L’ Euro Digitale voluto dalla UE: un altro passo verso l’autoritarismo – Aderisci alla petizione contro l’EURO DIGITALE

L’introduzione dell’euro digitale da parte dell’Unione Europea rappresenta una trasformazione profonda dell’attuale sistema monetario. Una trasformazione che, al netto della retorica su innovazione e inclusione, sembra inserirsi pienamente nella deriva accentratrice e tecnocratica dell’Unione. Un percorso già visibile in altri ambiti, e che ora investe anche la gestione del denaro, colpendo direttamente i principi di sussidiarietà e libertà individuale.

A confronto con la moneta fiscale proposta da Armando Savini – trattata nel nostro ultimo articolo – l’euro digitale si muove nella direzione opposta. Se la prima è una soluzione decentrata, pensata per dare ossigeno all’economia nazionale mediante l’uso di crediti d’imposta, la seconda è la piena digitalizzazione della moneta unica, con tutto ciò che ne consegue in termini di controllo, tracciabilità e centralizzazione.

Due logiche opposte: moneta fiscale vs euro digitale

  • Moneta fiscale: strumento alternativo e laterale, legato al bilancio dello Stato, non comporta emissione di nuovo debito tradizionale. È un credito d’imposta trasferibile che può stimolare l’economia senza passare dalla BCE.

  • Euro digitale: diretta estensione digitale dell’euro, centralizzata sotto l’autorità della Banca Centrale Europea. Risponde a logiche sovranazionali e a obiettivi di controllo e stabilità interna dell’Eurozona.

Teoricamente le due potrebbero coesistere, ma è evidente che rispondono a visioni divergenti dell’economia e della società.


I Lati Oscuri dell’Euro Digitale

1. Accentramento e Sorveglianza

  • Tracciabilità: anche se la BCE promette anonimato “selettivo”, il passaggio al digitale elimina l’anonimato del contante. Il rischio di una sorveglianza capillare è reale.

  • Controllo Politico: una valuta programmabile consente allo Stato o alle istituzioni UE di condizionare l’uso dei fondi (es. limitazione di acquisti, durata del credito).

  • Punto Unico di Fallimento: centralizzare significa esporre il sistema a vulnerabilità sistemiche e ad attacchi informatici potenzialmente devastanti.

2. Impatto sul Sistema Bancario

  • Disintermediazione: i cittadini potrebbero preferire depositare direttamente presso la BCE, svuotando le banche commerciali.

  • Modelli a rischio: il ruolo stesso delle banche andrebbe ripensato, con ripercussioni su prestiti e stabilità finanziaria.

3. Privacy e Dati Personali

  • Anonimato compromesso: anche con sistemi di mascheramento, le transazioni potrebbero essere associate indirettamente alle identità, minando la libertà individuale.

4. Inclusione o Esclusione Digitale?

  • Divario Tecnologico: chi non ha accesso a internet o non ha competenze digitali rischia di essere escluso dal sistema economico.

  • Contraddizione Intrinseca: lo strumento pensato per l’inclusione può trasformarsi in una nuova barriera sociale.

5. Politica Monetaria Invasiva

  • Tassi negativi diretti: la BCE potrebbe imporre interessi negativi ai cittadini, incentivando la spesa forzata.

  • Condizionalità e manipolazione: l’euro digitale potrebbe essere progettato per scadere, per incentivare il consumo o bloccare certi tipi di spesa.

6. Costi, Sicurezza e Complessità Tecnologica

  • Infrastrutture costose: la realizzazione e manutenzione richiederanno enormi risorse pubbliche e private.

  • Aggiornamenti e vulnerabilità: ogni aggiornamento è un potenziale rischio per la sicurezza e un costo per utenti e aziende.

  • Dipendenza critica: l’intero sistema economico diventerebbe dipendente da una sola struttura digitale centrale.

7. Rischi Finanziari e Sistemici

  • Corse agli sportelli digitali: in caso di crisi, i cittadini potrebbero spostare in massa i fondi verso l’euro digitale, destabilizzando il sistema bancario tradizionale.

  • Volatilità: la facilità di spostamento dei fondi può generare oscillazioni pericolose nei flussi di capitale.

8. Conseguenze Sociali e Disuguaglianze

  • Alfabetizzazione digitale insufficiente: senza massicci investimenti in educazione digitale, molte fasce della popolazione rimarranno indietro.

  • Nuove forme di esclusione: il divario digitale rischia di sostituire quello economico e culturale.

9. Riflessioni Politiche e Geopolitiche

  • Sovranità monetaria erosa: l’euro digitale accentuerà la perdita di autonomia degli Stati membri, già vincolati dai trattati.

  • Strumento politico: il rischio che la valuta venga usata per “premiare” o “punire” comportamenti economici o sociali è concreto.


Il Caso Italiano: perché si rifiuta la moneta fiscale?

L’Italia ha avuto più volte occasione di valutare l’introduzione della moneta fiscale (idea proposta tra gli altri da Marco Cattaneo e Antonio Maria Rinaldi), ma la politica ha sempre fatto un passo indietro. Le ragioni?

  • Paura di violare i trattati UE, anche se la moneta fiscale non costituisce formalmente debito pubblico.

  • Resistenza al cambiamento da parte di élite economiche e politiche legate al sistema bancario tradizionale.

  • Influenza esterna: accettare uno strumento “fuori dal perimetro UE” significherebbe affermare un’autonomia oggi ritenuta scomoda.

  • Mancanza di comprensione o timore di impopolarità elettorale.


Perché la Moneta Fiscale è Preferibile

  • Decentralizzazione Relativa: non necessita di nuove strutture centrali, si appoggia al sistema fiscale esistente.

  • Meno Sorveglianza: le transazioni tra privati non sono tracciate in tempo reale da una banca centrale.

  • Non intacca le banche: non sostituisce i depositi, ma aggiunge liquidità in maniera complementare.


Conclusione

L’euro digitale si presenta come una soluzione moderna, ma nei fatti è un acceleratore dell’autoritarismo tecnocratico europeo. Lungi dall’essere uno strumento neutro, porta con sé implicazioni che toccano la libertà economica, la privacy, la sovranità e la giustizia sociale. In un contesto già segnato da forti spinte accentratrici, l’euro digitale rischia di essere l’ennesimo tassello nella costruzione di un’Europa sempre più distante dalle esigenze e dalla volontà dei cittadini.

Al contrario, la moneta fiscale – nonostante i suoi limiti – rappresenta un’opzione di respiro nazionale, concreta e meno invasiva, fondata su principi di sussidiarietà e partecipazione.

Proposta: vi consiglio di aderire alla raccolta firme contro la moneta digitale della UE: petizione contro l’euro digitale

Vietato Parlare – Spunti per una visione oltre le apparenze.