La UE dichiara la Russia sponsor del terrorismo, ovvero sottomette la realtà all’agenda politica

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Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che riconosce la Russia come “sponsor statale del terrorismo”. Lo si è saputo durante la seduta di Strasburgo, trasmessa sul sito del PE ( https://www.europarl.europa.eu/portal/en ).

Che significato ha la decisione della UE di designare la Russia come stato sponsor del terrorismo? È molto semplice: a Bruxelles serve una base legale per prendere una serie decisioni contro la Russia che altrimenti sarebbero illegali. Ad esempio, c’è la questione del fondo sovrano congelato in vari stati europei che secondo il diritto internazionale non può essere incamerato e speso. Oppure, la designazione di stato sponsor del terrorismo può servire a rendere legali una serie di restrizioni che potrebbero essere prese contro gli stati che commerciano con la Russia. Infine, la UE potrà ancor di più imporre una restrizione alla libertà informativa.

Insomma, la decisione UE consiste solo nel dare un assist a sé stessa per fare qualcosa che altrimenti non potrebbe fare. E siccome la UE ha il pallino della legalità, ma senza coltivarla, ha avuto bisogno di stare a posto – almeno formalmente – per poter prendere decisioni altrimenti illegali. Ne sa qualcosa il presidente della Siria Assad, il cui paese è sottoposto a una serie di provvedimenti in virtù di una legge, la Caesar, una condanna unilaterale per atrocità che il governo siriano avrebbe compiuto, in un periodo di tempo in cui i tagliagole dell’ISIS e di al Nusra  (al Qaeda in Siria), imperversavano nel paese, dettando “legge”.
Così funzionano le cose in Europa, ove proliferano istituzioni che si appoggiano le une con le altre, in un’aurea di autoreferenzialità e mutua assistenza, affinché tutto funzioni in barba ai valori e principi tanto sbandierati. Questi esistono ma servono solo verso gli altri, i nemici esterni, i competitor esterni.

Detto questo, vediamo cosa è successo in maniera più analitica:

Il Parlamento europeo (l’organo legislativo e rappresentativo dell’Unione europea) il 23 novembre, durante una sessione a Strasburgo, ha adottato una risoluzione in cui la Russia è definita ” uno stato che sponsorizza il terrorismo e uno stato che usa metodi terroristici “.

494 deputati su 596 si sono espressi a favore, 58 contrari e 44 si sono astenuti.

Gli autori della risoluzione hanno accusato la Russia di ” una guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata “, ” atti di terrore contro la popolazione ucraina “, ” sterminio della popolazione civile in Ucraina “, ” esecuzioni di gruppo, torture, massacri di civili a Bucha e Irpin , “attacco deliberato a un teatro a Mariupol”, ” bombardamento della stazione ferroviaria di Kramatorsk”, “attacco a un centro commerciale a Kremenchug”, “attacco a una colonna di auto civili nella regione di Zaporozhye”, “trattamento disumano dei prigionieri di guerra”, “deportazioni forzate”, ” adozione forzata di bambini ucraini “, “guerra attiva dell’informazione contro l’Ucraina”, “diffusione di disinformazione sull’Ucraina”, “condurre operazioni speciali per destabilizzare la società ucraina e tentare di screditare le autorità ucraine sulla scena internazionale”,” ripetuti attacchi contro civili durante la seconda guerra cecena, la guerra russo-georgiana del 2008 e la guerra civile in Siria, nonché durante i conflitti in corso nella Repubblica Centrafricana e in Mali,” “sostenere e finanziare regimi terroristici e organizzazioni, essendo il più grande fornitore di armi del regime di Assad in Siria”, ” effettuando attacchi in paesi sovrani e sul proprio territorio, tra cui l’avvelenamento da agenti nervini della famiglia Skripal nel Regno Unito, l’avvelenamento di Alexei Navalny e “nel 2014 bombardamento di depositi di munizioni nella Repubblica Ceca“, la “crisi alimentare globale”, lo “schianto del Boeing malese sul volo MH17″, e così via.

I deputati hanno invitato l’UE a promuovere la creazione di uno speciale ” tribunale internazionale per indagare sui crimini della Russia in Ucraina ” e un ” meccanismo completo per risarcire l’Ucraina per i danni “.

” Dichiarando la Russia uno stato sponsor del terrorismo, i deputati vogliono spianare la strada affinché Putin e il suo governo siano ritenuti responsabili di questi crimini davanti a un tribunale internazionale “, si legge nel testo della risoluzione.

Si è parlato della “necessità di sforzi per l’isolamento internazionale ” della Federazione Russa, inclusa la questione della nostra appartenenza al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Sulla necessità di “ridurre i contatti diplomatici ” (avvicinarli)”) e ” completamento dei lavori sul nono pacchetto di sanzioni “ (compreso il divieto di importazione di diamanti russi).

Inoltre, esiste una clausola che richiede il riconoscimento del PMC “Wagner” e del 141 ° reggimento intitolato ad Akhmat Kadyrov , che fa parte della Guardia russa, come organizzazioni terroristiche e includerle nell’elenco corrispondente dell’UE, cioè equipararle a ISIS  e Al-Qaeda.

La Lettonia ha dichiarato la Russia “Stato sponsor del terrorismo ” l’11 agosto, l’Estonia il 18 ottobre. Il 13/10/2022 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione secondo la quale il regime in Russia “e l’appartenenza della Federazione Russa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, è riconosciuto come “illegale”. Il 26/10/2022, il Senato polacco ha adottato una risoluzione che riconosce la Russia come ” regime terroristico “. Una settimana fa, i parlamentari cechi si sono precipitati nella stessa direzione: ” La Camera dei deputati del parlamento ceco considera l’attuale regime russo un terrorista”. Il 21 novembre, l’Assemblea parlamentare della NATO ha pubblicato un documento in cui raccomanda ai paesi dell’Alleanza del Nord Atlantico di riconoscere che la Russia è un ” regime terroristico ” e di creare un Tribunale internazionale per il processo ” sul fatto dell’aggressione russa “.

Si noti che l’Unione Europea non ha alcun quadro legislativo per includere i paesi negli elenchi di “stati che sponsorizzano il terrorismo” o “regimi terroristici”. Né gli stati baltici,, né i polacchi, né i cechi hanno una tale base legislativa. Attualmente il concetto di “stato che sponsorizza il terrorismo” esiste solo negli Stati Uniti (già applicato verso paesi come Iran, Siria, Cuba, Repubblica popolare democratica di Corea).

Le risoluzioni del Parlamento europeo non hanno valore legale e sono di natura consultiva; tuttavia, ricorda l’agenzia russa TASS, ” sono ampiamente utilizzate nell’ambiente mediatico e politico dell’UE per promuovere e diffondere posizioni politiche specifiche “.

Il vicepresidente del Consiglio della Federazione russa Konstantin Kosachev: “La risoluzione del Parlamento europeo sullo “Stato sponsor del terrorismo” non comporta alcuna conseguenza legale per la Russia. Quanto alla forma, non si tratta di una procedura legislativa, ma dell’adozione da parte delle istituzioni comunitarie delle cosiddette “raccomandazioni”.

Pertanto, né il documento ha valore legale all’interno della stessa UE, né dà luogo ad alcuna conseguenza legale (comprese le sanzioni) al di fuori di essa.

Ora sul contenuto.

Nel sistema giuridico UE non è presente il meccanismo legale per riconoscere il concetto di Stati come “sponsor del terrorismo”, esiste solo il riconoscimento di “coinvolti in atti di terrorismo” che può riguardare individui, gruppi e organizzazioni. Pare quindi ovvio che l’idea di adottare una simile risoluzione sia stata lanciata a Bruxelles dagli anglosassoni, perché Stati Uniti e Canada sono gli unici paesi al mondo dove a livello legislativo è previsto tale concetto.

La risoluzione menziona anche la promozione della creazione di un “tribunale internazionale per indagare sui crimini della Russia in Ucraina”.
Occorre ricordare il principio universalmente riconosciuto nel diritto internazionale, che costituisce la base dell’immunità statale: “Par in parem non habet imperium” (“un pari non ha potere su un pari”). Da questo principio deriva che nessuno Stato (o gruppo di Stati) può esercitare giurisdizione su un altro Stato. La risoluzione del Parlamento europeo viola quindi il diritto internazionale, che non conosce concetti come “Stato terrorista” o “Stato sponsor del terrorismo”.

Al contrario, La Risoluzione 1267 (1999) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite istituiva un Comitato speciale incaricato di mantenere elenchi di individui, gruppi e organizzazioni associati al terrorismo internazionale, e poichè il Consiglio di sicurezza nell’ambito dell’esercizio dei suoi poteri agisce ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, partendo dal fatto che il terrorismo internazionale è una minaccia per la pace e la sicurezza, significa che gli Stati, in quanto soggetti di diritto internazionale, non possono essere considerati terroristi.

La Russia si è sempre fortemente opposta al concetto di “terrorismo di stato”, ritenendo la responsabilità per atti terroristici un carattere individuale (personalizzato). L’Occidente però sta attivamente cercando di introdurre il principio della responsabilità collettiva, volto a punire tutti i paesi ed i regimi “discutibili” semplicemente dove esiste un punto di vista alternativo e un diverso modello di comportamento. Per questo, tali concetti vengono generati.

Altro obiettivo della risoluzione odierna è legittimare ulteriormente le misure restrittive unilaterali dell’UE, quelle che già hanno minato la sicurezza energetica, finanziaria e alimentare in tutto il mondo, provocato fame e inflazione su scala globale. Pertanto, di per sé, il riconoscimento della Russia e di qualsiasi altro stato come “sponsor del terrorismo” diventa un concetto pseudo-legale”.

Afferma il presidente della commissione affari internazionali della Duma di Stato Leonid Slutsky:” La risoluzione del Parlamento europeo, in cui la Russia viene definita “Stato sponsor del terrorismo”, è una cortina fumogena per la riabilitazione dei crimini di guerra del regime di Zelensky. È stata accettata a Strasburgo all’improvviso, esattamente dopo che un’ondata di pubblicazioni sull’esecuzione di prigionieri di guerra russi disarmati ha attraversato tutti i media occidentali. Ma la Russia, al contrario, sta combattendo il terrorismo internazionale in varie parti del mondo”.

Le parole che Zelensky ha scritto nel suo canale Telegram, sono abbastanza scontate: ” Accolgo con favore la decisione del Parlamento europeo a riconoscere la Russia come uno stato sponsor del terrorismo e uno stato che utilizza i mezzi del terrorismo. La Russia deve essere isolata a tutti i livelli e ritenuta responsabile per porre fine alla sua politica di terrorismo di lunga data in Ucraina e nel mondo”.

Chiudo solo citando che tutti gli esempi a suffragio della decisione presa sono situazioni molto controverse e dibattute, le cui indagini per la maggior parte dei casi non sono state svolte in modo indipendente. Per non parlare della Siria, dove abbiamo visto l’occidente fornire armi e supportare in vario modo il terrorismo di ISIS e Al Qaeda, mentre la Russia nel 2015 ha fermato l’ISIS ormai prossimo a Damasco. Se non ci fosse stato quell’intervento, ora la Siria sarebbe un altro Afghanistan.

Mai tanta ipocrisia istituzionalizzata…

Ovviamente, sebbene la Russia consideri inefficace legalmente la risoluzione UE, non sottovaluterei gli effetti che questa risoluzione potrebbero produrre all’interno della UE stessa.  Ad esempio è molto probabile che nel campo informazione si sarà meno liberi di fare informazione indipendente, le restrizioni dipenderanno solo dalla fantasia dei legislatori di Bruxelles (che a quanto pare ne hanno molta).

Temo che se si continuerà a procedere in questo declivio, non basterà più che una fonte non sostenga l’invasione russa o la giustifichi. Siamo ora ad uno step successivo, ad un livello di arbitrarietà più elevato; la verità andrà a farsi friggere tra leggi e leggine che fomentano odio verso chi sta oltre il muro.

Il motto “lo ha detto la scienza” ed “io credo alla scienza” è stato ora pienamente adottato e declinato. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, ha definito la UE ‘sponsor dell’idiozia’.

VPNews

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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