violentate etc. Verranno fuori di tutto e di più perchè tra 18 mesi ci sono le elezioni (forse) ed ora è vietato dissentire.

Sicuramente  se la parte più difficile sarà affrontata nella maniera giusta e meno irresponsabile ci potrà essere un inizio di un’era di maggiore libertà,
(sicuramente di più dipendenza per occidente ma è questo il prezzo della libertà che al massimo sappiamo esprimere nel mondo nell’organizzazione delle nostre società), la cosa è auspicabile. Non è la volontà della gente di vivere in pace che è mancata, ma la volontà di dialogare da parte del POTERE.
Non manca della volontà di dialogare da parte della gente. La gente vuole tornare a una vita normale. Il cuore dell’uomo è per l’infinito ed è affascinato dalla bellezza.
Come in Iraq. Come in Afganistan. Bisogna dire chiaramente che le bombe non risolvono i problemi. Esiste solo una strada per la pace.
Ora solo gli ipocriti possono festeggiare. Solo per espugnare Tripoli sono morti il primo giorno 1.000 persone e 3.000 feriti e i regolamenti di conto sono in corso.

La strada della riconciliazione è lunga e  avverrà meno facilmente con il “diritto di uccidere Gheddafi” , avverrà meno facilmente zittendo e facendo fuori chi ha combattuto dalla parte opposta, che fino a prova contraria era il legittimo governo, una dittatura poliziesca, ma c’è chi aveva giurato fedeltà a quel governo da 40 anni al potere. E c’è chi ha visto gli aerei Nato radere al suolo la Libia ed ha pensato che allora Gheddafi avesse ragione.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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