Spesso una parte della pubblica opinione tende a essere selettivamente critica, mostrando diffidenza nei confronti di chi si presenta come pacificatore (come Trump), mentre rimane sorprendentemente silente o indulgente verso chi, pur perpetuando conflitti o mantenendo lo status quo (come Biden), non sfida apertamente il sistema dominante.
La storia ci insegna che chi cerca di rompere gli equilibri precostituiti, proponendo soluzioni di pace o sfidando le narrazioni dominanti, viene spesso accolto con scetticismo o persino ostilità. Non è un fenomeno nuovo: già Niccolò Machiavelli, ne Il Principe, osservava come “non c’è nulla di più difficile da intraprendere, né più pericoloso da condurre, di una nuova via nella politica”. Chi prova a cambiare l’ordine delle cose, anche se mosso da intenzioni genuine, diventa spesso bersaglio di sospetti.
La diffidenza verso i pacificatori: un riflesso culturale e psicologico
Questa diffidenza non nasce dal nulla. È il risultato di un duplice meccanismo:
Da un lato, il sospetto psicologico: l’idea che chi detiene il potere agisca sempre per interesse personale, come affermava anche il filosofo Thomas Hobbes nella sua visione pessimistica della natura umana. Un leader che si presenta come risolutore, come Trump con le sue dichiarazioni di voler mettere fine ai conflitti, viene percepito con sospetto, come se dietro le sue parole si celassero fini più oscuri.
Dall’altro lato, c’è il condizionamento culturale: in un contesto dominato da una narrazione mediatica uniforme, chi prova a rompere con l’ortodossia viene immediatamente etichettato come populista o pericoloso. George Orwell, in 1984, aveva già messo in guardia contro la manipolazione del linguaggio e l’omologazione del pensiero, strumenti potenti per mantenere lo status quo.
Il valore degli obiettivi concreti
Non si può pretendere che un politico realizzi tutti i desideri contemporaneamente. Ma giudicarlo solo sulla base delle sue affermazioni ideologiche sarebbe riduttivo. Se Trump riuscisse, ad esempio, a eliminare le restrizioni alla libertà d’espressione imposte dal governo precedente, ciò rappresenterebbe un risultato di enorme importanza.
Come ricordava Václav Havel, leader della resistenza cecoslovacca e presidente, “la libertà non è mai data, ma deve essere sempre conquistata”. Ripristinare un vero pluralismo informativo avrebbe un effetto duraturo, rendendo più difficile per le élite politiche imporre nuove forme di censura.
Inoltre, una società in cui le opinioni divergenti possono emergere senza paura di repressione stimola il risveglio collettivo. Alexis de Tocqueville, nel suo capolavoro La democrazia in America, sottolineava come la libertà d’espressione fosse la linfa vitale di una democrazia sana e vibrante.
La centralità degli obiettivi prioritari
In tempi di grande incertezza politica, non si tratta di inseguire la perfezione ideologica, ma di concentrarsi sugli obiettivi essenziali:
- Difendere la libertà di parola.
- Ripristinare un’informazione pluralistica.
- Proteggere la creatività e la libertà intellettuale.
Questi obiettivi rappresentano le fondamenta di ogni democrazia autentica. Come disse John Stuart Mill, “la libertà di opinione è la base di ogni altra libertà”.
Giudicare sulla base dei risultati
Non è razionale giudicare un leader solo in base alla coerenza con le proprie convinzioni personali. Più sensato è valutare:
- Se sta raggiungendo risultati concreti e significativi per la società.
- Se le sue azioni ampliano gli spazi di libertà e democrazia.
In questo contesto, se Trump – o qualsiasi altro leader – riuscisse effettivamente a garantire un maggiore pluralismo informativo, a ridurre la censura e a favorire la pace in un conflitto di portata mondiale, il suo operato meriterebbe attenzione e supporto, al di là delle divergenze ideologiche.
Come ricordava Winston Churchill, “La verità è incontrovertibile: la malizia può attaccarla, l’ignoranza può deriderla, ma alla fine, lì rimane”. Il recupero della libertà di pensiero e la conquista della pace sono le condizioni essenziali più essenziali perchè si sviluppi secondo il significato del suo vivere.
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