L’Algeria lancia dure accuse contro l’Arabia Saudita e gli USA per le aggressioni contro i paesi arabi

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Prima o poi qualcuno dei paesi arabi doveva reagire alle spudorate menzogne  ed alle accuse lanciate da Trump nel corso della sua visita a Rijad per omaggiare i monarchi sauditi e firmare contratti miliardari di forniture di armi.

Questa reazione è arrivata dall’Algeria, paese arabo sunnita ma per niente disposto a chinare la testa di fronte all’arroganza dell’Arabia S. protetta dal suo fido alleato USA.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale Algerina, Abdul Qadir Bin Saleh, incaricato di rappresentare l’Algeria al vertice tenutosi a Rijad, ha sfidato il presidente USA ed il suo anfitrione saudita per la catastrofica situazione determinatasi nei paesi come la Siria lo Yemen e la Libia dove sono stati effettuati gli interventi militari USA e sauditi.

Inoltre Bin Saleh, con l’occasione,  ha manifestato decisamente la posizione del suo paese davanti alle crisi che attanagliano lo Yemen, la Sira e la Libia ed ha condannato apertamente l’intervento militare del regime saudita contro il suo vicino  Yemen, non mancando di sottolineare  che a questo intervento si deve la catastrofica situazione umanitaria determinatasi nello Yemen con le migliaia di vittime civili ed anche il flagello del colera sviluppatosi nel paese per la mancanza di generi alimentari, di medicinali e di acqua potabile per causa del blocco aeronavale imposto da Arabia Saudita e d USA al paese arabo.

Abdul Qadir bin Saleh presidente Assemblea algerina con premier iraniano

Il rappresentante algerino ha fatto rilevare l’inutilità degli interventi militari esterni per risolvere le crisi di questi paesi ed ha messo in rilievo come le situazioni siano peggiorate fino a sfociare in un disastro umanitario che si deve considerare il peggiore di questo secolo da poco iniziato.

Il rappresentante algerino, a conferma delle sue accuse, ha citato la guerra in Siria causata dagli interventi esterni a sostegno dei gruppi terroristi ed in particolare dell’ISIS, che hanno determinato centinaia di migliaia di vittime e milioni di profughi che adesso si sono riversati nei paesi vicini ed anche verso l’Europa.

“Tutti siamo ormai convinti che la soluzione delle crisi di questi paesi fratelli è quella di una uscita negoziata con tutte le parti in causa, senza escludere nessuno”, ha dichiarato Bin Saleh. Il rappresentante algerino ha criticato inoltre le sanzioni contro la Siria e l’esclusione di questo paese dalla Lega Araba ed ancora di più gli attacchi militari effettuati dagli USA contro l’Esercito siriano  senza alcuna autorizzazione.

In altra parte del suo discorso il rappresentante algerino ha ricordato che l’abbattimento delle tensioni e la pace in Medio Oriente non potrà essere mai portate a compimento se non si accetterà la costituzione di uno Stato della Palestina con Al Quds (Gerusalemme) come sua capitale.

Inoltre Bin Saleh ha ricordato che lui stesso è intervenuto al vertice soltanto per un senso di responsabilità di voler contribuire alla soluzione delle crisi che hanno colpito questi paesi arabi, lo Yemen, la Siria e la Libia, in modo che questi popoli si possano liberare dalla guerra, dalle distruzioni e dalle atrocità causate dal terrorismo e dai bombardamenti. L’Algeria è un paese orgoglioso di essersi liberato a suo tempo dal dominio coloniale e mai accetterà di piegarsi agli interessi delle grandi potenze, ha concluso orgogliosamente il rappresentante algerino.

Fonte: Hispan Tv

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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