La svolta cinese nelle batterie: la fine dell’obsolescenza programmata?

Prova a immaginare un mondo in cui gli smartphone restano efficienti per decenni e le auto elettriche mantengono la loro autonomia anche dopo anni di utilizzo.

Uno studio pubblicato su Nature (febbraio 2025) da un team guidato dall’Università Fudan fa luce su un approccio innovativo per aumentare la durata delle batterie agli ioni di litio mediante l’introduzione di sali organici di litio, tra cui il trifluorometansolfonato di litio (LiSO₂CF₃).

Questo scenario, che fino a ieri sembrava fantascienza, potrebbe presto diventare realtà. La Cina ha svelato una nuova tecnologia: batterie al trifluorometansolfonato di litio. Questa tecnologia è basata su sali organici di litio (LiSO₂CF₃), in grado di resistere fino a 12.000 cicli di ricarica, una durata sei volte superiore rispetto alle batterie attuali.

E chi guida questa rivoluzione? Non i colossi della Silicon Valley, né le istituzioni europee. La Cina, il Paese che già domina la filiera globale del litio e delle batterie.

Ironia della sorte: mentre Washington cerca di contenere l’espansione cinese, dipende proprio dalla Cina per l’80% dei minerali essenziali alla sua industria tecnologica.

In sintesi: La Cina non ha infranto le regole del gioco. Ha riscritto il gioco stesso.

L’andamento positivo delle azioni delle aziende cinesi di batterie, che hanno registrato aumenti fino al 20%, evidenzia un’alta aspettativa per la commercializzazione imminente.

Non si tratta solo di progresso tecnologico: è una sfida diretta all’obsolescenza programmata, il meccanismo con cui le aziende accorciano intenzionalmente la vita dei prodotti per spingere i consumatori a sostituirli.

Mentre negli Stati Uniti l’attenzione è rivolta a barriere commerciali e sanzioni, la Cina continua a innovare. Dopo aver impressionato il mondo con DeepSeek, la sua avanzata nel campo dell’intelligenza artificiale, ora porta alla ribalta una scoperta che potrebbe trasformare il mercato dei veicoli elettrici, non appena sarà pronta per la produzione su larga scala.

Questa non è soltanto un’innovazione: è una vera e propria minaccia per il dominio economico occidentale, una crepa nel sistema basato sull’obsolescenza programmata, un mercato da trilioni di dollari fondato su cicli di sostituzione forzati. Il gioco è chiaro:

  • Smartphone progettati per rallentare dopo pochi anni.
  • Auto elettriche con batterie programmate per perdere efficienza.
  • Una “sostenibilità” che si regge su aggiornamenti continui e componenti irreparabili.

La Cina ha però scelto una strada diversa: non ha attaccato il sistema, lo ha superato. Non con guerre commerciali, ma con il potere della ricerca e dello sviluppo.

Il risultato? Un futuro in cui:
Auto elettriche progettate per durare decenni.
Smartphone che non diventano obsoleti.

Di seguito, proviamo a riportare schematicamente di cosa si tratta:

Il processo consiste nell’aggiungere un sale organico di litio all’interno della batteria assemblata.

Il processo consiste nell’aggiungere un sale organico di litio all’interno della batteria assemblata. Durante la formazione della cella, il sale si decompone rilasciando ioni di litio e liberando gas dagli agenti organici. Questa tecnica:
Non richiede lo smontaggio della batteria (non-invasiva)
Ripristina la capacità della batteria prolungandone il ciclo di vita
Riduce i costi e migliora la sostenibilità

Secondo il Global Times, l’Università Fudan e il team di ricerca:
Stanno collaborando con aziende internazionali leader nel settore delle batterie per accelerare l’applicazione della tecnologia.
✅ I test sono già stati condotti su diverse tipologie di batterie commerciali, inclusi i modelli LiFePO₄.
✅ Non è indicata una data precisa per la produzione industriale, ma l’avvio della collaborazione industriale suggerisce una fase avanzata di sviluppo con possibili applicazioni entro pochi anni.


1. Batterie di oggi: limiti tecnici o strategici?

Le batterie al litio attuali hanno una durata media di circa 2.000 cicli per le auto elettriche e molto meno per i dispositivi mobili (500-800 cicli). Dopo questo limite, la capacità della batteria si riduce al punto da renderne inefficiente l’uso. Tuttavia, molti sospettano che l’obsolescenza non sia solo una questione tecnica:

  • Aggiornamenti software che rallentano i dispositivi (caso Apple nel 2017).
  • Batterie non sostituibili facilmente nei dispositivi.
  • Strategie di mercato che promuovono nuovi modelli più che la longevità dei prodotti.

2. La rivoluzione del trifluorometansolfonato di litio

La nuova tecnologia cinese promette di superare questi limiti. Il segreto è nell’uso di un nuovo elettrolita, il trifluorometansolfonato di litio (LiCF₃SO₃), che:

  • Previene la formazione di dendriti, principale causa del deterioramento delle batterie al litio.
  • Migliora la stabilità chimica, permettendo ricariche rapide senza perdita di capacità.
  • Estende la durata fino a 12.000 cicli, ossia oltre 30 anni di utilizzo con una ricarica al giorno.

Se queste prestazioni saranno confermate su scala industriale, potremmo assistere alla scomparsa dell’obsolescenza legata alla durata delle batterie.


3. Implicazioni geopolitiche ed economiche

L’innovazione cinese potrebbe ridisegnare gli equilibri economici globali:

  • Colpo per i monopoli occidentali: Aziende come Apple, Tesla, e Samsung potrebbero trovarsi a dover rivedere i loro modelli di business basati su cicli di rinnovo rapidi.
  • Leadership tecnologica cinese: La Cina già controlla circa l’80% della produzione mondiale di batterie e domina il mercato delle terre rare. Con questa tecnologia, il divario potrebbe aumentare.
  • Tensioni geopolitiche: Gli Stati Uniti potrebbero intensificare il contenimento tecnologico verso la Cina, temendo la perdita del dominio nei settori tech ed energetici.

4. Settori più colpiti: auto elettriche e tecnologia consumer

  • Auto elettriche: Batterie da 12.000 cicli potrebbero portare i veicoli a durare oltre 30 anni, riducendo il mercato dell’usato e la necessità di sostituire l’auto per usura della batteria.
  • Smartphone e dispositivi elettronici: Un telefono capace di durare dieci anni senza cali di prestazioni metterebbe in crisi il modello di aggiornamento continuo.
  • ♻️ Sostenibilità: Minori rifiuti elettronici e maggiore durata dei prodotti migliorerebbero l’impatto ambientale.

5. Obsolescenza programmata: mito o realtà?

Il termine “obsolescenza programmata” è spesso usato per indicare pratiche aziendali che limitano la durata dei prodotti. Esempi concreti:

  • Apple (2017): Ammessa la limitazione delle prestazioni degli iPhone con batterie usurate.
  • Stampanti: Studi hanno rivelato chip che bloccano l’uso dopo un certo numero di stampe.
  • Riparabilità limitata: Prodotti progettati per essere difficili o costosi da riparare.

Tuttavia, nel settore delle auto elettriche, la batteria è un asset cruciale, e l’obsolescenza è più tecnica che strategica. Qui, una batteria da 12.000 cicli è una vera rivoluzione.


Fine dell’obsolescenza programmata

La nuova tecnologia cinese potrebbe segnare la fine dell’obsolescenza programmata legata alle batterie, costringendo i produttori a puntare su qualità e aggiornamenti reali, non su cicli forzati di sostituzione. Tuttavia, potrebbe anche creare nuovi monopoli tecnologici, con la Cina al comando della transizione energetica globale.

La partita è aperta: sarà una rivoluzione per i consumatori o una nuova forma di dominio tecnologico?


Fonti:

Global Times – Precision treatment for lithium-ion batteries

External Li supply reshapes Li deficiency and lifetime limit of batteries – PubMed

Vietato Parlare – Spunti per una visione oltre le apparenze.

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