Alla vigilia delle elezioni Marine Le Pen accusata di frode, rispolverate accuse di più di 10 anni fa

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“Per coincidenza”: alla vigilia del secondo turno elettorale, Marine Le Pen è stata accusata di frode finanziaria.

Poco prima il ballottaggio che si terrà il 24 aprile, la candidata alla presidenza francese Marine Le Pen è stata accusata dall’agenzia per le frodi dell’UE (Olaf) di frode ai danni del Parlamento Europeo.

Si tratta di una vicenda di utilizzo di fondi per il personale di segreteria forniti dalla UE in relazione ai compiti del partito  RN in virtù dell’incarico istituzionale nel Parlamento Europeo, ma secondo l’Olaf, il personale in questione avrebbe collaborato anche a disbrigare pratiche inerenti il partito di Le Pen ed i rimborsi spese sarebbero stati utilizzati anche per eventi esterni di promozione del partito.

Per questo l’Olaf ha stimato in 137.000 euro i fondi distratti ad altri scopi (che chiama frode).  In definitiva, non si accusa Le Pen di aver realizzato profitti personali, ma di aver utilizzato fondi dell’UE per il partito. In risposta a queste accuse Pen ha dichiarato di non aver fatto qualcosa di sbagliato. La procura di Parigi ha detto che il caso è “in fase di studio”.

In proposito perdonatemi un insight: è da notare che altrettanto impropriamente la UE usa fondi comunitari per attuare campagne di discredito nei confronti partiti sovranisti e populisti come quello di Le Pen o di promozione di punti di vista da diffondere nella UE, come le pratiche abortive, l’eutanasia, le teorie gender, il globalismo.  La rotta istituzionale dovrebbe essere l’esito del dibattito democratico e non predefinito da una cerchia di potentati e lobby.

Comunque sulle contestazioni si avvierà una indagine che avrà il suo iter ed il suo esito finale. Il fatto centrale è peró che le accuse si riferiscono a fatti vecchi di cui non si era promossa finora alcuna ulteriore indagine. È anche da notare che le medesime accuse furono pubblicizzate prima delle precedenti elezioni ed ora, gli stessi fatti, sono stati tirati nuovamente fuori dal cassetto con un tempismo a dir poco ‘sospetto’.

È veramente singolare che questa accusa arrivi ‘ad orologeria’, dopo che  Marine Le Pen è stata protagonista di una spettacolare rimonta ed è in attesa di i affrontare il ballottaggio presidenziale contro Emmanuel Macron.

Tutti i media francesi si sono schierati contro la candidatura di Marine Le Pen notoriamente ‘antisistema’, mentre l’Unione Europea ha ufficialmente fatto sapere che teme il suo ‘antieuropeismo’. Questo mentre vari leader europei cercano di intimidire l’elettorato dicendo che la presidente di Rassemblement National possa cagionare ogni sorta di disgrazia alla ‘tenuta democratica‘. Mentre, in realtà, la candidata Le Pen non fa che esprimere le istanze popolari e un desiderio di riforma della UE che metta al primo posto i popoli, rispetto al dominio delle elite finanziarie e sovranazionali, come accade attualmente.

Così dopo averla accusata di ogni sorta di estremismo (ed anche averle richiesto una perizia psichiatrica), ora gli apparati della UE passa al vecchio metodo del discredito per via giudiziaria citando accuse che risalgono anche a 18 anni fa.

Da AFP, “Ente antifrode Ue accusa Marine Le Pen di appropriazione indebita” :

L’organismo antifrode dell’UE ha accusato il leader dell’estrema destra francese Marine Le Pen e i suoi associati di aver sottratto circa 600.000 euro durante il loro periodo come eurodeputati, ha affermato sabato il sito web francese Mediapart, citando un nuovo rapporto.

[…] Il suo avvocato ha respinto le accuse, sollevando sospetti sulla “tempistica” del rapporto.

[…] Il rapporto punta il dito contro Le Pen e altri tre ex membri del Parlamento europeo tra cui suo padre, Jean-Marie Le Pen, il suo ex partner Louis Aliot e l’ex eurodeputato di estrema destra Bruno Gollnisch.

L’Olaf accusa i quattro parlamentari di aver sottratto [in realtà l’accusa è di aver distolto perché non si tratta di utilizzo personale] circa 600.000 euro ($ 650.000), che raccomanda di rimborsare.

Secondo il rapporto, Le Pen ha personalmente sottratto circa 137.000 euro ($ 150.000) di denaro pubblico dal parlamento di Strasburgo quando era una eurodeputata tra il 2004 e il 2017.

“Sono sorpreso dai tempi di una divulgazione così forte” e dalla “strumentalizzazione” [vedi: strumentalizzazione politica/manipolazione politica ] , ha detto all’AFP l’avvocato di Le Pen, Rodolphe Bosselut.

Bosselut si è detto “sgomentato dal modo in cui sta agendo l’OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode)”, insistendo sul fatto che alcuni dei rapporti riguardavano “fatti vecchi di più di dieci anni”.

Questo è il modo in cui opera l’UE ora.

La UE sembra un organo vivente che non ammette alcun cambiamento su sé stessa

Non è la prima volta che l’Unione Europea si comporta in maniera aggressiva e spregiudicata nei confronti dei dissidenti. In proposito è emblematico il caso del primo ministro ungherese Viktor Orban. In questo caso, meno di 48 ore dopo che è stato rieletto in maniera schiacciante, la UE ha attivato contro di lui un meccanismo mai utilizzato prima volto a tagliare decine di miliardi di euro di finanziamenti all’Ungheria per aver violato “lo stato di diritto ed i valori europei“. In realtà, si tratta della scelta legittima di orientarsi diversamente rispetto alle direttive UE in materia di politiche LCBT e politiche immigratorie. Ma evidentemente la UE ritiene che il popolo ungherese non si può esprimere su politiche controverse ed esprimere la propria sovranità.

È evidente che per Le Pen e le cosiddette “preoccupazioni” sono dello stesso segno, ovvero la UE teme che il sovranismo della Le Pen possa mettere in dubbio i mantra europei, stranamente irriformabili e non criticabili, mentre invece i principi da far valere in ambito EU dovrebbero costituirsi nell’ambito democratico e non negli ambienti di elite sovranazionali. Probabilmente, quando la settimana scorsa la candidata alla presidente francese ha messo in discussione anche l’appartenenza alla NATO, negli ambienti dei suddetti dei potentati, qualcuno ha deciso di cercare di privare la legittimità a Le Pen per via giudiziaria.

Ricordo che anche l’Italia ha subito la stessa sorte alle ultime elezioni quando il presidente Mattarella ha rifiutato di nominare i ministri del cambiamento a favore di altri di sicura fede europea, ma che non rispondevano al responso elettorale.

VP News

 

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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