La Russia smentisce l’intenzione di costruire una base aerea a Qamishli

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Mosca nega che la costruzione di una sua seconda base aerea in Siria nella località di Qamishli, vicino al confine con la Turchia.  Alcuni media nei giorni scorsi avevano riferito che ingegneri russi erano arrivati il 18 di gennaio per fare rilievi presso l’aeroporto nella città nord-orientale di Qamishli. Con loro c’erano circa 100 soldati russi che sono stati ospitati presso la sede del 154° reggimento SAA  di base nel sud di Qamishli, che è dotato di batterie di artiglieria, radar e armi anti-aeree, e serve a difendere l’aeroporto.  L’agenzia statale turca Anadolu ha riferito che successivamente  i soldati russi hanno preso posizione in varie aree di Qamishli  sotto il controllo siriano (e non nella zona controllata dal PYD curdo).

Da questi eventi si erano sollevate illazioni circa la possibile messa in opera di una nuova base aerea di Mosca. Si ipotizzava che i consiglieri russi fossero in loco per studiare la possibilità di trasformare l’aeroporto in una nuova base aerea, alla stregua della base aerea russa operativa a Latakia .

Ma ieri, il portavoce ministero della Difesa russo, Gen. Igor. Konashenkov, ha smentito categoricamente tale congettura. Konashenkov ha detto che la Russia non ha bisogno di altre basi nel nord della Siriaperchè i caccia-bombardieri (partendo da Latakia) sono in grado di raggiungere qualsiasi località della Siria nel tempo massimo di mezz’ora di volo.

CVSky-iUkAEDDAJSe la base aerea russa di Latakia a  sostegno di Damasco non è contestata, una base aerea a Qamishli sarebbe più controversa, perché la Turchia è contro la creazione di una base aerea russa poco distante dal suo confine. Infatti, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva detto venerdì (all’ agenzia France Press) che non avrebbe tollerato la realizzazione di altre basi russe nello spazio che va dal confine con l’iraq fino al Mediterraneo (il che ‘tradotto’ vuol dire direttiva Qamishli – Azaz  – Jarablus –  Latakia).  Nello stesso tempo, il quotidiano turco  Hürriyet riferisce che il ministro della Difesa turco İsmet Yılmaz ha detto che la presenza di militari russi  invece non desta preoccupazioni per la sicurezza della Turchia.

Intanto gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver osservato nella zona un numero “limitato” di personale russo . Un funzionario USA venerdì ha detto alla CNN che: “Non sappiamo quale sia il loro intento li ma li stiamo guardando da vicino.”

Probabilmente ‘guardando da vicino’ è da intendersi nel senso letterale giacchè secondo il Times forze speciali americane stanno creando una loro base in un ex aeroporto agricolo, a circa 31 miglia da Qamishli. Sembra che lo scopo della base sia ospitare elicotteri da attacco USA e un  centro di comando.

La preocuppazione dei turchi è che i russi vogliano aiutare direttamente il PYD, che è un’estensione del PKK per costruire una “zona curda autonoma” nel nord della Siria vicino al confine turco. E da lì  sostenere le la guerriglia e gli scontri urbani in Turchia. Nello stesso tempo la paura è che i russi possano fornire uno scudo protettivo contro le stesse formazioni anti-turche.

Però, molto più probabile di queste ipotesi  è che i russi stanno riparando la pista allo scopo di permettere l’atterraggio di aerei cargo per il rifornimento delle locali forze dell’esercito siriano o il rifornimento e la logistica necessaria per la momentanea  dislocazione tattica di elicotteri da combattimento.

Certo è che neanche i curdi non vedono di buon grado la presenza dei russi perchè considerano quelle zone come Kurdistan e non come ‘il nord della Siria’.  Nello stesso tempo i turchi non vedono di buon grado la presenza dei curdi. Mentre l’Iran non vede di buon grado nè l’eccessiva autonomia dei curdi nè naturalmente la presenza dei turchi auspicando un contesto politico che permetta uno sbocco sul Mediterraneo e il collegamento con il Libano.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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