• Politica
  • Politica Internazionale
  • Cultura
  • Chiesa
  • Scienza
  • cookie policy
domenica, Gennaio 17, 2021
VP News - Blog
  • Politica
  • Politica Internazionale
  • Cultura
  • Chiesa
  • Scienza
  • cookie policy
No Result
View All Result
  • Politica
  • Politica Internazionale
  • Cultura
  • Chiesa
  • Scienza
  • cookie policy
No Result
View All Result
VP News - Blog
No Result
View All Result
Home Medio Oriente

La Croce segna il destino dei cristiani di Aleppo

5 Ottobre 2019
in Medio Oriente, Siria
Reading Time: 5min read
0 0
A A
0
La Croce segna il destino dei cristiani di Aleppo
0
SHARES
40
VIEWS
Share on FacebookShare on TwitterShare on TelegramShare on Vk

 

14 settembre, festa della Croce Gloriosa particolarmente venerata dai Cristiani siriani. 
La tradizione riferisce che dobbiamo all’imperatrice Elena la scoperta della Vera Croce. La madre di Costantino seguì suo figlio fino a Costantinopoli, dove soffrì gravemente per gli eccessi dell’Imperatore, per questo si recò in pellegrinaggio a Gerusalemme. 
L‘imperatore Adriano (76-138), dopo aver distrutto Gerusalemme e cacciato gli ebrei dal loro paese (136), aveva ribattezzato la città Aelia Capitolina e l’aveva fatta ricostruire e rimuovere da ogni memoria giudaico-cristiana; sul Golgota, luogo del Calvario, fece innalzare un tempio a Venere. 
Sant’Elena non trovò altro che rovine e rovine pagane nella Città Santa. 
La leggenda dice che per trovare la Croce, Elena accese un fuoco sulla cima del Golgota: ecco per quale ragione a Maaloula e in altre città cristiane nella notte del 13 settembre si accende il fuoco della Santa Croce. 
“In hoc signo vinces”.

“Noi cristiani nel limbo, la sanzioni uccidono come la guerra”



di Gian Micalessin

Monsignor Joseph Tobji ci riconosce, ci sorride da lontano, alza il bastone pastorale, indica la facciata della cattedrale. “Guardate com’è cambiata”. Alziamo lo sguardo. Per anni la cattedrale maronita di Sant’Elia è stata un simbolo della guerra di Aleppo. Le granate l’avevano colpita, trafitta, martoriata. Nel 2012, quando ci venimmo per la prima volta,  i ribelli erano un centinaio di metri poco più indietro. Per avvicinarsi, bussare e riuscire ad entrare bisognava sfidare i loro colpi di mortaio.
Per sei lunghi anni nulla era cambiato. Ora invece la vecchia cattedrale annerita dal fumo degli incendi, morsicata dalle granate  è nascosta da un intrico di ponteggi e impalcature. Da qualche settimana si è trasformata in un enorme cantiere a cielo aperto. Lì tra cavi e tramezzi si arrampicano come formiche operose restauratori  e muratori.  Il vescovo maronita ride felice. Rievoca i brutti tempi andati. “Questa cattedrale un tempo era sulla linea del fuoco. Una volta i ribelli sono arrivati fino al portone d’ingresso, un’altra un obice ha sfondato la camera da letto di un nostro  vicino e l’ha fatto a pezzi nel suo letto… dopo sette anni  è ancora così non l’hanno neppure rimessa a posto” –  ricorda il vescovo indicando la voragine al secondo piano  del palazzo alla  destra della cattedrale.
“Nel 2012 le prime granate avevano colpito la cupola lassù, poi un paio di missili erano caduti sul tetto. Un giorno mentre stavo lavorando  nel mio ufficio nella torre una gragnuola di colpi ha fatto tremare tutto l’edificio. Quel giorno ho detto basta… io chiudo. Ora la stiamo ricostruendo, fra un po’ la riapriremo ai fedeli. Un po’ di soldi li abbiamo raccolti qui, un po’ sono arrivati dall’estero e questo ci ha consentito di dare il via ai lavori. Ma fondamentale è anche il lavoro di un gruppo architetti italiani che ci aiutano a rimettere insieme i pezzi”.
Monsignor Tobji si blocca. Alza la mano. “Ma attenzione ricostruire la chiesa non basta. Qui ad Aleppo Ovest non c’è un metro quadrato che sia rimasto sano, se non s’incomincia a rimettere in piedi  anche il resto la gente non torna”. Dice gente, ma pensa soprattutto ai cristiani, alla tribù perduta di questa città. Aleppo un tempo era il terzo centro cristiano del Medioriente, ospitava tra le sue mura oltre 200mila fedeli. Oggi oltre la metà ha abbandonato le proprie case, vive all’estero e si guarda bene dal tornare. “Perché mai dovrebbero tornare? Come possiamo chiedergli di farlo se non possiamo  offrirgli un lavoro, se non siamo in grado di garantirgli  il sostentamento delle loro famiglie” – sospira rassegnato il monsignore. “Molti dicono che la guerra è finita, ma non è vero. Qui nel centro di Aleppo la situazione è tranquilla, ma ai confini sud occidentali della città le bombe e i missili dei ribelli jihadisti di Idlib continuano ad uccidere. Perché la comunità internazionale non dice niente? Perché l’Europa non fa nulla?”.
Ad ogni parola, ad ogni frase la preoccupazione per il presente sembra scacciare la felicità per l’imminente rinascita della cattedrale. “Voi in Europa forse ve lo siete dimenticati, ma dove non arrivano le bombe arrivano le sanzioni. Uccidono anche quelle, sapete? Pensate ai bambini, ai malati, agli anziani  che non trovano cibo e medicine. Oggi da questo punto di vista è anche peggio di prima. Quando si sparava t’accontentavi di sopravvivere, di tutto il resto non t’importava. Oggi invece i cristiani tornano qui,  cercano di  capire se è possibile tornare a casa, ma scoprono che non si trova la benzina, che spesso non c’è il gas per il riscaldamento e che nelle farmacie mancano delle medicine indispensabili. E allora dopo aver  dato un occhiata rimettono i lucchetti alle case e se ne tornano all’estero. Alcuni fedeli rassegnati se ne sono andati negli ultimi mesi dopo aver resistito per tutti gli anni dell’assedio. Insomma la guerra forse è finita, ma  la situazione per noi cristiani non è migliorata. Sotto le bombe avevamo paura ma conservavamo la speranza. Oggi molti di noi hanno perso anche quella”.
https://it.insideover.com/reportage/religioni/siria-tra-riconquista-e-voglia-di-rinascere/cristiani-aleppo-nel-limbo.html

Source link: Ora Pro Siria

Tags: Siria
Previous Post

Il supporto sui social alle proteste irachene, è soprattutto saudita

Next Post

Da Damasco all’Italia per imparare l’arte del restauro

Next Post
Da Damasco all’Italia per imparare l’arte del restauro

Da Damasco all’Italia per imparare l’arte del restauro

Breaking News

Notizie contorte dall’Agenzia norvegese per i medicinali

Alcuni filmati inspiegabili sulla irruzione a Capitol Hill

WhatsApp inizierà presto a condividere i tuoi dati con Facebook

Facebook e Twitter hanno ‘bloccato’ Trump

I PIU' LETTI -NELLA SETTIMANA

Forze speciali russe attaccano i militanti nelle retrovie della provincia di Idlib

Forze speciali russe attaccano i militanti nelle retrovie della provincia di Idlib

14 Gennaio 2021
USA – Il Senato confermerà la costruttrice del colpo di stato in Ucraina, Victoria Nuland?

USA – Il Senato confermerà la costruttrice del colpo di stato in Ucraina, Victoria Nuland?

16 Gennaio 2021
Regno Unito: ‘psicologia applicata cognitiva’ per aumentare la paura

Regno Unito: ‘psicologia applicata cognitiva’ per aumentare la paura

10 Gennaio 2021
Pandemia – La Svezia ha tenuto le scuole aperte: nessun decesso per Covid

Pandemia – La Svezia ha tenuto le scuole aperte: nessun decesso per Covid

14 Gennaio 2021

STAY CONNECTED

  • 1.2k Fans

Autore

VP News – Blog

Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), socio dell’ass. Blogger Samizdatonline, Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

Vietato Parlare blog site

Si può essere ingannati dal nome, ma “Vietato Parlare” non è un blog ‘complottista’ o affine. Il mio blog nasce provocatoriamente: l’idea di mettere su un blog è nato dall’aggressione dei paesi occidentali alla Libia a cui è seguita a ruota il tentativo di rovesciamento di Assad in Siria.
Tuttavia, oggi – tra task force in cerca di fake news, restrizioni alla libertà di educazione ed affini –  il nome del mio blog non suscita più alcuna sorpresa, essendo più comprensibilmente a tema.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Le foto presenti su Vietato Parlare sono prese in larga parte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo tramite [email protected] e si provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

  • Politica
  • Politica Internazionale
  • Cultura
  • Chiesa
  • Scienza
  • cookie policy

© 2011 VP News / Vietato Parlare - Blog di Patrizio Ricci

No Result
View All Result
  • Politica
  • Politica Internazionale
  • Cultura
  • Chiesa
  • Scienza
  • cookie policy

© 2011 VP News / Vietato Parlare - Blog di Patrizio Ricci

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms below to register

*By registering into our website, you agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.
All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our cookie policyPrivacy and Cookie Policy.