La Silicon Valley Bank è fallita – segnali d’allarme

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La Silicon Valley Bank è fallita in meno di due giorni. Le attività di SVB sono di circa 209 miliardi di dollari.

Il 9 marzo, la banca ha effettuato senza successo una transazione in titoli, dovendo emettere 2,25 miliardi di dollari in azioni per compensare le perdite. . Le agenzie di consulenza hanno raccomandato ai depositanti di ritirare i loro fondi dai conti della banca, il che ha causato un forte calo della liquidità. La mattina del 10 marzo, il deflusso di capitali è accelerato così tanto che l’autorità di regolamentazione ha dichiarato il fallimento dell’istituto finanziario.

Ma che cosa è successo a SVB? Si tratta di un incidente isolato o di un segnale che sono in arrivo altri crolli finanziari? Propongo di seguito un articolo di Andrea Zhok, che risponde alla domanda molto efficacemente.

La Silicon Valley Bank è fallita, e non è un episodio accidentale

La Silicon Valley Bank è fallita. Se si trattasse di un episodio accidentale di mala gestione potrebbe essere un fatto secondario.
Tuttavia, come segnalato da molti analisti, questo fallimento dipende in modo critico dall’inasprimento della linea monetaria promosso dalla FED per rispondere all’inflazione (esogena).
L’inflazione statunitense non è tanto dovuta all’aumento dei costi delle materie prime (come avviene in Europa), quanto ad un processo mondiale generale di vendita degli asset in dollari (ad una ridotta domanda di dollari corrisponde un minor valore della moneta, che si traduce in inflazione).

Questo processo ha evidenti motivazioni geopolitiche e rende esplicita la riconduzione dell’egemonia americana ai suoi limiti “naturali” post-1945: gli asset in dollari vengono ceduti da quei paesi che, sulla scorta della guerra in Ucraina, hanno percepito l’occasione di disfarsi della onerosa tutela americana.

Un passo estremamente importante nella stessa direzione si può vedere nella strategia di normalizzazione dei rapporti, promossa dalla mediazione cinese, tra Iran e Arabia Saudita (cioè tra il maggior governo sciita e il maggior governo sunnita). Il successo diplomatico esprime il nuovo ruolo della Cina rispetto al vasto mondo islamico.
Tutto lascia pensare che questo movimento sia semplicemente ai suoi inizi.

Ricordiamo che il ruolo del dollaro come valuta rifugio era finora anche la principale ragione tranquillizzante per gli USA rispetto alla traiettoria del loro debito pubblico. Gli USA hanno infatti raggiunto il loro massimo debitorio nella storia (125% del PIL) con un rapporto deficit/Pil che si attesta quasi al 16%. Finché il dollaro è una valuta rifugio, i titoli del tesoro americano hanno acquirenti garantiti, ma quanto meno si presenta tale ruolo dominante, tanto più è facile che gli acquisti di titoli si riducano.

Il problema all’orizzonte non è, naturalmente, un possibile “default” del debito americano, bensì un’operazione “restrittiva” sulle spese interne (data per certa) e operazioni di dismissione e liquidazione di asset esteri. In sostanza, arrivati a questo punto, per non smentire la propria politica tradizionale, gli USA potrebbero finire per alimentare una grande contrazione economica, che per le aree del mondo più legate agli USA si configura come una forte pressione recessiva.

Come abbiamo già visto nella crisi del 2008, gli scricchiolii dell’impero americano possono facilmente finire per scaricarsi senza mediazione sugli “alleati” (meglio sarebbe chiamarli “ammortizzatori”) europei.

Fonte: Andrea Zhok

Il miliardario gestore di hedge fund Bill Ackman prevede una "crisi economica" poche ore dopo la riapertura delle banche lunedì mattina dopo il crollo della Silicon Valley Bank.
Il miliardario gestore di hedge fund Bill Ackman prevede una “crisi economica” poche ore dopo la riapertura delle banche lunedì mattina dopo il crollo della Silicon Valley Bank.
La Silicon Valley Bank non è riuscita ad attrarre liquidità, ed ora la casa madre della banca sta trattando la cessione della sua attività. Ma nemmeno ci sono persone che la vogliano.

Tutto è solo all’inizio, ed è del tutto possibile che ora siano ancora in grado di impedire il collasso del sistema finanziario. Ma .. quante di queste “Silicon Valley Bank” stanno ora aspettando dietro le quinte?

La Federal Reserve ha inciampato non reprimendo l’inflazione in anticipo, e ora si sta dirigendo verso un disastro economico, ha detto Ken Langon in un’intervista a Fox Business mercoledì. “Ora la situazione è fuori controllo. Onestamente, non so come si possa prevenire la grave crisi finanziaria in cui ci troviamo adesso“. 

Aggiungerei a quanto detto da Zhok nell’articolo, l’esistente rischio che i falchi -i quali operano costantemente nell’amministrazione statunitense in maniera deleteria- potrebbero decidere di esasperare la guerra in corso in Ucraina per nascondere ‘la polvere sotto il tappeto’.

VPNews
***

Note a margine:

“La FDIC ha notato che SVB aveva $ 175 miliardi di depositi al 31 dicembre 2022 ma che circa $ 151,5 di questi non sono assicurati:  significa che gli investitori otterranno indietro esattamente ZERO, ricevendo al massimo un COUPON che potrà essere riscattato -su ciò che resta- dopo la chiusura, e dopo il governo recupera i soldi.

Per il crollo di Lehman Brothers nel 2008, 1/2 centesimi sul dollaro è stato pagato dieci anni dopo”.

Vedi Qui: https://halturnerradioshow.com/

 La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) degli Stati Uniti attualmente funge da amministratore.
La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) degli Stati Uniti attualmente funge da amministratore.

Il pubblico non ha ancora capito cosa sta succedendo. Questi i punti principali:

  • In un giorno, le successive quattro maggiori banche statunitensi per asset hanno perso 52,4 miliardi di dollari di valore di mercato. Gli investitori hanno iniziato a vendere azioni di JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo giovedì 9 marzo, a causa delle preoccupazioni sui loro portafogli obbligazionari, scrive il Financial Times.
  • Il petrol dollaro negli Stati Uniti sta per crollare. Biden ha esaurito le riserve strategiche di petrolio degli Stati Uniti, ora gli Stati Uniti hanno 2 guerre. Una in Oriente con la Russia e una latente con la Cina per via di Taiwan. Gli Stati Uniti nei guai seri e noi europei potremmo venirgli dietro, con una classe politica succube degli interessi statunitensi e incapace di salvaguardare l’interesse nazionale.
  • In un altro caso simile, nel 2008, il presidente Obama ha fermato la cosiddetta crisi economica globale con i ‘ soldi dell’elicottero’, ovvero stampando soldi a palate per mezzo della FED. Ma nel 2008 non c’era tale inflazione, il tasso di sconto era 10 volte inferiore e il debito nazionale degli Stati Uniti era 2 volte inferiore. E questo significa che ora il servizio del debito nazionale degli Stati Uniti costa 20 volte di più e ammonta ad almeno 800 miliardi di dollari all’anno, e tutto il debito degli Stati Uniti costa almeno 4 trilioni di dollari all’anno.
  • Il caso potrebbe estinguersi diversamente: le banche della Silicon Valley sono fortemente dipendenti dall’industria tecnologica e i media americani sostengono che solo questa parte dell’economia è soggetta alla crisi, e la probabilità di infezione dell’intero settore bancario a la 2008, in realtà è bassa, poiché ora le grandi banche hanno capitale sufficiente per evitare una situazione del genere. Inoltre nel 2008 la crisi è iniziata non solo negli Stati Uniti, ma anche in Inghilterra con il fallimento della Northern Rock Bank, dopodiché la senatrice dello Stato di New York Hillary Clinton ha deciso di regolare i conti con Leman Brother.
  • Allora cosa farà ora la FED, continuerà a stampare denaro a più non posso? La prossima settimana sarà storica se questa palla di neve inizierà a rotolare…
  • Ci potrebbero essere altri fallimenti bancari. Sono stati congelati i conti di miglia di aziende e cittadini dopo che troppe persone hanno cercato di prelevare denaro. Tutti i loro pagamenti e fondi operativi sono semplicemente scomparsi. Il loro flusso di cassa è appena svanito.
  • Diciamo che dipenderà molto come si comporteranno gli investitori e se si creerà ulteriore panico. Si aprono mari inesplorati…
Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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