Kissinger ora è favorevole all’Ucraina nella NATO ma “bisogna aprire un dialogo con la Russia”

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Martedì Henry Kissinger è intervenuto nuovamente al World Economic Forum in merito alla guerra ucraina. Particolarmente interessante è la valutazione dell’ex Segretario di Stato aggiornata in base alla situazione attuale.

Questi i principali punti:

– Gli Stati Uniti hanno sostenuto la resistenza ucraina e dovrebbero continuare a mantenere e, se necessario, aumentare il proprio sostegno militare fino a quando una linea di cessate il fuoco non sarà raggiunta o accettata nelle discussioni preliminari che, inevitabilmente, prima o poi ci saranno.

– Un altro obiettivo è evitare che la guerra si trasformi in una guerra contro la Russia stessa, per dare alla Russia l’opportunità di rientrare nel sistema internazionale. Questo può sembrare vuoto ai paesi che sono stati sotto la pressione russa per gran parte del periodo della Guerra Fredda. Ma le nuove condizioni internazionali che ho descritto potrebbero costringere la Russia a rivalutare la sua posizione storica, che è stata un misto tra attrazione per la cultura europea e paura del dominio europeo.

– Ciò è tanto più importante perché la distruzione della Russia come stato in grado di perseguire la propria politica aprirà il vasto territorio dei suoi undici fusi orari a conflitti interni e interferenze esterne in un momento in cui ci sono 15.000 o più armi nucleari sul suo territorio.
Ecco perché credo in un dialogo con la Russia mentre la guerra è in corso, in una cessazione delle ostilità una volta raggiunta la linea prebellica e nella continuazione del processo di discussione tra Europa, America e Russia sulla successiva evoluzione [da notare che Kissinger parla di linea prebellica: viene offerta una capitolazione parziale (ritiro in linea il 24 febbraio) sotto la minaccia di una capitolazione completa].

– Sebbene i termini delle sanzioni e delle altre pressioni saranno mantenuti fino al raggiungimento di un accordo definitivo, credo che questo sia un modo per impedire l’escalation della guerra.

– Prima di questa guerra, ero contrario all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, perché temevo che questo avrebbe avviato esattamente il processo a cui stiamo assistendo ora. Ora che questo processo ha raggiunto un tale livello, l’idea di un’Ucraina neutrale in queste condizioni non ha più senso. Credo che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sarebbe un risultato adeguato.

Quindi la principale novità è un cambiamento di posizione rispetto all’adesione dell’Ucraina alla NATO. Precedentemente l’ex segretario di stato USA era contrario, ora invece è favorevole.

Altro punto altrettanto importante è però la sua posizione favorevole alla continuazione del dialogo con la Russia fino a quando non sarà raggiunta una soluzione del conflitto in Ucraina: ” (…) credo nel dialogo con la Russia mentre la guerra continua, fino alla fine dei combattimenti, (…)“, ha detto. –

Ebbene, per quanto riguarda quest’ultimo punto, questo dialogo non è mai cominciato. Anzi, le posizioni di chiusura atlantiche nei confronti della Russia sono sempre aumentate, senza schiarite.

Precedentemente, in un’intervista a Bloomberg. l’ex Segretario di Stato americano è stato critico nei confronti dei politici europei. Ha affermato che i leader europei moderni non comprendono le sfide che devono affrontare. Kissinger era insoddisfatto delle attività del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz rispetto al primo cancelliere federale della Repubblica federale di Germania Konrad Adenauer e del generale Charles de Gaulle.

In effetti, oggi in Europa la fanno da padroni Ucraina, Polonia, Romania, le due repubbliche ceche e paesi Baltici.

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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