La Polonia manda armi letali all’Ucraina, la Nato dice che è tutto ok e che ne manderà ancora

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La Russia chiede meno Nato e rispondono più Nato, la Russia chiede un’Ucraina demilitarizzata e mandano più armi letali e in pieno conflitto.

Giunge ora la notizia che la Polonia ha mandato un convoglio di armi letali all’Ucraina, prolungando così la guerra e le sofferenze della popolazione. A che pro, dato che questa non è guerra di occupazione ma una guerra per un negoziato richiesto ma mai avvenuto?

ESCALATION IN VISTA
Il ministro della difesa polacco Mariusz Błaszczak ha pubblicato una foto in cui si vede un convoglio NATO carico di armi letali che dovrebbe aver raggiunto l’Ucraina.
La società satellitare Maxar afferma che le ultime immagini mostrano vari grandi dispiegamenti di forze di terra, di attacco via terra, elicotteri da trasporto, e altre attrezzature di supporto nel sud della Bielorussia, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina.

Insieme alla notizia del convoglio polacco con armi che è giù arrivato in Ucraina, apprendo che il segretario della Nato Stoltenberg a sua volta ha dichiarato che la Nato continuerà a fornire all’Ucraina armi e apparati di difesa aerea, il tutto senza confronto con i partner europei.

NATO, STOLTENBERG: “L’alleanza sta rafforzando le sue difese con truppe e forze aerea sul fianco orientale in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Dobbiamo essere pronti a fare di più, anche se ciò significa che dobbiamo pagare un prezzo […] Stiamo schierando elementi della forza di risposta della NATO a terra, in mare e nei cieli.

Ovviamente se uno più uno fa due, si capisce che la Polonia ha fornito gli armamenti in sintonia con la Nato che attinge dal bilancio comune.

La domanda è allora se ci rendiamo conto che in seno all’Europa esiste un organismo che prende decisioni autonome senza aver bisogno di consultarsi con gli alleati?  Questo mentre gli stati aderenti forniscono una cospicua aliquota del proprio bilancio per la difesa. Questo non dovrebbe essere in conflitto con le Costituzioni?

Allora se ci fosse qualcuno che guida questa nazione dovrebbe domandarsi seriamente come può la Nato – che ha regole e statuto definiti – fomentare guerre e incancrenire situazioni oltre l’ambito delle proprie competenze, infischiandosene degli stati nazionali e delle loro prerogative?

Non dovrebbe essere ora la priorità cessare questa guerra e sedersi ad un tavolo di negoziato? Sembra che non sia così. In queste ore troviamo ucraine in Italia che telefonano in Ucraina disperate, magari donne che hanno lasciato i figli minorenni da soli pur di trovare migliore fortuna e poter così inviare un gruzzoletto in patria.

E’ stupefacente che la risposta della NATO a questo dramma sia nient’altro che una valanga di armi in una ucraina in guerra alle prese con una preponderante potenza militare. Questo mentre gli uomini fino a 65 anni sono costretti a prendere le armi come se tutti fossero d’accordo con la leadership che di errori ne ha a fatti a bizzeffe.

VP News

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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