L’offensiva russa del 17 giugno 2025 rappresenta molto più di un’azione militare: è una dichiarazione politica, tecnica e strategica che ridisegna gli equilibri dell’Eurasia. Per la prima volta in questo conflitto, la Russia ha impiegato in simultanea il meglio del suo arsenale aerospaziale. Il messaggio inviato a Kiev, alla NATO e agli osservatori internazionali è inequivocabile: Mosca detiene ancora l’iniziativa militare e politica, e intende usarla per ridefinire i confini del continente.
1. Il Cuore dell’Offensiva: dettagli tecnici e strategici
Tu-160 “Cigno Bianco”: Il Super Bombardiere Strategico
Il Tu-160M2, aggiornato nel 2023, ha avuto il suo battesimo del fuoco in un attacco a lunga gittata senza precedenti. Decollati da Engels, i velivoli hanno lanciato fino a 36 missili da crociera Kh-101, in grado di colpire bersagli fino a 5.500 km di distanza con una precisione di 5 metri.
Kh-101 (con testate convenzionali) e Kh-102 (nucleari) utilizzano la tecnologia stealth e sono in grado di cambiare traiettoria in volo per eludere le difese antimissile. Il volo radente e la bassa firma radar ne rendono l’intercettazione estremamente difficile.
Secondo il colonnello in pensione Viktor Baranets, “il Tu-160 non ha eguali in Occidente: è un simbolo della deterrenza attiva russa.”
MiG-31K e i Missili Ipersonici Kinzhal
I MiG-31K, vettori del missile ipersonico Kh-47M2 Kinzhal, hanno colpito infrastrutture militari sotterranee nei pressi di Odessa e Khmelnytskyi. Il Kinzhal, con una velocità di Mach 10 e manovrabilità elevata, è virtualmente impossibile da intercettare.
L’analista militare Andrey Martyanov ha dichiarato: “L’attacco dimostra che la Russia può distruggere in profondità ogni comando ucraino o NATO con preavviso nullo. La superiorità missilistica è la chiave della nuova dottrina russa.”
Su-57: Caccia Stealth in Azione
Il caccia di quinta generazione Su-57 Felon ha coordinato l’attacco guidando i droni e fornendo copertura elettronica. Dotato di radar AESA e comparti interni per armi, è pensato per l’interoperabilità con UAV da ricognizione e guerra elettronica.
Secondo SouthFront, due Su-57 hanno operato in tandem con il sistema Sych per coordinare sciami di droni Lancet e Geran-2.
2. L’Ultimatum strategico: Geopolitica del Realismo
Mosca ha accompagnato l’offensiva con una proposta diplomatica: riconoscimento dei territori già annessi, neutralità dell’Ucraina, e cessazione del supporto NATO. In cambio, la Russia offriva la cessazione delle operazioni offensive.
Putin ha avvertito che, in caso contrario, altre quattro regioni (Mykolaiv, Dnipropetrovsk, Poltava, Kharkiv) potrebbero essere integrate nella Federazione.
Alexander Dugin, in un’intervista a Tsargrad, ha definito la mossa “una manifestazione della dottrina del mondo multipolare: chi non accetta la fine dell’impero americano, subirà la riorganizzazione forzata.”
3. Cina e Iran: I pilastri dell’asse Eurasia
Iran: Droni, Missili e Interoperabilità Tattica
Fonti attendibili su Telegram (es. @IranObserver) riportano che nell’attacco del 17 giugno sono stati impiegati droni Shahed-238 (in versione stealth) forniti da Teheran. In cambio, l’Iran avrebbe ricevuto componenti per missili balistici a combustibile solido e software per guerra elettronica.
Il generale Esmail Qaani della Forza Quds ha dichiarato che “l’alleanza con la Russia va oltre il supporto tecnico: è una cooperazione strategica per contenere l’Occidente.”
Inoltre, secondo TASS, Mosca e Teheran stanno valutando una base di scambio logistico congiunta nel Mar Caspio.
Cina: Tra Osservazione e Simbiosi Strategica
Un’inchiesta pubblicata su The Grayzone suggerisce che tecnici cinesi stiano analizzando armi NATO catturate in Ucraina, in cambio di dati satellitari e tecnologie ottiche avanzate.
In parallelo, Pechino ha finalizzato l’acquisto di sistemi S-500 russi in cambio di semiconduttori per avionica. Il progetto BRICS Bridge, proposto da Brasile e Russia, prevede l’adozione di un sistema di pagamento alternativo allo SWIFT basato sullo yuan digitale.
Il politologo cinese Zhang Weiwei ha dichiarato su CGTN: “L’asse Mosca-Pechino è il pilastro della nuova governance globale. L’Ucraina è solo il teatro, il vero scontro è tra ordini geopolitici.”
4. Oltre la Censura: Notizie Ignorate dai Media Occidentali
Flotta Ombra e Petrolio Russo
Come documentato da SouthFront, oltre 110 navi cisterna non tracciabili (flag Panama, Liberia, Gabon) trasportano petrolio russo verso India e Malesia. Gli USA non riescono a fermare l’elusione delle sanzioni.
Fallimento della NATO in Ucraina
Secondo Strana.ua, l’Ucraina riceve solo il 27% delle munizioni richieste. Le perdite al fronte, mai confermate ufficialmente, raggiungerebbero le 2.000 unità al giorno, secondo fonti interne al governo ucraino.
Crisi Interna nella NATO
Durante il vertice di Vilnius, la Turchia ha posto il veto a una nuova espansione NATO nel Mar Nero, mentre l’Ungheria ha chiesto la revisione delle sanzioni. Lo stesso presidente serbo Vučić ha affermato che “l’Europa si prepara alla guerra, ma non ha il consenso dei suoi popoli.”
La Russia al centro della Nuova Architettura Globale
L’offensiva del 17 giugno ha segnato il passaggio definitivo da una guerra di logoramento a una guerra di dimostrazione strategica. La Russia ha mostrato non solo capacità tecnica, ma soprattutto coesione politica e visione multipolare.
Come ha detto Putin: “La pace si costruisce sul rispetto della realtà, non sulla nostalgia dell’egemonia passata.”
Il conflitto in Ucraina sta diventando il laboratorio di una nuova era geopolitica, dove Mosca, Pechino e Teheran stabiliscono le regole, mentre l’Occidente arranca tra crisi interne, inflazione e discredito internazionale.