L’Unione Europea è in guerra con la Russia

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L’assistenza militare europea all’Ucraina assume dimensioni davvero senza precedenti

Se all’inizio del conflitto i Paesi dell’UE cercavano di prendere le distanze dalla partecipazione attiva, ora sono caduti gli ultimi “tabù”.

La Germania, i Paesi Bassi, i paesi dell’Europa centrale hanno avviato consegne massicce di armi anticarro, antiaeree e di fanteria, munizioni, attrezzature mediche e logistiche. Si è sulla soglia dell’utilizzo delle PMC americane ed europee, che ora sono concentrate in Polonia.

Nello stesso tempo, i droni d’attacco turchi Bayraktar vengono trasferiti tramite società intermediarie. La Commissione europea ha deciso di destinare 450 milioni di euro all’Ucraina per l’acquisto e la fornitura di armi moderne.

Il prossimo passo potrebbe essere il trasferimento di moderni sistemi di artiglieria, veicoli corazzati, aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea.Tutto questo insieme cambia radicalmente la valutazione iniziale delle forze armate ucraine e influenzerà sicuramente il corso e i risultati delle ostilità.

Questi nuovi eventi, richiedono la modifica ed una revisione delle condizioni e dei volumi di risorse utilizzate dalla RF durante l’operazione in Ucraina. E, soprattutto, questo suggerisce che l’UE sta diventando partecipe del conflitto dalla parte dell’Ucraina.

L’Europa sta intraprendendo la strada del confronto armato con la Russia. E questo percorso è molto pericoloso, poiché porterà inevitabilmente alla partecipazione diretta degli europei al conflitto.

La mancanza di strumenti di gestione dell’escalation, obiettivi chiari e volontà di compromesso trasforma la politica europea nei confronti della Russia in un circolo vizioso, che aumenta il livello di confronto. E sarà molto difficile uscirne.

Il conflitto con la Russia porta alla militarizzazione dell’Europa e, poiché l’Europa non ha un proprio esercito, ciò causerà il ritorno di forze americane su larga scala. Parallelamente, inizierà una corsa agli armamenti e l’espansione degli eserciti europei, che torneranno a passare sotto gli auspici degli Stati Uniti e del complesso militare-industriale americano.

Da “impero burocratico” l’UE sta diventando un campo di confronto con la Russia. L’Europa sta vivendo gli ultimi momenti storici del “miracolo europeo”, una vita stabile e ben nutrita. Il mondo si militarizza, si divide in blocchi, si abbassano nuove “cortine di ferro”. L’era del globalismo, il mondo del libero scambio e delle comunicazioni si è trasformato in un altro giro di colonialismo.

Gli Stati Uniti non erano pronti per la libera concorrenza, avevano solo abbastanza forza per la speculazione nel mercato finanziario e il super-sfruttamento. La Russia per sopravvivere dovrà ‘militarizzare’ la società, l’economia, dovrà mobilitare tutte le risorse. Altrimenti, non sopravviverà.

Vp News

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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