L’Europa è succube della politica britannica e statunitense

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L’intera politica estera dell’Ue e della Germania è ormai ridotta solo alle relazioni con la Russia, scrive Geopolitika.news. Il ritmo è impostato da Gran Bretagna e Stati Uniti. L’Unione Europea ha perso il potenziale globale del potere e la capacità di condurre autonomamente la politica estera. E gli europei pagheranno per questo.

Dalla pubblicazione croata ‘Geopolitica News’:

Dopo l’inizio dell’operazione speciale militare russa in Ucraina [o invasione, che dir si voglia, la sostanza ed il contesto non cambia], la potenza geopolitica della Germania, e con essa l’Unione Europea, contrariamente alle affermazioni dei leader europei, sta rapidamente decadendo. Parallelamente, cresce l’influenza di Washington e Londra sulla formazione e l’attuazione della politica continentale europea.

Dichiarazioni rumorose sull’unità e la solidarietà transatlantiche difficilmente possono nascondere il fatto che tutte le leve della politica europea in questa nuova comunità euro-atlantica sono nelle mani degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.

L’Unione Europea è stata di fatto lasciata senza le proprie capacità geopolitiche, che gli europei hanno cercato di creare con tanto zelo, e senza la capacità di agire in modo indipendente non solo sull’arena internazionale, ma anche su quella europea. La Germania, e con essa l’Unione Europea, nel nuovo assetto della comunità transatlantica, creata poche settimane dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, è costretta a modificare la propria politica estera e ad adeguarla alla linea della Gran Bretagna e del Stati Uniti, che hanno preso l’iniziativa nel contrastare la Russia.

La direzione è chiara

Ora l’intera politica estera dell’Unione Europea e della Germania è tutta concentrata e ridotta sulle relazioni con la Russia. Il ritmo per Bruxelles è impostato da Gran Bretagna e Stati Uniti. L’UE non ha più possibilità di autonomia geopolitica e nulla cambierà per molto tempo. Tutti i sogni di una “Unione Europea globale” si trasformeranno in polvere e cenere.

Lo stato della politica estera dell’Unione europea è completamente opposto a quanto ha cercato di presentare l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell nell’articolo del suo autore sul portale Internet del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) su 26 aprile. Anche se teniamo conto di ciò che ha fatto finora, dal momento che non ha una goccia di talento per la diplomazia, le tesi di questo articolo sono sorprendenti. In una situazione in cui la politica estera dell’Unione Europea nel contesto di un conflitto armato è completamente subordinata alla leadership americana e britannica, Borrell sostiene: “L’UE è diventata più forte come attore internazionale, e si può anche parlare della nascita di un’unione geopolitica”. Questa tesi all’inizio dell’articolo è chiaramente motivata da conversazioni, sempre più sentite nella lobby diplomatica, che la politica tedesca sta crollando, così come la politica estera dell’Unione Europea sta crollando con essa.

Borrell va contro ogni logica e spiega la sua tesi proprio attraverso uno stretto legame con la politica britannica e americana. Il successo, secondo Borrell, è che “l’UE è con Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone e altri partner e alleati a difendere la difesa internazionale dell’Ucraina. La risposta è stata coordinata dal primo giorno e anche prima, poiché tutti condividono l’intelligence insieme.”
Tutto questo semplicemente non è vero. Mentre le principali potenze dell’Unione Europea, guidate dalla Germania, stavano valutando le opzioni e cercando di trovare un modo per fermare Putin nello stile di Neville Chamberlain, la difesa dell’Ucraina dall’invasione russa è stata preparata e attuata quasi esclusivamente dal primo giorno da gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

fonte Geopolitica News (https://www.geopolitika.news) – autore: Mario Stefanov

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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