LA 7 prova (involontariamente) che il missile “Tochka-U” su Kramatorsk è dell’esercito ucraino

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Mi sono occupato ieri in maniera approfondita del missile a Kramatorsk. Ora  ci sono ulteriori elementi che direi definitivi: i numeri di serie del missile coincidono con quelli ucraini, sono quasi consecutivi a quelli caduti in altre località, quindi appartengono allo stesso lotto.

Forse inconsapevolmente la scoperta è stata facilitata dalla troupe della TV La7 in diretta da Kramatorsk che ha mostrato i frammenti del razzo 9M79-1 del complesso Tochka-U. Il razzo è caduto sul piazzale della stazione di questo insediamento, uccidendo più di 50 civili che attendevano di essere evacuati.

Il filmato mostra il numero di serie del prodotto, i cui numeri sono dello stesso lotto dei missili che le forze armate ucraine hanno già utilizzato nel Donbass. Riferimento: secondo il servizio LostArmour, la serie Sh915 … è stata precedentemente utilizzata dall’esercito ucraino nei seguenti insediamenti:

04/09/2014 Khatsizsk (Sh915622);
02/02/2015 Alchevsk (Sh91565);
13/02/2015 Logvinovo (Sh91566, Sh915527, Sh915328);
19/03/2022 Berdyansk (Sh915611);
17/03/2022 Melitopol (Sh915516).

L’analista Stefano Orsi sul suo canale telegram “Orizzonte degli Eventi Geopolitici” in proposito ha scritto: “Kramatorsk, in queste ore girano molte immagini che raffigurano i numeri di serie dei missili che hanno colpito Kramatorsk (ieri) e Alchevsk (Nel 2015) , due città del Donbass, una libera , l’altra sotto occupazione ucraina. I numeri dei lotti di produzione coincidono, i numeri di serie sono quasi consecutivi.

Appartengono quindi alla medesima partita consegnata ai comandi di zona dalle autorità sovietiche negli anni 80. Si tratta di missili in dotazione alle forze armate ucraine. Assume quindi il profilo della strage premeditata quella avvenuta ieri a Kramatorsk. I cittadini avevano ricevuto l’ordine di abbandonare la città, creato l’assembramento hanno o avrebbero lanciato i due missili dei quali uno è stato intercettato in volo o ha avuto un guasto in volo, ed è caduto senza esplodere. Se fosse esploso avrebbero detto che era un Iskander russo e nessuno avrebbe mai potuto contestare questa affermazione senza prima raccogliere i reperti sul posto.

La fortuna ci ha permesso di risalire al lotto e al n. di serie grazie ad un video di qualche giornalista che lo ha pubblicato consentendoci di risalire ad uno scenario molto credibile. Vale sempre più il principio di non prendere per vero nulla prima di effettuare un controllo”. (fine citazione)

Come ho già detto e confermato nello stesso filmato di Mentana, il sistema Tocka U non è più in dotazione ai reparti russi dal 2020, essendo stato sostituiti con missili più recenti, gli Iskander.

Naturalmente, la scritta in russo può essere stata aggiunta da chiunque, ma il numero di serie ed il tipo di missile mi sembrano elementi più oggettivi. Quantomeno questi elementi dovrebbero servire a non anticipare i risultati di eventuali indagini e di usare più cautela invece di arrivare a conclusioni di parte, specialmente in considerazione che in questi ultimi giorni stanno emergendo prove di crimini contro prigionieri russi e civili, nonché di false flag a go go , messe in atto dalla parte ucraina.

da Wikipedia
da Wikipedia

Il noto blogger russo esperto di cose militari Yuri Podolyaka, ha spiegato che i missili cadono con la testa in avanti e la coda conforme da dove provengono. È sempre chiaro da quale direzione provengano. Questi provenivano dalle forze ucraine. L’esercito russo non usa questi razzi obsoleti. Se bombardasse un luogo, non li userebbe mai. La svolta ucraina è che la Russia ha usato Tochka apposta, in modo che sembri un attacco ucraino. Gli ucraini usano la stessa tecnica per incolpare il capro espiatorio designato in quello che stanno facendo loro stessi. Ridicolo. Fortunatamente, il modo in cui funzionano i missili mostra esattamente da dove vengono. A meno che gli ucraini non dicano che ci sono russi segreti nell’esercito ucraino che sparano razzi segreti per far sembrare che gli ucraini li abbiano sparati.

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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