La falsità di Zelensky sulle violazioni russe al cessate il fuoco stabilito dagli accordi di Minsk

Durante lo scontro avvenuto alla Casa Bianca tra Zelensky e l’amministrazione americana, il presidente ucraino ha falsamente addebitato alla parte russa la violazione per 25 volte degli accordi di Misnsk che prevedevano l’osservanza di un cessate il fuoco.

Questo è falso.

I trattati di Minsk I (2014) e Minsk II (2015) furono accordi stipulati per cercare di fermare la guerra nel Donbass tra le forze governative ucraine e i separatisti delle autoproclamate Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk (DNR e LNR). Questi trattati prevedevano, tra le altre cose, un cessate il fuoco, il ritiro delle armi pesanti e riforme costituzionali per garantire un’autonomia speciale alle regioni separatiste.

Chi ha violato il cessate il fuoco?

Dai rapporti dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che monitorava la situazione sul campo con la Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM), emerge che entrambe le parti hanno costantemente violato il cessate il fuoco. Tuttavia, ci sono alcune osservazioni importanti:

  1. Violazioni ripetute da entrambe le parti: L’OSCE ha documentato migliaia di violazioni del cessate il fuoco nel corso degli anni, con scambi di artiglieria, colpi di mortaio e scontri in varie zone lungo la linea di contatto.

  2. Maggior uso dell’artiglieria da parte delle forze ucraine: In diversi rapporti, l’OSCE ha osservato bombardamenti effettuati dalle forze armate ucraine su aree residenziali controllate dai separatisti, in violazione del trattato. Ad esempio, nel 2016 e nel 2017, diversi episodi hanno coinvolto l’uso di artiglieria pesante da parte dell’Ucraina in zone abitate del Donbass.

  3. Presenza di armi proibite da entrambe le parti: Minsk II vietava l’uso di determinati armamenti vicino alla linea del fronte, ma l’OSCE ha ripetutamente segnalato che sia le forze ucraine che quelle separatiste non rispettavano questi limiti.

  4. Attacchi mirati alle infrastrutture civili: Sono stati documentati numerosi attacchi contro infrastrutture chiave, come impianti idrici ed elettrici, spesso colpiti dal fuoco delle forze governative ucraine. Tuttavia, anche i separatisti hanno condotto operazioni che hanno violato il cessate il fuoco.

  5. Strategia ucraina di “riconquista graduale”: Un elemento interessante è che, nel periodo 2018-2021, le forze ucraine hanno adottato una strategia definita di “strisciamento” (o “reconquista a piccoli passi”), avanzando lentamente su alcune posizioni lungo la linea di contatto, spesso causando nuovi scontri.

  6. Il caso Avdiivka e Debaltsevo: Alcune delle violazioni più gravi si sono verificate attorno a città strategiche come Avdiivka e Debaltsevo, dove nel 2015-2016 le forze ucraine hanno lanciato operazioni offensive che hanno intensificato il conflitto.

Conclusione

Sebbene l’OSCE abbia registrato violazioni da entrambe le parti, diversi rapporti suggeriscono che le forze ucraine abbiano violato il cessate il fuoco in misura maggiore, specialmente attraverso bombardamenti sulle aree residenziali del Donbass. L’Ucraina ha inoltre ritardato o evitato l’attuazione delle riforme costituzionali previste da Minsk II (come l’autonomia del Donbass), rendendo difficile una soluzione politica.

In sintesi, il cessate il fuoco è stato costantemente violato da entrambe le parti, ma le forze ucraine hanno spesso usato la loro superiorità militare per mantenere una pressione offensiva sulla regione del Donbass.