Libia, disastro per i militanti filo-turchi e GNA, fregata francese respinge carico di armi turco

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In Libia, a seguito del contrattacco dell’esercito nazionale libico (LNA) del gen. Khalifa Haftar, i militanti filo-turchi hanno subito gravi perdite. Inoltre, la fregata francese classe Freem ‘Provence’ ha impedito ad una nave turca che trasportava armi per il National Accord (PNS), di raggiungere la Libia.

Anche la BBC afferma in un servizio che la Turchia viola sistematicamente l’embargo sulle armi verso la Libia e la nave turca respinta dalla fregata francese potrebbe anche trasportare sistemi missilistici antiaerei destinati al governo di accordo nazionale (PNS).

La BBC chiama queste navi turche ‘navi fantasma” ed accusa la Turchia di violare l’embargo:

I militanti filo-turchi dispiegati dalla Siria hanno subito le vittime più pesanti sin dall’inizio della loro partecipazione al conflitto. Secondo fonti locali, negli ultimi tre giorni, fino a 40 militanti siriani sono stati uccisi oltre a decine di feriti.

Le maggiori perdite sono avvenute nella regione di Ain Zara alla periferia sud-orientale di Tripoli a seguito dell’attacco dell’LNA da ovest della capitale libica fino al confine con la Tunisia.

L’esercito nazionale libico 6 giorni fa ha riconquistato diversi quartieri nell’area di Ain Zara. Il 26 marzo, i militanti delle forze del governo di accordo nazionale, (PNS) hanno provato a contrattaccare qui, ma non ci sono riusciti.

Lo stesso giorno, i caccia del PNS hanno abbattuto un drone da ricognizione su Tripoli, sostenendo fosse uno UAV di Haftar, ma si è scoperto che hanno abbattuto un drone dai loro alleati turchi.

L’attacco delle truppe PNS alla base aerea di Uatia a sud-ovest di Tripoli è stato un vero disastro. L’esercito nazionale libico non solo ha respinto l’attacco ma è andato alla ricerca del nemico in ritirata ed a preso il controllo di un vasto territorio nella zona costiera.

Ricordo che “il 13 gennaio a Mosca si sono svolte trattative tra i capi dell’esercito nazionale libico (LNA) Khalif Haftar e il governo dell’Accordo nazionale (GNA) Faiz Sarraj. Erano presenti anche membri dei Ministeri degli Esteri di Russia e Turchia.

Nell’incontro il comandante dell’esercito nazionale libico (LNA), il maresciallo di campo Khalifa Haftar, ha informato la Russia delle condizioni per proseguire i negoziati sulla firma di un accordo di pace in Libia.

Secondo le richoeste di Haftar, le milizie che operano in Libia avrebbero dovuto consegnare armi in un periodo compreso tra 45 e 90 giorni. Questo processo avrebbe dovuto essere controllato da una commissione speciale creata dall’LNA insieme alle Nazioni Unite.

Haftar ha anche rifiutato di riconoscere la Turchia come intermediario nel risolvere la situazione in Libia, dal momento che la parte turca non è neutrale e sostiene il governo di accordo nazionale (GNA)”.

Ma i combattimenti non sono mai cessati e gli ultimi avvenimenti chiaramente indicano che non esiste accordo e che il conflitto sarà risolto sul campo.

Intanto giunge notizia che durante i combattimenti sull’autostrada che porta all’aeroporto di Tripoli, il 128 ° battaglione LNA ha catturato da un militante siriano ad al-Nakliya.

Si tratta di un giovane di 23 di nome Ibrahim Muhammad Darvish. Riferisce di essere stato trasportato in Libia a bordo di un aereo militare turco dalla Siria a Istanbul , e da lì con aerei civili e con le armi individuali all’aeroporto di Mitiga. Ammette che non proviene dal Free Syrian Army FSA, ma dal gruppo terroristico  al Nusra ( o Hayyat Tahrir al-Sham che dir si voglia ).

Allo stesso è stato promesso uno stipendio di 2 mila dollari, ma è stato catturato in Libia dopo un mese. Secondo alcuni media ci sono circa 3.000 militanti siriani in Libia, di cui circa 500 dei quali sono già stati uccisi.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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