Nel seguente video, il Colonnello Douglas Macgregor, ospite di Judge Napolitano su Judging Freedom, affronta, tra i vari temi trattati, la controversia sollevata da Trump riguardo al Canale di Panama, che il presidente ha descritto come “rubato” dalla Cina agli Stati Uniti. Tuttavia, l’analisi di Macgregor offre una prospettiva ben diversa, rivelando aspetti che smentiscono questa narrativa e mettono in luce una realtà molto più complessa:
La crescente presenza cinese nel Canale di Panama è spesso presentata dai media americani come parte di una strategia di dominio geopolitico di Pechino, ma secondo Macgregor questa narrativa è fuorviante e non riflette la realtà dei fatti. E’ da considerare che McGregor è un solido sostenitore di Trump.
Questi i principali fatti evidenziati nel video:
- L’inerzia delle imprese americane e il vuoto riempito dalla Cina
La Cina ha ottenuto contratti per la gestione di infrastrutture portuali e logistiche su entrambe le estremità del Canale di Panama, ma questo non è il risultato di una deliberata espansione militare o di un piano per controllare il commercio globale. Piuttosto, è stata una conseguenza diretta della mancanza di interesse da parte delle aziende americane. Macgregor spiega che il governo panamense aveva inizialmente cercato collaborazioni con imprese statunitensi per sviluppare e modernizzare le strutture portuali e logistiche del canale. Tuttavia, di fronte alla scarsa risposta americana, si è rivolto alla Cina, che si è dimostrata disponibile a investire e a fornire la manodopera necessaria per i lavori. - Assenza di una strategia americana coerente
Questa situazione evidenzia una problematica più ampia: gli Stati Uniti, pur vedendo la Cina come un avversario strategico, non hanno implementato politiche economiche efficaci per contrastarne l’influenza. Invece di investire direttamente nei progetti infrastrutturali in America Latina, Washington ha lasciato spazio alla Cina, per poi allarmarsi e denunciare un presunto tentativo di conquista del canale. Secondo Macgregor, questa narrativa è strumentale e nasconde l’incapacità americana di mantenere una presenza economica significativa nella regione. - Nessuna minaccia militare imminente
Un altro aspetto cruciale è che i contratti cinesi per la gestione delle infrastrutture portuali non implicano alcuna presa di controllo militare. Nonostante le speculazioni su una possibile militarizzazione cinese del canale, Macgregor sottolinea che non ci sono prove concrete di un’iniziativa di questo tipo. La realtà è che il Canale di Panama rimane sotto il controllo panamense, e qualsiasi tentativo cinese di esercitare un’influenza eccessiva sarebbe fortemente contrastato dagli Stati Uniti, che mantengono un’enorme capacità di sorveglianza e intervento nella regione. - Propaganda e percezioni errate
Macgregor evidenzia come i media americani abbiano gonfiato la questione, dipingendo l’attività cinese come una minaccia esistenziale per gli interessi statunitensi. In realtà, l’unico modo per ridurre l’influenza cinese nella regione sarebbe stato quello di offrire un’alternativa economica credibile, cosa che Washington non ha fatto. Secondo Macgregor, se il governo americano fosse realmente preoccupato per la presenza cinese nel canale, potrebbe semplicemente rilevare i contratti cinesi offrendo condizioni migliori a Panama, senza dover ricorrere a una retorica allarmista.
L’espansione economica cinese in America Latina è una diretta conseguenza della disattenzione americana più che di un piano di egemonia cinese. La narrativa secondo cui Pechino starebbe cercando di militarizzare il Canale di Panama è infondata e serve principalmente a giustificare una politica di tensione nei confronti della Cina. Se gli Stati Uniti vogliono veramente contrastare la crescente influenza cinese nella regione, dovrebbero tornare a investire attivamente piuttosto che limitarsi a diffondere allarmismo mediatico.
Per Macgregor, se Trump vuole davvero cambiare le cose, deve circondarsi di persone che gli dicano la verità e non di consiglieri che perpetuano le stesse narrazioni che hanno guidato la politica estera americana negli ultimi decenni. Fino a quando il presidente non prenderà decisioni drastiche per liberarsi da queste influenze, il rischio è che la sua amministrazione finisca per seguire la stessa traiettoria delle precedenti, mantenendo gli Stati Uniti invischiati in conflitti senza fine.
***
Chi è il il col Macgregor?
Il colonnello Douglas Macgregor USA (in pensione) è un veterano di guerra decorato con un dottorato di ricerca in relazioni internazionali presso l’Università della Virginia. È autore di cinque libri ed è vicepresidente esecutivo di Burke-Macgregor Group LLC, una società di consulenza per la difesa e la politica estera nella Virginia settentrionale.