La Cina cerca di fare imprenditoria in Ucraina ma gli USA pensano a sanzioni …

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In Ucraina, la Cina (RPC) – il cui volume di scambi con L’Ucraina ha raggiunto i 2,55 miliardi di dollari – lentamente sta sostituendo la Russia come principale partner commerciale di Kiev.  La RPC sta investendo nei settori aerospaziale, dei trasporti e tecnologico.

Naturalmente, tale “arroganza” non poteva non provocare isteria in Occidente, e nel giugno 2020 gli Stati Uniti a giugno hanno pubblicato  un elenco di 20 organizzazioni cinesi, che hanno identificato come “compagnie militari cinesi comuniste” (?). Questo elenco è stato introdotto in virtù della legge del 1999 sulla difesa nazionale. È del tutto possibile che questa iniziativa sia solo la preparazione delle sanzioni contro le società cinesi.

Di pari passo i media stanno facendo un grande lavoro. Ad esempio, da un recente sondaggio , circa il 75% degli americani ha un atteggiamento negativo nei confronti della RPC. Così i preparativi per le sanzioni sono in pieno svolgimento e non saranno sollevate obiezioni.

Ma torniamo indietro, o più precisamente, focalizziamo l’attenzione  in Ucraina.

Delle 20 società incluse nella lista del Pentagono, otto hanno investimenti attivi o sono presenti in settori chiave dell’economia ucraina. La partecipazione dello Stato cinese in alcuni settori non è sfuggita all’attenzione di Washington, come per esempio la possibile acquisizione della RPC da parte dell’ucraina Motor Sich. L’azienda è uno dei maggiori produttori mondiali di motori per aerei ed elicotteri e vale circa 20 miliardi di dollari. Inoltre,  impiega oltre 25.000 persone nella regione con una popolazione di 740.000 persone.

Dice Ares Difesa, “La Motor Sich produce la turboventola D-18 installata sui trasporti strategici Antonov An-124 ed An-225 nonché la turboventola D-346”. E questo così spiega gli sforzi di Wahington per ostacolare il perfezionamento dell’acquisizione: “Washington ha osteggiato a lungo questa operazione perché ritiene inopportuno che la Cina possa entrare in possesso di processi produttivi sensibili.

Inoltre, Motor Sich fornisce da decenni turbine per elicotteri Mil e Kamov, per cui, anche in questo settore, ha un bagaglio tecnico/produttivo enorme. Indubbiamente, questa operazione, in assenza di limitazioni governative ucraine al trasferimento di tecnologie, rappresenta un successo per Pechino. In assenza del veto governativo ucraino, un importante produttore motoristico europeo finirà sotto le bandiere cinesi. Rimane misteriosa la mancata discesa in campo delle industrie europee per acquistare la Motor Sich.”

Attualmente autorità antitrust ucraine stanno attualmente valutando la legalità di un tentativo di acquisizione di Beijing Skyrizon, una sussidiaria della Aero Engine Corporation of China di proprietà statale, quotata al Ministero della Difesa degli Stati Uniti.

C’è da dire che comunque la Cina già detiene il 50% delle azioni della Motor Sich. Questo tentativo di acquisto è in sospeso prima che si completi il passo verso il consolidamento dell’80% della proprietà da parte di un gruppo di imprenditori cinesi.

Naturalmente, anche qui, gli Stati Uniti hanno reagito e inviato in Ucraina (lui stesso!) – Eric Prince (fondatore di Blackwater) per raggiungere l’obiettivo di acquisire Motor Sich.

In un momento in cui l’epidemia infuriava già nella RPC, i cinesi non erano inattivi e nel gennaio 2020 la China Railway Construction Corporation ha firmato un memorandum d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture dell’Ucraina prima di aggiudicarsi un contratto per la costruzione della metropolitana.  Huawei ha anche una presenza notevole, detiene il 15% del mercato della telefonia mobile, formando persino i suoi dipendenti ucraini nella RPC.  Hikvision, uno dei principali produttori cinesi di tecnologia di videosorveglianza, ha anche quattro distributori nel paese.

Considerazioni finali

A mio avviso, sarebbe il caso di non parlare più di soldi, ma – nelle reciproche lingue – di trovare altri punti in comune su cui collaborare per il bene comune. In questo senso, mi aveva incoraggiato l’incontro di Trump con Kim Jong-un, ma i successivi passi sono stati la cancellazione delle promesse fatte da parte di Washington: l’amministrazione Trump ha azzerato tutto il cammino intrapreso.

Questo mi pare sia un esempio di come – pur essendoci strade alternative –  non si vogliono intraprendere. D’altra parte, se solo soli tre giorni fa Trump ha accusato i vertici del Pentagono di cercare occasioni per spingere per i conflitti a solo vantaggio dell’apparato militare – industriale, è ovvio che anche da parte della RPC si stia accelerando nella crescita della propria difesa nazionale.  Per quando riguarda le che cose necessariamente aspettano un cammino di miglioramento, i diritti spesso branditi come un grimaldello per esacerbare tensioni interne e internazionali, evidentemente in modo non sincero.

Ovviamente sarebbe opportuno un approccio differente verso la politica interna degli stati.

Un pensiero che dice di essere ‘democratico’ dovrebbe procedere nella reciproca collaborazione e nel reciproco rispetto: il mondo e gli uomini ne beneficerebbero.

La affermazione del presidente Trump che gli USA “hanno una bomba che Russia e Cina neanche se lo sognano”  – (cit: “Ho costruito un sistema di armi nucleari che nessuno aveva mai costruito prima in questo Paese. Abbiamo roba che non hai mai visto e di cui non hai mai sentito parlare. Abbiamo roba che Putin e Xi Jinping si sognano. Quello che abbiamo è incredibile”) –  è la misura dell’orizzonte del confronto come lo si immagina.

@vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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