La coalizione a guida USA in Siria ha fatto più vittime civili della Russia

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A fronte di costanti accuse contro l’aviazione russa di bombardamenti su mercati, scuole e ospedali – i dati della organizzazione di monitoraggio ‘Airwaars’ dimostrano che in Siria la coalizione internazionale contro l’ISIS a guida USA, con 19.788 raid aerei,  ha causato più vittime civili rispetto ai 39.000 attacchi aerei russi.

Airwars sebbene riferisca che dopo la data del 1 marzo 2018, non è stato possibile ancora valutare i casi di attacchi aerei russi  (avvenuti quasi tutti in provincia di Idlib), si presuppone che tale proporzionalità, fortemente  sensibile dall’inizio della guerra a quella data, sia stata conservata.

Airwars è una organizzazione senza fini di lucro con sede a Londra, che segue e archivia dati sulla guerra aerea internazionale contro lo Stato islamico e altri gruppi in Iraq, Siria e Libia, e valuta e dà seguito ad accuse credibili di vittime civili causati dalla coalizione e della Russia. Quindi lo scopo non è dare pagelle ma accusa tutti sugli effetti delle guerre.

I dati forniti sono senza dubbio angoscianti. Ciononostante non possiamo far finta di non sapere che la Siria è uno stato aggredito contro è stata scatenata una guerra asimmetrica e che si difende contro i terroristi. La causa scatenante del conflitto in corso è quindi in mano all’occidente ed ai suoi alleati regionali. E’ un’ascia di guerra che gli aggressori non vogliono lasciar cadere e la cui violenza passa anche attraverso le sanzioni ed il supporto ai terroristi che la Russia legittimamente combatte in Siria, in accordo con il governo legittimo del paese.

Invece, dai dati diffusi dai media infatti, risulta solo che l’aviazione russa avrebbe compiuto massacri contro i civili per liberare le città occupate dalla coalizione terroristica guidata al Qaeda. Queste accuse si sono fatte più stringenti negli ultimi mesi, quando l’esercito siriano e la Russia hanno cominciato ad avanzare per la liberazione della provincia di Idlib da al Qaeda.

Dai dati non di Airwars si evince affatto una maggior salvaguardia di civili nelle operazioni aeree .

Nelle infografiche che seguono, vengono mostrate le vittime civili suddivise tra aviazione siriana, aviazione della coalizione e aviazione russa. Tenuto conto che gli Stati Uniti – ovvero la coalizione internazionale contro l’ISIS – ha denunciato costantemente  l’aviazione russa per crimini contro l’umanità – e tenuto conto che l’aviazione a guida USA è stata impegnata in modo più circoscritto ed un arco di tempo più breve rispetto a Siria e Russia – ,  si evidenzia che l’intervento della coalizione per liberare la Siria dall’ISIS e l’Iraq  è stato disastroso in termini di vite umane. Quindi non esiste nessuna posizione privilegiata per accusare gli altri di comportamento immorale o criminale.

Anche Amnesty International si dice coautrice del sito Airwars. Ma quali sono le fonti di Airwars? Senz’altro le fonti sono più diversificate, rispetto a quelle utilizzate dai media occidentali che si basano soprattutto su White Helmet e l’ ”Osservatorio per i diritti umani in Siria” con sede a Londra, entrami legati da porte girevoli con i gruppi radicali islamici. “Airwars attinge da una serie di fonti di informazioni tra cui ONG , gruppi di monitoraggio come la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI), agenzie di stampa internazionali e locali, siti di social media tra cui gruppi di residenti locali, ricercatori nazionali, pagine di Facebook , YouTube riprese di incidenti, tweet relativi a eventi specifici e da fonti militari e di altro governo” (Wikipedia). Tra i finanziatori troviamo anche l’Open Society di Soros, quindi una fondazione che non è schierata certo contro gli USA ma che invece ha aiutato ad organizzare rivoluzioni colorate e mobilitato spesso in Russia proteste contro Putin.

patrizio ricci @vietatoparlare

 

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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