La Cina risponde ai dazi statunitensi con contromisure

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La Cina impone dazi sui beni statunitensi

Covert Geopolitics 2 aprile 2018

La Cina sospende gli obblighi di riduzione dei dazi su 128 prodotti importati dagli Stati Uniti e ne impone di addizionali sulla base degli attuali dazi applicabili. “Al fine di proteggere gli interessi della Cina e bilanciare le perdite causate dai dazi imposti dagli Stati Uniti (cioè 232 misure) sui prodotti importati in acciaio e alluminio, nell’interesse della Cina la Commissione doganale del Consiglio di Stato ha deciso di sospendere le concessioni sui dazi su determinati prodotti importati dagli Stati Uniti”, dichiarava la Commissione dei dazi doganali del Consiglio di Stato.

Per sospendere gli obblighi di riduzione daziaria su 120 prodotti importati, come frutta e altri prodotti dagli Stati Uniti, la Cina imponeva dazi addizionali sugli attuali applicati ed imponeva un dazio del 15%, secondo la dichiarazione del Consiglio di Stato. Otto merci importate, come carne di maiale e prodotti originari degli Stati Uniti, non saranno soggette ad obblighi di riduzione daziaria. I dazi sono imposti sulla base degli attuali dazi applicati e il tasso daziario viene aumentato del 25%. L’attuale politica di tassazione, sgravi fiscali e esenzioni fiscali rimane invariata”.

Dr. Thomas Hoke @hoke_thomas
Secondo quanto riferito, la Cina impone dazi su oltre 125 importazioni statunitensi, tra cui frutta e maiale. Secondo i media statali cinesi, circa 128 merci statunitensi saranno tassate, col governo del Presidente Xi Jinping che esegue la minaccia d’imporre le misure.
19:26 – 1 apr 2018

L’8 marzo 2018, il presidente degli Stati Uniti Trump firmava l’annuncio confermando che i prodotti importati in acciaio e alluminio minacciavano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e deciso d’imporre dazi (232 misure) su acciaio e prodotti in alluminio importati, dal 23 marzo. Sputnik 
Oltre a sganciare letteralmente atomiche tattiche sull’infrastruttura economica della Cina, che tipo di contromisura dovrebbe scatenare lo Stato profondo ora? Una Cina unita contro gli “Stati Uniti” divisi conduce solo al collasso dell’impero inglese. Non è che la prima abbia trascurato d’avvertire gli Stati Uniti dall’aprire il proverbiale vaso di Pandora. “Vorremmo raccomandare agli Stati Uniti di astenersi da qualsiasi azione che possa danneggiare commercio e relazioni economiche tra i due Paesi, altrimenti gli Stati Uniti cadranno nella fossa che scavano per altri“, aveva detto Gao. Sembra che ora vedremo la Cina alla fine del tiro della fune. Ed anche Putin…

Ed anche il Pakistan si unisce alla mischia… “La Cina avrebbe fornito al Pakistan un sistema di tracciamento ottico altamente avanzato, che sarà un vantaggio per il proprio programma missilistico. La mossa è un evidente sgarbo all’India, che diventa il principale rivale regionale della Cina. La consegna del sistema fu segnalata dall’Accademia delle Scienze cinese (CAS) in una dichiarazione che il South China Morning Post (SCMP) riportava. Un’occasione rara per Pechino di confermare pubblicamente l’esportazione di attrezzature militari sensibili che potrebbero suscitare polemiche in altre nazioni. L’accordo, afferma la nota, è il primo di questo tipo tra la Cina e un acquirente straniero“. RT

Maj Gen Asif Ghafoor@OfficialDGISPR
Il Pakistan ha condotto un altro test riuscito del missile da crociera sublanciato (SLCM) sviluppato dal BABUR, con una gittata di 450 km. Il BABUR è in grado di trasportare vari tipi di testate.
19:22 – 29 mar 2018

La grande domanda ora è: dove va lo Stato profondo così? Che dire dei cosiddetti patrioti statunitensi? Non combineranno qualcosa mostrandoci alcune azioni reali e verificabili? Questo è il momento migliore per reagire. Inoltre, non ci si può aspettare che Trump e il suo team di guerrafondai riciclati facciano il dovuto rendendo l’America ancora grande.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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