Le ‘Femen’ e le ‘Pussy riot’ espressione dei valori europei di diritti e democrazia?!

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La foto in evidenza è stata scattata a San Pietro il 14 novembre, non ha bisogno di parole... Se fosse solo un fenomeno di cattivo gusto e disprezzo della religione non farebbe cronaca ma il fatto è che queste ragazzine fanno parte del movimento delle 'Femen' e condividono obiettivi e metodi di protesta con le più note 'Pussy Riot' . 
Entrambi i due movimenti femministi sono portabandiera del 'nuovo corso' dei diritti portati avanti dall'EUROPA e degli USA.  Tant'è che le loro azioni sono difese dai capi di stato occidentali e che rappresentanti delle Pussy Riot sono state recentemente ricevute da diversi leader politici ed additate come paladine della democrazia e dei diritti.

 La 'protesta' che le Femen hanno voluto portare a San Pietro  intendeva, a loro modo di vedere,  'difendere  l'Europa dalla visita del Papa del 25 novembre al parlamento Europeo'….

Il prendere di mira i simboli religiosi ed i sentimenti dei fedeli è una costante delle loro dimostrazioni. Ne sa qualcosa il vescovo Turan (fatto oggetto di spruzzi di acqua santa), egli ha affermato qualche tempo fa di aver raccolto prove che dimostrano legami tra le attiviste e il governo francese, anche «se è già evidente che il ministero degli Interni non le ostacola. (Tempi)
Le Femen nascono nel 2008 da una ex-showgirl ucraina che fonda un gruppo di femministe a Kiev. Il gruppo si distingue per l’aperta critica al regime di Yanukhovich, al maschilismo della società ucraina, al conservatorismo patriarcale della Chiesa ortodossa.  Le loro manifestazioni a seno nudo hanno fatto il giro del mondo. Sin dalle loro prime imprese vengono subito messe in luce: interviste, programmi tv, dediche, speciali televisivi, articoli di giornali e quant’altro le fanno diventare una specie di “superstar”, universalmente conosciute, considerate presto dall’occidente civilizzato delle vere e proprie martiri della povera e vecchia Ucraina post-sovietica, facendone delle vere e proprie paladine della Libertà.

Senz'altro il movimento è visto con simpatia dalle istituzioni europee. Tant'è che una Femen,  Inna Schevchenko, ricercata per aver tagliato la croce che rappresentava il memoriale per le vittime della repressione stalinista in Ucraina, è stata accolta a Parigi come rifugiata politica ed ha fondato un gruppo FEMEN nella capitale francese.

E' evidente che il fenomeno Femen non è più individuale ma è parte di un vasto fenomeno più ampio e complesso: fa parte di mentalità dello stesso segno  delle elites politiche che governano l'Europa e che dovrebbero prendersi cura del  'bene comune' …   E' una corrispondenza , il sintomo di  una coscienza di sè sempre più alla deriva (e anche collettiva perchè la vita quotidiana e la politica  non attinge più dalla tradizione) .

Questo odio e derisione per il sacro esiste ed è sotto i nostri occhi: è il contenuto filosofico (l'uomo sarà libero solo quando avrà soddisfatto tutti i suoi diritti) di un certo modo di vivere che individua ogni altro modo di pensare come 'fobico' e pericoloso per i propri 'diritti'.
Non ci sfugge che molte delle direttive europee e degli obiettivi delle Femen scorrono nell'alveo della stessa logica che li ispira.  Le campagne delle Femen sono state accettaeo ed abbracciate  da parte delle nostre istituzioni . Ne hanno tratto ispirazione: ed ora sta trasformando queste ispirazioni in leggi e in direttive comunitarie. Beninteso: sempre per il 'bene collettivo'  e per il 'progresso'…

 Inutili mettere in campo mediazioni intellettuali, moralistiche o filosofiche quando i fatti sono espressione chiara di una precisa  scelta di campo che ha preparato i suoi progetti per il futuro.
Quando manca il rispetto per le posizioni altrui e si estremizza in questo modo, non giudicare ciò che accade è il vero pericolo.
Personalmente non mi scandalizzano quelle donne ma che ciò che loro esprimono, estraneo alla mia persona, alla mia verità,  è  ormai collettivamente accettato.
Che sia così lo dimostra l'approccio  che si ha con il fenomeno gender, con l'aborto, con le guerre umanitarie, con la globalizzazione…

… Facciamoci interrogare da queste cose: non si tratta delle avanguardie islamiche di ISIS che sono arrivate a S. Pietro ma di qualcos'altro che viene da noi stessi… dalla nostra mentalità e dal nostro modere di vivere dissociato.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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