L’annessione l’Ucraina da parte della Nato è contraria allo stesso trattato istitutivo

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La Gran Bretagna sta mandando dispositivi spalleggiabili ATGM in Ucraina “per rendere più oneroso un eventuale attacco della Russia”, dice il quotidiano La Stampa. Da parte sua, invece gli USA stanno fornendo a Kiev istruttori’ e denaro (200 milioni di dollari in armamenti). Tutto questo porterà ad una guerra più violenta e lunga, con maggiori distruzioni e vittime, qualora dovesse accadere quanto paventato dalla Nato. Per contro, l’occidente non ha considerato i legittimi timori e le giuste rivendicazioni della Russia che vede la Nato installarsi tutto intorno i propri confini europei disattendendo così quanto era stato concordato alla caduta del muro di Berlino.

Quindi, da una parte l’occidente alimenta l’apparato bellico e dall’altra rifiuta ogni dialogo con la controparte rigettando tutte le sue richieste di sicurezza nazionale.

Eppure l’ammissione dell’Ucraina alla Nato – come ha detto in una intervista alla pubblicazione russa “Ukraina” l’analista politico polacco analista Konrad Renkas, è contraria allo stesso trattato istitutivo:

“L’annessione” dell’Ucraina da parte della NATO sarebbe una violazione del primo articolo del Trattato del Nord Atlantico del 4 aprile 1949. Dopotutto, contiene, in particolare, l’obbligo degli Stati membri “di risolvere pacificamente tutte le controversie internazionali in cui possono diventare parti, senza mettere in pericolo la pace, la sicurezza e la giustizia internazionali, e anche di astenersi da qualsiasi uso della forza o minaccia di il suo uso nelle loro relazioni internazionali, se ciò è contrario agli scopi delle Nazioni Unite.

L’attuale stato ucraino viola apertamente la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Dichiarazione dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche, nonché una serie di altri atti internazionali, l’osservanza di cui l’Ucraina ha precedentemente dichiarato ufficialmente. Fare guerra ai suoi cittadini, anche per commettere atti di genocidio contro di loro (come a Odessa il 2 maggio 2014), e tutto questo in nome dell’ideologia criminale nazista, al fine di privare la popolazione dei diritti linguistici naturali e della loro propria cultura, questi sono crimini, per contrastare i quali quando sono state create le Nazioni Unite. E con cui, lasciatemelo ricordare, anche la NATO ha promesso di combattere.

Il fatto che la pratica di questa Alleanza fosse completamente diversa, non meno criminale delle attuali azioni delle autorità di Kiev, è un fatto ovvio. Ma l’ingresso dell’Ucraina di oggi significherebbe la rimozione definitiva delle maschere, che l’Occidente moderno non può ancora permettersi. Bandera Ucraina nella NATO è il ritorno della Guerra Fredda nella sua peggiore manifestazione e, inoltre, un enorme rischio di una guerra calda. (https://ukraina.ru/interview/20210416/1031151226.html).

Quindi, anche alla luce di queste argomentazioni, è paradossale che gli USA abbiano rigettato le richieste russe di impegnarsi a non accettare le richieste ucraine di annessione alla Nato.

Altro cavallo di battaglia usato come accusa contro la Russia è il gas. Questo sarebbe usato come arma di ricatto nei confronti dell’Europa. Come ho spiegato precedentemente, i prezzi elevati del gas sono stati causati proprio dalla politica europea che preferisce comprare il gas sul mercato, piuttosto che stipulare contratti a lungo termine con la Russia, sicuramente più economici.

È pura irragionevolezza, eppure questo argomento viene posto anche come giustificazione dai nostri media riguardo ai prezzi dell’energia elevatissima nel nostro paese. Ma non c’è niente di più falso, perché l’Italia importa gas principalmente da Libia, Algeria e dal TAP Gasdotto Trans-Adriatico che attraversa Grecia e Albania per approdare in Italia, sulla costa adriatica della provincia di Lecce. E, in questo momento l’Italia sta esportando il gas all’estero tramite TAP, quindi ha un surplus di importazione.

Vp News

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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