EGITTO- La parola libertà per l’Europa: un disturbo compulsivo ossessivo o la stima per l’uomo?

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In Egitto, come sempre i Fratelli Mussulmani se la sono presi con i cristiani: per difendere le loro istanze di ‘libertà’ non hanno trovato di meglio che sfogarsi sui  luoghi di culto (ne sono stati bruciati una cinquantina) e scagliarsi contro i copti. Non è soltanto un dato numerico, è un dato che dice chiaramente la matrice settaria e fondamentalista dei Fratelli Mussulmani. Di fronte a queste evidenze, nel trattare le vicende egiziane molte domande sono eluse dai mezzi di comunicazione occidentali; essi si soffermano sopratutto sulle uccisioni arbitrarie ma non contestualizzano i fatti e non rispondono a domande semplici ed ovvie come “che potere hanno le forze di sicurezza egiziane e chi glielo ha dato?” oppure come “perchè una reazione così violenta?” ed ancora “…è tutto così come appare?”.

Nel riferire dei fatti sono omesse alcune notizie ‘chiave’ perchè si possa dare un giudizio autonomo. Un importante elemento ‘mancante’ è che  le premesse per la sanguinaria repressione verso i Fratelli Mussulmani, sono state messe proprio dal presidente Morsi: è  stato lui che ha aumentato nel periodo del suo mandato presidenziale a dismisura i poteri della polizia e dell’esercito. Infatti, nella nuova Costituzione non solo si  ignorano i diritti delle donne, si limita la libertà d’espressione in nome della tutela della religione (quella islamica) ma si autorizza la Corte Marziale per i civili. Ma non è tutto: con  il ‘decreto per la protezione della rivoluzione’ Morsi ha permesso ai procuratori di autorizzare detenzioni preventive di 6 mesi per reati di stampa, organizzazione di proteste, scioperi e “teppismo”.  Infine,  per non correre il rischio che questi provvedimenti fossero bocciati dalla Corte Costituzionale ha subordinato al suo potere la Corte Costituzionale.

Leggo i titoli dei giornali e tutti ‘ci girano intorno’,  non dicono una semplice verità, forse perchè non politically correct’: la richiesta di ‘democrazia’ in un imminente pericolo di guerra civile è un bene superfluo.

Sarebbe una facile evidenza ma così attratti da altre notizie, da un altro ‘bene’,  da altra cognizione di libertà da salvaguardare, come quella del bacio tra le due atlete russe. Quanti titoli trionfali che hanno gongolato per ‘lo schiaffo’ dato dato a Putin da queste due ‘eroine’ .  (La smentita da parte delle atlete è arrivata nel pomeriggio ma ‘ i titoloni’ sono usciti su tutte le prime pagine insieme alle invettive a Putin. )

Andiamo avanti con una cognizione di libertà assai debole (e facile a vendersi) perché è la somma dei diritti ed i doveri e non del valore dell’uomo in quanto uomo, in quando creatura, in quando creato.

Le reazioni occidentali sembrano dettate da disturbi compulsivi ossessivi: pur avendo messo ormai in serio dubbio il mantenimento delle principali libertà ai propri cittadini, si preoccupano che le garanzie democratiche siano tenute all’esterno. E’ la difesa di una parola che le lobbyes di potere stanno svuotando progressivamente di ogni significato.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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