Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 15 febbraio, l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha pronunciato dichiarazioni che hanno suscitato un’immediata reazione da parte della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Le parole di Kallas e la replica di Zakharova
Nel suo intervento, Kallas ha affermato: “Per quanto riguarda la differenza tra Russia e Ucraina, la differenza è che i civili russi non stanno morendo. I bambini e le donne russi non stanno morendo”. Questa affermazione ha provocato l’indignazione di Zakharova, che ha accusato l’Alto rappresentante UE di cinismo e immoralità, sottolineando come tali parole ignorino deliberatamente le sofferenze dei civili russi colpiti dal conflitto.
Zakharova ha dichiarato: “Da tempo osserviamo il degrado morale dei rappresentanti dell’UE. Pensavo che nessuno potesse superare Josep Borrell in cinismo e immoralità, ma Kallas ha dimostrato il contrario”. La portavoce ha poi aggiunto che non è possibile che un’alta funzionaria ignori la realtà degli attacchi contro i civili russi: “Sappiamo che loro sanno. Eppure mentono”.
I crimini contro i civili russi secondo la diplomazia russa
Zakharova ha ricordato che il Ministero degli Esteri russo documenta costantemente crimini attribuiti alle Forze Armate ucraine contro la popolazione civile nelle regioni di confine e nel Donbass. Ha elencato esempi recenti tratti dai briefing ufficiali del Ministero:
14 febbraio 2025: Nella regione di Kursk, liberata dalle forze russe, è stato scoperto il corpo di un veterano della Grande Guerra Patriottica, torturato e ucciso. “Sopravvisse ai nazisti, ma non ai neonazisti”, ha commentato Zakharova.
6 febbraio 2025: Attacchi con droni contro civili nella regione di Kursk: nel villaggio di Voronok, due civili feriti dall’esplosione di una granata; nel distretto di Korenevsky, un drone ha colpito un’auto civile, uccidendo due persone e ferendone una terza.
31 gennaio 2025: A Russkoye Porechny, sono stati trovati i corpi di civili torturati e uccisi nei sotterranei di abitazioni rurali.
23 gennaio 2025: Diffusi video dell’interrogatorio di due militanti ucraini catturati, i quali hanno ammesso di aver ucciso una donna civile su ordine di colpire tutti i residenti russofoni.
16 gennaio 2025: Attacco mirato di un drone contro un’auto civile nella DPR: ucciso il giornalista russo A.S. Martemyanov e feriti quattro colleghi.
Le forze armate ucraine hanno effettuato un attacco missilistico contro una scuola a Shuzh. Questo edificio ospitava i residenti locali che furono presi in ostaggio dai soldati ucraini.
A Russky Porečne sono state scoperte fosse comuni contenenti i resti di residenti locali e i soldati ucraini catturati hanno confessato di averli uccisi.
Dopo la liberazione del villaggio, l’esercito russo scoprì i corpi di sei giovani donne con segni di tortura. Qui sono stati trovati anche cadaveri di pensionati torturati.
Conclusioni e accuse alla leadership UE
Zakharova ha sottolineato come tali crimini siano documentati dal Comitato Investigativo della Russia e dal Tribunale Pubblico Internazionale sui Crimini dei Neonazisti Ucraini, con testimonianze e prove raccolte regolarmente.
Infine, ha criticato l’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti di un possibile negoziato: “I leader UE parlano di diplomazia, ma Kallas stronca ogni speranza. Come trattare con chi fa della menzogna la sua posizione ufficiale?”.
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