Le forze jihadiste filo-turche sfruttano il rifiuto di SDF (curdi) di integrarsi nell’esercito siriano

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Le SDF non si coordinano con l’esercito siriano e le milizie filo-turche ne trovano giovamento. Inoltre così non si sta realizzando l’accordo tra Erdogan e Putin sottoscritto a Sochi. In questo modo le forze turche sfruttano il caos ed i contrasti, per continuare le ostilità sia contro le forze curde che contro l’esercito siriano. La situazione è illustrata – nell’articolo che segue – dal sito di analisi militare Southfront.

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LE FORZE DEMOCRATICHE SIRIANE CONTESTANO LA CHIAMATA DELL’ESERCITO SIRIANO PER UNIRSI CONTRO L’INVASIONE TURCA

Il 31 ottobre, le forze democratiche siriane a guida curda (SDF) hanno riconquistato i villaggi di Abu Rasin, al-Manakh, al-Sibatiyah, Rajlah al-Hamrah e al-Qasimiyah sottraendole ai militanti appoggiati dalla Turchia nella Siria nord-orientale.

Gruppi di militanti sostenuti dalla Turchia, sostenuti dall’esercito turco, hanno conquistato questi villaggi e molti altri il 30 ottobre. Tuttavia, sembravano incapaci di mantenere il controllo di tutte le località occupate senza un supporto diretto e costante da parte dell’esercito turco.

Nonostante ciò, la situazione militare nell’area rimane tesa e le forze a guida turca continuano i tentativi per espandere la loro zona di controllo. Questi attacchi sono probabilmente tentativi di sfruttare le contraddizioni esistenti tra SDF e l’esercito siriano.

Il 30 ottobre, il Ministero della Difesa siriano ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui invitava i membri della SDF a unirsi ai ranghi dell’esercito siriano per contrastare più efficacemente l’offensiva turca e ripristinare l’integrità territoriale siriana. Il ministero della difesa ha anche proposto ai membri della SDF di risolvere la loro situazione legale, anche quelli ricercati a ragione di certi loro trascorsi. Anche il Ministero degli Interni siriano ha rilasciato una dichiarazione simile, ed ha accolto il personale delle forze di sicurezza della SDF, noto come Asayish, tra le sue fila.

Queste dichiarazioni hanno affrontato una feroce resistenza tra i dirigenti dell’SDF che sostengono che accetteranno mai alcun accordo che non avrebbe “riconosciuto e preservato l’indipendenza e la struttura” del gruppo. Mazloum Abdi, comandante in capo dell’SDF, ha affermato che queste loro offerte “non sono state accolte”, ed ha invitato Damasco a concedere allo SDF uno status speciale.

Questo comportamento è apparentemente collegato alle azioni delle forze statunitensi che hanno recentemente aumentato la loro attività nel nord della Siria. Una colonna militare americana è stata recentemente avvistata nel villaggio di Sreen, a sud di Kobani. Molto probabilmente, queste azioni hanno lo scopo di salvare l’influenza sgretolata degli Stati Uniti nella campagna di Raqqah, in aggiunta ai giacimenti petroliferi già occupati a Deir Ezzor.

fonte Southfront

Link:https://southfront.org/syrian-democratic-forces-denounce-syrian-armys-call-to-unite-against-turkish-invasion-war-report/

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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