La seconda fase della “normalizzazione” sarà la fame

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Ci sono molte variabili su come possa finire questa guerra. Vedremo se con una Russia indebolita o disgregata, ma c’è un’altra cosa che ci sarà famigliare ed è la carenza di beni essenziali in vaste parti del mondo.

La seconda fase della “normalizzazione” dovrà consolidare ed ampliare la rinuncia ai diritti e alle libertà in cambio della sicurezza garantita a chi rinuncia ai propri diritti e libertà. La guerra è sempre distruzione, malattia e carestia. La fame, secondo me, diventerà la linea centrale della seconda fase. Le malattie sono già una tecnica collaudata e le vaccinazioni forzate contro le infezioni continueranno, ma il vero territorio della guerra sarà limitato all’Ucraina, ci saranno territori in cui si sposteranno i rifugiati, ma questo non è globale. La linea globale della seconda fase dovrà essere la fame.

A questo proposito, le sanzioni imposte alla Russia avranno una serie di conseguenze estremamente utili dal punto di vista dell’avanzamento di questa fase di conseguenze: la Russia è uno dei più importanti fornitori di fertilizzanti minerali, inoltre, alle regioni di produzione agricola – per esempio, in Brasile. Il presidente Bolsonaro è venuto a Mosca poco prima della guerra e ha negoziato proprio la fornitura di fertilizzanti, la cui esportazione è sotto embargo fino al 22 giugno. Ora, se la Russia viene tagliata fuori dal mercato mondiale, questo embargo sfocerà senza intoppi nell’impossibilità di effettuare operazioni di esportazione.

In ogni caso, la produzione alimentare può essere deliberatamente disorganizzata in qualsiasi fase: la fase di produzione, la fase di lavorazione, la fase di trasporto e conservazione. Il mondo è interconnesso e l’interruzione delle catene di produzione e cooperative minerà seriamente i modelli di approvvigionamento alimentare. Il risultato è scarsità e fame.

La fame è uno degli strumenti chiave per la gestione della società. Il problema si risolve attraverso la creazione di un sistema di distribuzione e chi controlla la distribuzione ha il potere. La popolazione dovrà scegliere se morire di fame o ricevere buoni pasto in cambio dell’adempimento delle condizioni che le autorità porranno loro davanti. Fatto: prendi un biglietto. Non l’ho fatto – mi dispiace, torna la prossima volta.

La guerra aiuterà a riavviare il processo e come per la leadership sarà solo un problema di gestione del progetto. Pura tecnologia.

Alla luce di tutto questo, credete veramente che il punto di tanta enfasi sull’Ucraina, sia l’Ucraina?

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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