Un ex direttore dell’FBI, figura di spicco con un passato legato alle indagini più delicate della sicurezza statunitense, dovrebbe sapere che ogni sua azione pubblica è sotto ‘attenzione’. Eppure, il 15 maggio 2025, James Comey ha pubblicato su Instagram una foto apparentemente innocua: conchiglie disposte su una spiaggia a formare il numero “8647”, accompagnate dalla didascalia “Bella formazione di conchiglie durante la mia passeggiata in spiaggia”. Un gesto che, in poche ore, ha scatenato un’ondata di polemiche, accuse di istigazione all’omicidio e un’indagine dei Servizi Segreti. Come può un uomo con l’esperienza di Comey, che ha diretto l’FBI dal 2013 al 2017, essere così sprovveduto da non prevedere le conseguenze di un post del genere, specialmente in un clima politico già teso e dopo due attentati sventati alla vita del presidente Donald Trump?
Il Significato di “8647”: un messaggio criptico?
Negli Stati Uniti, il numero “86” è noto nello slang criminale per indicare l’atto di “sbarazzarsi” di qualcuno, con un’evoluzione recente che include il significato di “uccidere”. Il numero “47”, invece, è un chiaro riferimento a Donald Trump, 47esimo presidente degli Stati Uniti. La combinazione “8647” è stata immediatamente interpretata da sostenitori di Trump, funzionari governativi e persino dal presidente stesso come un messaggio in codice che incita all’assassinio. Comey, che in passato ha indagato leader mafiosi e conosce bene i codici del crimine organizzato, non può ragionevolmente sostenere di ignorare queste implicazioni.
Donald Trump, commentando l’episodio da Abu Dhabi durante un’intervista a Fox News, non ha usato mezzi termini: “Sapeva esattamente cosa significava. Anche un bambino lo sa. Se sei il direttore dell’FBI e non sai cosa significa, significava assassinio”. La reazione è stata condivisa da figure di spicco dell’amministrazione Trump. Il Segretario alla Sicurezza Nazionale, Kristi Noem, ha dichiarato su X: “Lo screditato ex direttore dell’FBI, James Comey, ha appena invocato l’assassinio del presidente Trump. Il DHS e i Servizi Segreti stanno indagando su questa minaccia e risponderanno in modo appropriato”. Anche la direttrice dell’Intelligence Nazionale, Tulsi Gabbard, ha espresso preoccupazione, chiedendo che Comey sia “messo dietro le sbarre” per aver messo in pericolo la vita del presidente, soprattutto dopo i due tentativi di assassinio subiti da Trump nell’ultimo anno, uno dei quali ha causato la morte di uno spettatore.
La Difesa di Comey: un “Equivoco” poco credibile
Dopo la bufera, Comey ha rimosso il post e ha tentato di giustificarsi con un messaggio successivo: “Ho pubblicato una foto di alcune conchiglie che ho visto oggi passeggiando sulla spiaggia, che pensavo veicolassero un messaggio politico. Non mi era nemmeno passato per la mente che alcune persone potessero associare quei numeri alla violenza”. Una difesa che appare debole e poco convincente. Come può un ex direttore dell’FBI, con decenni di esperienza nella sicurezza nazionale e nelle indagini su minacce, non considerare il potenziale impatto di un’immagine che, intenzionalmente o meno, richiama un codice associato alla violenza? La leggerezza di Comey è tanto più grave se si considera il contesto: Trump è sopravvissuto a un attentato in cui un proiettile gli ha sfiorato l’orecchio e a un altro complotto sventato, eventi che hanno già messo in allerta i Servizi Segreti.
Il passato di Comey non aiuta a dissipare i sospetti. Licenziato da Trump nel 2017 mentre indagava sui presunti legami tra la campagna elettorale del tycoon e la Russia, l’ex direttore dell’FBI è stato a lungo una figura controversa, accusata da molti di essere vicino al cosiddetto “Deep State”. La sua decisione di pubblicare un’immagine con un potenziale significato minaccioso, proprio mentre Trump si prepara a un incontro cruciale con il presidente russo Vladimir Putin, solleva interrogativi sulla sua intenzionalità.
Le Indagini in Corso: una risposta rapida e decisa
La reazione delle autorità è stata immediata. Il 16 maggio, Comey è stato interrogato dai Servizi Segreti per circa un’ora a Washington, senza che siano stati presi provvedimenti immediati. Il portavoce dei Servizi Segreti, Anthony Guglielmi, ha confermato: “Indaghiamo vigorosamente su qualsiasi cosa possa essere considerata una potenziale minaccia contro i nostri protetti. Siamo a conoscenza dei post sui social media dell’ex direttore dell’FBI e prendiamo molto sul serio questa retorica”. Anche l’attuale direttore dell’FBI, Kash Patel, ha assicurato pieno supporto ai Servizi Segreti, sottolineando la gravità della situazione.
L’indagine si concentra non solo sul contenuto del post, ma anche sul contesto in cui è stato pubblicato. La segretaria Noem ha ribadito l’impegno del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale nel garantire la protezione del presidente, mentre il vice capo dello staff della Casa Bianca, Taylor Budowich, ha collegato la vicenda a un discorso recente di Trump in Arabia Saudita, in cui il presidente ha dichiarato la fine dell’influenza dei neoconservatori. Questo suggerisce che il post di Comey potrebbe essere interpretato come una reazione a un momento politico di particolare tensione.
Una Leggerezza Inaccettabile
La vicenda solleva una domanda cruciale: come può un ex direttore dell’FBI, consapevole del peso delle sue azioni e del clima di polarizzazione politica, permettersi una simile leggerezza? Anche ammesso che il post fosse un errore, la scelta di pubblicare un’immagine con un potenziale significato minaccioso è un atto di irresponsabilità che non può essere giustificato. Comey non è un cittadino qualunque: è una figura pubblica con un passato che lo rende bersaglio di sospetti e speculazioni. La sua “svista” ha alimentato una crisi politica, messo in allerta le agenzie di sicurezza e riacceso le tensioni tra Trump e i suoi critici.
Donald Trump Jr. ha riassunto il sentimento di molti sostenitori del presidente: “Solo James Comey che chiede casualmente l’omicidio di mio padre… Questo è ciò che i media democratici adorano… Demente!!!!”. La vicenda ha anche riacceso il dibattito sul ruolo dei codici nascosti nella comunicazione politica e sulla necessità di monitorare le piattaforme digitali per prevenire minacce.
#BREAKING: President Trump just WENT OFF on James Comey after the “8647” threat issued against him.
“He knew EXACTLY what that meant. A CHILD knows what that meant. If you’re the FBI director and you don’t know what that meant? That meant assass*nation. And it says it loud… pic.twitter.com/qdNiRXZiRu
— Eric Daugherty (@EricLDaugh) May 16, 2025
Conclusione: Responsabilità e Conseguenze
James Comey ha cercato di minimizzare l’incidente, ma le sue giustificazioni non reggono di fronte alla gravità dei fatti. In un’epoca in cui le minacce alla sicurezza dei leader politici sono all’ordine del giorno, un ex direttore dell’FBI non può permettersi di giocare con simboli che richiamano la violenza. L’indagine dei Servizi Segreti e del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale chiarirà se il post di Comey configuri un reato, ma il danno è già fatto: la fiducia nella sua integrità è ulteriormente compromessa, e il clima politico statunitense si è fatto ancora più incandescente.
La vicenda “8647” non è solo un episodio isolato, ma un monito sulla responsabilità che figure pubbliche come Comey devono assumersi. In un paese già segnato da divisioni e violenza politica, un gesto del genere non è solo una leggerezza: è un errore che potrebbe avere conseguenze devastanti.