Le 5 W del giornalismo e l'informazione sulla Siria.

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Per chi non lo sapesse su tutti i manuali di giornalismo si impara per prima una semplice regola, questa regola si chiama delle  ” 5 W ”

La “regola delle 5 W” è la regola per una corretta informazione. Il giornalista per riportare una qualsiasi notizia  deve necessariamente rispondere alle seguenti domande:
who? chi?
what? cosa?
where? dove?
when? quando?
why? perche’?

Ecco invece  il tipo di informazione  che riusciamo ad esprimere:

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=164470

Cosa manca? Beh, giudicate voi.

Le immagini satellitari “dimostrano” che le truppe di Damasco non hanno ritirato dalle citta’ le armi pesanti, e questo e’ “inaccettabile”. Lo afferma il portavoce di Koki Annan (RAI News 24)

domanda: ma nelle città ci sono anche ribelli armati? Questi hanno armi pesanti? E andate vie le truppe siriane, chi manterrà la sicurezza? Ci sono state vendette verso chi è a favore del governo attuale? L’esercito siriano sta compiendo vendette?  I ribelli hanno deposto le armi? Ci sono aggressioni? Ci sono pressioni verso la cittadinanza, esercitate da chi e per cosa? Cosa sta succedendo? Perchè l’esercito siriano non lascia le città? Se l’esercito lascia le città : esse raranno più sicure? Sicure per chi?  Che disposizioni ci sono per le armi dei ribelli? Qual’è il loro atteggiamento? Ci sono violenze anche da parte di questi verso i civili? Cosa ne pensano i civili? Se l’esercito manda fuori le città le armi pesanti, e i combattimenti continuano: come fanno a sgomberare un edificio, ci vorranno il doppio di truppe? Le fornirà l’Onu? etc…

“quando gli osservatori Onu-Lega araba lasciano le citta’ che monitorano”, i residenti “vengono avvicinati” dalle forze di sicurezza siriane o “magari uccisi”.

Cosa vuol dire questa notizia? Si afferma cioè che i satelliti hanno rilevato che spesso coloro  che abitano in una data città (quale? dove? ci sono satelliti spia ridirezionati sulla Siria?), i RESIDENTI, nelle località  in cui sono presenti  “forze di sicurezza” siriane, ebbene i residenti vengono AVVICINATI dalle forze di Damasco (che i residenti vengono avvicinati è una notizia? è grave reato?) o uccisi (quasi la stessa cosa, i soldati decidono questo con i dadi?) . Secondo l’articolo tutti coloro che hanno come CARATTERE DISTINTIVO LA RESIDENZA IN UNA DATA CITTA’ POSSONO ESSERE AVVICINATI O UCCISI. A parte i dubbi che le cose stiano effettivamente così, DELLE DOMANDE SORGONO INEVITABILI: perchè? con che dinamica? a che scopo?  E’ attendibile una simile notizia? Il servizio non fornisce niente sulla dinamica. Mentre anche nei peggiori delitti si cerca anche il MOVENTE in questo caso la domanda viene omessa, eppure si parla definite “forze di sicurezza”…ma sfugge la loro valenza.  Che motivo hanno le forze di sicurezza siriane  di far fallire UNILATERALMENTE un piano di pace che fa comodo solo al governo legittimo e alla gente , cioè proprio ai “residenti”. Che motivo e che interesse ha l’esercito di far fallire il piano di pace visto che  questo è “l’ultima changes” prima che gli assidui sostenitori della pace e della democrazia, si scatenino nella solita guerra umanitaria ?

Nella prima parte dell’articolo viene illustrato il problema, nella seconda parte la parola passa  al presidente Tunisino che da la SOLUZIONE dice che Assad deve lasciare, deve lasciare “vivo o morto”, ma paradossalmente sarebbe disposto ad ospitarlo per l’esilio… ma questa decisione a chi spetta? Tutti hanno qualcosa da dire, solo il popolo siriano subisce continue intimidazioni  e viene ridotto all’elemosina dalla comunità internazionale .

Sorvolando che ovviamente i mass media non si sono dimenticati la regola delle 5W più facilmente il modo di comunicare segue altre strategie di imbonimento della pubblica opinione, in proposito ricordiamo alcune regole adottate dai media maistream per raggiungere tale obiettivo (che  Noam Chomsky ha elencato):

Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

Rivolgersi al pubblico come ai bambini.La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti. (Noam Chomsky)

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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