La Germania in ‘palla’, il punto di Bagnai

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Spazio di Alberto Bagnai che si allarga su una visione un po’ più europea della politica. La Germania, vero centro dell’Europa e regina di Bruxelles, sta vedendo delle evoluzioni politiche. In mezzo a scandali e scandaletti la Merkel sta per lasciare il proprio ruolo da Cancelliera ed a settembre si voterà per il nuovo governo. Si scontrerà la visione dulco-europeista della SPD, quella di più unione, di più federalismo, etc, dei socialisti, e quella terrena e rigida della CDU: Sarà quest’ultima a vincere, riportando tanto, ma tanto realismo , nella UE:

fonte: Scenari Economici

Ed proposito degli ‘scandali e scandaletti’ dianzi accennati:

GERMANIA – LO SCANDALO MASCHERINE IMBARAZZA CDU E CSU E CREA PREOCCUPAZIONE PER LE ELEZIONI

Masken-Affäre o Maskengate. Questi gli hashtag più usati sui social tedeschi negli ultimi giorni in riferimento allo scandalo delle tangenti per le mascherine anti-Covid che ha coinvolto due deputati dell’Unione: Georg Nüßlein, 51 anni, vice capogruppo dell’Unione e deputato della Csu, e Nikolas Löbel, 34enne parlamentare della Cdu del Baden-Württemberg.

Nel vocabolario tedesco manca il termine “tangente” associato alla corruzione. Esiste quello più neutro di Provision (provvigione), che di per sé non è un crimine. Ma lo diventa quando l’accordo per cui si ottiene questa provvigione è un patto illegale. Nüßlein, per il quale è in corso un’indagine della procura di Monaco per corruzione, avrebbe ottenuto una provvigione di 660.000 euro per aver favorito un contratto per l’acquisto di maschere. E anche Löbel avrebbe utilizzato l’intermediazione dell’azienda di cui è titolare per incassare 250.000 euro per l’intermediazione di contratti di acquisto di maschere tra un fornitore del Baden-Württemberg e due società private di Heidelberg e Mannheim (città di nascita di Löbel).

Questo secondo caso, seppure di proporzione minore, è però politicamente più delicato, perché il Baden-Württemberg è proprio uno dei due Länder in cui domenica si vota e lo scandalo ha avuto per questo una risonanza moltiplicata.

Contrariamente alla vulgata che si legge in queste ore sui social italiani (“Beh, lì almeno hanno la decenza di dimettersi”), le dimissioni dei due parlamentari dell’Unione sono state un processo assai tedioso. Nüßlein ha lasciato la vice presidenza del gruppo parlamentare e la Csu, ma ha semplicemente fatto annunciare dal suo avvocato la decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni.

Quindi, almeno per ora, nessuna dimissione dal parlamento, anche se le pressioni del suo leader di partito Markus Söder sono diventate asfissianti.

E anche Löbel ci ha messo più di qualche giorno prima di cedere agli ultimatum del vertice della Cdu e abbandonare tutto, commissione Esteri (da cui si era dimesso subito, sperando di salvare il resto), seggio parlamentare e partito.

Secondo indiscrezioni di stampa, Löbel avrebbe (inutilmente) chiesto ai suoi di poter mantenere il posto di deputato perché lo stipendio gli serviva per pagare un immobile acquistato qualche settimana fa (l’interessato non ha confermato né smentito l’indiscrezione).

La vicenda capita nel momento peggiore per l’Unione, a sei mesi dal voto federale del 26 settembr, che saranno il primo banco di prova per la nuova Cdu di Armin Laschet.

(Fonte: Startmag (https://www.startmag.it/mondo/perche-lo-scandalo-mascherine-in-germania-imbarazza-cdu-e-csu/) e Die Welt (https://www.welt.de/politik/deutschland/article227822333/Masken-Skandal-Georg-Nuesslein-aus-CSU-ausgetreten.html))

Questi scandali avvengono mentre Draghi sta attaccando la Germania auspicando una unione veramente economica con un unico bilancio , come una vera federazioni di stati.

@vietatoparlare

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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