Le sanzioni contro la Siria uccidono un popolo e sono come una guerra diretta – Pierre Le Corf

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La giornalista Eva-Karene-Real Bartlett mentre era a Damasco, ha parlato con Pierre Le Corf, un cittadino francese che vive da 6 anni in Siria e ha visto e vissuto profondamente tutti gli aspetti della guerra in Siria, vivendo principalmente ad Aleppo. Pierre Le Corf in Siria sostiene progetti umanitari e fa da tramite per migliorare la condizione dei siriani

Eva-Karene-Real Bartlett dice “Dato che Pierre vive tra le famiglie più povere della Siria e dedica il suo tempo ad aiutare le comunità povere in una miriade di modi, è ben attrezzato per parlare in dettaglio di come le sanzioni occidentali contro la Siria stanno danneggiando la gente.

Dal video, Pierre Le Corf:

“Potresti non vedere persone che muoiono di fame per strada, ma la sofferenza non è descritta da questo. La gente soffre in silenzio. Sempre di più, i giovani lasciano il Paese, non perché vogliono lasciare la Siria o si sentono oppressi, ma perché sentono di non avere più speranza. La valuta è passata da 50 sterline siriane (prima della guerra) a 4.000 sterline siriane. Le persone lavorano dalla mattina alla sera e, alla fine della giornata, i loro figli potrebbero chiedere una banana… Un chilogrammo di banane equivale a 5.000 sterline siriane. [Ma come fai] quando guadagni 60.000 al mese…”

Pierre Le Corf ha anche parlato della pressione che gli Stati Uniti esercitano su ogni azienda e persona che si occupa della Siria, affinché se non si adeguano alle sanzioni possano essere imprigionati, multati. “Stanno costringendo le aziende a non lavorare con la Siria”, per isolare la Siria.

“Se chiedi a un qualsiasi siriano per strada a cosa servono le sanzioni, ti risponderà: ‘Fa male a noi e a nessun altro’. Conosco famiglie per le quali sto cercando di capire come portare loro medicine che non riescono più a trovare. Una settimana fa sono andato a seppellire un ragazzo a cui stavamo portando medicine, perché non riuscivamo più a trovarle. Il prezzo della medicina era diventato 90.000 sterline a scatola, gli servivano quattro scatole al mese. Aveva bisogno di più medicine e cure migliori, di quelle che noi non possiamo avere, perché è proibito. Proibito perché? Perché fingono che [le medicine o qualsiasi altra cosa] possano sia “doppio uso”, forse potrebbe essere usato per l’esercito. Le persone stanno pagando il prezzo, nessun altro.

Le sanzioni non stanno solo affamando le persone e uccidono la speranza, stanno anche uccidendo le persone”.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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