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Home Editoriale ULTIMI POST

La Guerra delle Ombre in Siria: per gli USA l’ISIS un “vantaggio strategico”

by Patrizio Ricci
6 Aprile 2019
Reading Time: 3min read
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Trump deve rendere pubblici gli abusi di potere che ha compiuto Obama (parte 2^)
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di Ian Hamel –   trad. Gb.P. OraproSiria

Gli Stati Uniti e l’Europa non hanno sempre considerato Daesh (Stato Islamico o ISIS) un nemico. Al contrario, l’hanno ampiamente finanziato e armato, dice il giornalista indipendente Maxime Chaix ne “La guerra dell’ombra in Siria” , frutto di cinque anni di ricerche.

Maxime Chaix, traduttore di diversi libri del canadese Peter Dale Scott, autore di «The American War Machine»), non è affatto un complottista. A partire da fonti aperte, egli racconta che gli americani e i sauditi, nella loro ossessione di voler abbattere rapidamente Bashar al-Assad, hanno ampiamente aiutato i jihadisti in Siria già dal 2011. Per ingannare l’opinione pubblica, hanno battezzato «ribelli moderati» il Fronte al-Nusra, il ramo siriano di al-Qaeda. Daesh nacque nel 2013 da una scissione del Fronte al-Nusra. Fu solo molto più tardi, consci di aver favorito un mostro, che gli Occidentali dichiararono guerra allo Stato islamico, proclamato da Abu Bakr al-Baghdadi.

L’11 febbraio 2015, l’ex comandante della NATO, il generale Wesley Clark, spiega tranquillamente alla CNN, e quindi a milioni di telespettatori, che «Daesh [è stato] creato attraverso il finanziamento dei nostri amici e alleati [in Medio Oriente], perché ti diranno che se vuoi uomini che combattano Hezbollah [sciita] fino alla morte, non pubblicherai un manifesto di reclutamento del genere … “Unisciti ai nostri ranghi, costruiremo un mondo migliore”, preferirai piuttosto sostenere [in segreto] questi fanatici religiosi, questi fondamentalisti [sunniti]».

Un miliardo di dollari all’anno

Nell’ottobre 2011, Barack Obama autorizza David Petraeus, il direttore della CIA, a lanciare una guerra segreta in Siria, chiamata Timber Sycamore , coinvolgendo altri quindici servizi speciali, tra cui servizi europei, in particolare inglesi e francesi. «Nel corso degli anni, questa campagna è cresciuta a tal punto che il Washington Post l’ha descritta nel giugno 2015 come “una delle più grandi operazioni clandestine” nella storia della CIA, con un finanziamento quasi pari a un miliardo di dollari l’anno» scrive Maxime Chaix, le cui informazioni sono tutte corroborate da una moltitudine di note a piè di pagina.[su_spacer]

Un’enorme rete di rifornimenti di armi destinate ai ribelli viene così creata da David Petraeus e poi dal suo successore a capo della CIA, John Brennan, “in coordinamento con i loro alleati turchi, petromonarchie, europei e israeliani”. Il che fa affermare a Christopher Davidson, che ha condotto ricerche su Timber Sycamore , nel suo libro “Shadow Wars”, che «Daesh non era considerato un nemico dall’ufficio di Obama e dai suoi principali partner, ma come un turbolento “vantaggio strategico”».

Al Qaeda ha fatto «un buon lavoro»

«La guerra dell’ombra in Siria» non risparmia neanche le grandi potenze europee. Il libro riporta che i servizi britannici dalla loro base militare a Cipro controllano i movimenti delle truppe siriane e ne informano i ribelli. Quanto a Laurent Fabius, allora Ministro degli Affari Esteri, non esita a dichiarare che il Fronte Al-Nusra fa «un buon lavoro». E si tratta del ramo di al-Qaeda nel Levante! La scissione tra Al-Nusra e Daesh ha avuto luogo nella primavera del 2013. Il fronte di Al-Nusra è stato ribattezzato Jabbat Fateh al-Sham nel luglio 2016, e Hayat Tahrir al-Sham nel gennaio 2017.

Nel dicembre 2015, il deputato di LR Alain Marsaud, ex giudice antiterrorismo, intervistato in questo libro, ricorda di aver avuto «l’opportunità di mostrare all’Assemblea Nazionale le foto di combattenti di Al-Nusra in possesso di fucili d’assalto francesi». Quanto al deputato socialista Gerard Bapt, riconosce che gli aiuti francesi ai ribelli in questo paese «e più in generale il sostegno occidentale a loro favore, sono continuati anche dopo gli attentati contro Charlie Hebdo e l’Hyper Kosher, benchè rivendicati da al-Qaeda».

«La guerra delle ombre in Siria» è tanto più intrigante perché il suo autore non risparmia il regime siriano. Ricorda che Bashar al-Assad ha anch’egli un’innegabile responsabilità nella crescita dell’islamismo in Medio Oriente «specialmente dopo l’invasione dell’Iraq condotta dagli Stati Uniti nel 2003». Maxime Chaix ricorda anche che in un’altra epoca la CIA ha subappaltato ai suoi partner siriani la detenzione extragiudiziale e la tortura dei sospetti jihadisti dopo averli rapiti illegalmente.

(*) Maxime Chaix, «La guerre de l’ombre en Syrie. Cia, pétrodollars et djihad» , Eric Bonnier Editions, febbraio 2019.

https://www.mondialisation.ca/quand-les-americains-qualifiaient-daech-datout-strategique-la-guerre-de-lombre-en-syrie

 

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Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cultura Cattolica, Samizdatonline, Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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