La richiesta di estradizione per Assange è illegale

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In un articolo pubblicato il 12 aprile su The Libertarian Advocacy Jornalism , il direttore Thomas L. Knapp  fa notare l’incongruità delle accuse statunitensi contro Assange prelevato l’11 aprile 2019 dalla polizia britannica dall’ambasciata equadoregna in Londra.

Knapp fa notare che:

  1. L’arresto è avvenuto a seguito di una richiesta di estradizione negli Stati Uniti.
  2. L’accusa è quella di “hacking” , ovvero di aver  aiutato l’analista militare Chelsea Manning a decriptare la password per permettergli di accedere a server governativi statunitensi al fine di prelevare e divulgare dati riservati e consegnarli successivamente a Wikileaks.

Inoltre Thomas L. Knapp  sottolinea che Assange:

1) non è un cittadino degli Stati Uniti ma cittadino australiano;

2)  le sue attività non si sono svolte in un’area sotto il controllo degli Stati Uniti;

3) non c’è praticamente alcun prova di reato contro di lui.

Infatti, le accuse si basano sul fatto che in alcune chat Chelsea Manning nelle chat intercettate parlava con un individuo che si faceva chiamare alternativamente “Ox” e “associazione stampa”. Ebbene, il Governo degli Stati Uniti è convinto che questo interlocutore sia Assange. Tuttavia non è in grado di dimostrarlo indiscutibilmente.

Clesea Manning

E’ sconvolgente che gli USA – che non hanno una prova definitiva che quell’individuo fosse Assange – abbiano chiesto l’estradizione  solo perché quell’individuo – ovvero  “Ox” e “associazione stampa” – ha manifestato in chat l’intenzione di aiutare la Manning a decriptare la password che sarebbe servita alla stessa per accedere a server governativi ed accedere così ad archivi riservati.

In sostanza, “Ox” o “associazione stampa” avrebbe risposto alla richiesta della Manning :Gli occhi curiosi non si esauriscono mai per quanto posso dire”.

[su_panel]Questo sono tutte le prove disponibili, non esiste nient’altro: la Manning non ha mai ammesso di aver avuto mai contatti con Assange. Perciò in una situazione normale ed in un paese di diritto sarebbe subito chiaro che queste prove non reggono. Invece, tutti i mezzi di informazione hanno  praticamente già messo Assange alla gogna e l’estradizione avverrà in ogni caso con una detenzione negli USA, utile per estorcere la confessione voluta.[/su_panel]

Questa non è un’ipotesi aliena: Chelsea Manning durante la sua detenzione ha affrontato trattamenti disumani.

In ogni caso, se le prove fossero presentate la giurisdizione – a onor di logica –  dovrebbe essere quella australiana. Se si procederà con l’estradizione, sarà (ad esempio) come dichiarare plausibile che la giustizia penale regionale di Chicago chieda alla Norvegia di estradare un cittadino francese con l’accusa di una imputazione (non provata)  avvenuta in Italia.

L’unica prova è che Assange ha pubblicato i file che Manning gli ha mandato. Ma la legge federale statunitense non proibisce alla stampa di pubblicare segreti di stato. Solo rubarli è un crimine. Questo è il problema della lunga persecuzione di Manning, che è stata rimandata in prigione l’8 marzo per aver rifiutato di testimoniare contro Assange.

Quindi contro Assange in realtà non c’è nulla.

Non posso che condividere ciò che dice il giornalista e regista australiano Jhon Pilger: “Lo scioccante arresto di Assange porta un avvertimento per tutti coloro che, come ha scritto Oscar Wilde, “mettono i semi del malcontento [senza i quali] non ci sarebbe alcun progresso verso la civiltà. L’avvertimento è esplicito nei confronti dei giornalisti”. Quello che è successo al fondatore e editore di WikiLeaks può capitare a chiunque fa informazione ed è un segnale.

patrizio ricci by @vietatoparlare

[su_panel]Nota a margine: è in corso una petizione per la libertà di Assange su Change Org, io ho firmato. Il link è questo:  https://www.change.org/p/fabio-sapettini-libert%C3%A0-per-julian-assange?signed=true&fbclid=IwAR1irU-YZXqxip923nGeQ2inek5sLXp7GAQysl-yBnETTEHHOGZEjAFMbso

[/su_panel]

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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