La capsula di Artemis I è pronta per gli ultimi test ambientali

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La capsula Orion destinata a volare nella missione Artemis I è arrivata martedì 26 novembre alla Plum Brook Station della NASA situata a Sandusky, in Ohio, dove verrà sottoposta a dei test climatici che simuleranno l’ambiente spaziale che dovrà affrontare durante la sua missione.

Durante questa campagna di test che durerà quattro mesi l’astronave, composta dal modulo per l’equipaggio e dal modulo di servizio di costruzione europea, sarà soggetta a cicli di vuoto, di temperature estreme e a dei campi elettromagnetici tipici dell’ambiente spaziale in cui dovrà volare durante la sua missione di tre settimane, che la porterà attorno alla Luna e quindi a rientrare sulla Terra. L’obiettivo dei test è naturalmente quello di confermare che i componenti del veicolo spaziale e i suoi sistemi possano lavorare correttamente in condizioni climatiche spaziali, e di raccogliere inoltre dati per assicurare che esso sia pronto per le seguenti missioni Artemis, verso la Luna e oltre.

«Questo è l’ultimo passo cruciale prima che la capsula sia pronta per essere unita con il suo vettore, lo Space Launch System, per il primo volo di test che avverrà nel 2020». Ha spiegato la Dott.ssa Maria Pérez-Davis, direttrice facente funzione del Glenn Research Center della NASA. «Il nostro team alla Plum Brook Station ha aggiornato lo Space Environments Complex in vista di questo test e siamo entusiasti che la capsula sia qui».

[su_photo_panel shadow=”0px 1px 2px #eeeeee” photo=”https://www.vietatoparlare.it/wp-content/uploads/2019/12/lpo_2929_ps-1024×684.jpg”]Lo stand Heat Flux System è stato ultimato nella camera termica a vuoto dello Space Environments Complex in vista dell’inizio dei test su Artemis I presso la Plum Brook Station della NASA
Credits: NASA[/su_photo_panel]

L’astronave è stata trasportata via aerea decollando dal Kennedy Space Center in Florida, a bordo dell’aereo per trasporti speciali Super Guppy dell’agenzia, ed è atterrata al Mansfield Lahm Airport di Mansfield nella Contea di Richland, Ohio. Nei mesi passati, presso le strutture del KSC gli ingegneri e i tecnici hanno completato l’assemblaggio e l’integrazione della capsula per l’equipaggio e del modulo di servizio. Il trasporto del veicolo spaziale è stato un processo che ha coinvolto team di diversi centri della NASA come il Glenn, il Kennedy, e il Johnson Space Center; oltre al costruttore della capsula Lockheed Martin, la Ohio Air National Guard e alcune compagnie logistiche locali.

Il “muso” del Super Guppy viene aperto rivelando il suo prezioso carico. Credits: NASA/Bridget Caswell

Al termine della procedura di scarico di Orion all’aeroporto, il team incaricato del suo trasporto ha condotto il mezzo spaziale attraverso il nuovo “corridoio spaziale” situato nel nord-est dell’Ohio. Il centro spaziale Glenn ha infatti lavorato con l’Ohio Department of Transportation e con alcune compagnie locali per mettere in sicurezza le oltre 700 linee aeree del tratto autostradale rurale di 76 km che collega Mansfield alla Plum Brook Station. Questo nuovo corridoio spaziale permetterà a Plum Brook di poter svolgere i test su larga scala sui veicoli spaziali dell’agenzia americana e su quelli delle compagnie private, visto che ciò è sempre stato impedito dagli ostacoli logistici esistenti.

La capsula Orion viene issata sul camion che la trasporterà alla Plum Brook Station. Credits: NASA

Durante la missione Artemis I, la capsula Orion volerà, senza equipaggio, attorno alla Luna per la prima di una serie progressivamente sempre più complesse di missioni che porteranno all’atterraggio della prima donna e del prossimo uomo sulla superficie lunare per il 2024. Di seguito, la NASA utilizzerà le nuove conoscenze acquisite per prepararsi a inviare astronauti su Marte.

Fonte: NASA

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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