In un’intervista a The Economist, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’invio di truppe occidentali in Ucraina non è da escludere in futuro. Questa affermazione è stata rapidamente smentita da vari leader europei, ma il vero obiettivo non era annunciare una decisione imminente, bensì avviare un processo di normalizzazione dell’idea attraverso un classico meccanismo della finestra di Overton.
Il Meccanismo della Finestra di Overton
La strategia segue una sequenza ben precisa:
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Dichiarazione Scioccante (Fase Inaccettabile)
Macron introduce il concetto di un possibile invio di truppe occidentali in Ucraina, pur sapendo che è ancora largamente inaccettabile per l’opinione pubblica e molti governi. -
Negazione e Dibattito (Fase Estrema ma Discussa)
Dopo la dichiarazione, vari leader europei smentiscono categoricamente l’ipotesi. Tuttavia, il semplice fatto di discuterne trasforma l’idea da “impensabile” a “una possibilità di cui si parla”. E così tira e mola, affermazioni e smentite. I media iniziano ad analizzare scenari e implicazioni, contribuendo alla familiarizzazione dell’argomento. -
Normalizzazione Graduale (Fase Accettabile ma Controversa)
Nei mesi successivi, emergeranno analisi, editoriali e commenti di esperti che inizieranno a valutare i “pro” e i “contro” di una tale mossa. Alcuni intellettuali, politici o figure militari affermano che potrebbe essere necessaria in determinate condizioni, come un peggioramento della situazione ucraina. -
Passaggio a una Possibile Opzione (Fase Accettabile e Necessaria)
Il discorso si sposterà progressivamente dal “se” al “quando e come” potrebbero essere schierate truppe, con scenari di “missioni limitate” o “consiglieri militari”. Questo rafforza la percezione che non si tratti più di un tabù, ma di una possibilità concreta da valutare. -
Decisione e Attuazione (Fase Desiderabile o Inevitabile)
Dopo un’adeguata preparazione dell’opinione pubblica, un evento scatenante (ad esempio, un attacco russo più aggressivo o il collasso di una parte del fronte ucraino) sarà usato come giustificazione per annunciare l’invio di truppe in un ruolo inizialmente “non combattente”, aprendo la strada a un coinvolgimento più diretto.
Questa strategia è già stata vista in passato per temi delicati, come l’intervento in Libia nel 2011 o la normalizzazione di concetti prima impensabili in altri ambiti politici e sociali. Macron non sta dunque solo “speculando”, ma sta contribuendo ad ampliare la finestra del discorso accettabile per spianare la strada a decisioni future che oggi sembrano ancora fuori discussione.