Iran e Siria stanno studiando di lanciare una banca comune per facilitare i legami commerciali

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Più sanzioni alla Siria significano più influenza dell’Iran in Siria … in un certo senso gli Stati Uniti stanno aiutando ad accrescere l’influenza dell’Iran in Siria. E’ abbastanza semplice ma come sempre i grandi strateghi USA che si avvalgono di varie Fondazioni per la democrazia e Think Thank vari per formulare il proprio pensiero, non capiscono: più paesi gli Stati Uniti escludono dal commercio, minore è per gli stessi la minaccia. Perché essere esclusi dal commercio con gli Stati Uniti significherà solo che questi paesi sotto sanzione cambieranno i loro partner commerciali trasferendo i rapporti commerciali dai paesi cosiddetti “normali” verso il gruppo di paesi “paria”, in crescita .

La banca centrale siriana era titubante su questo accordo, ma poi gli Stati Uniti hanno messo più sanzioni (ed ultimamente anche contro la Banca Centrale siriana) ed ora gli Stati Uniti stessi hanno indirettamente costretto la Banca Centrale siriana ad accettare. Ovviamente per ora si tratta di sopravvivenza, nulla di simile all’Europa o agli USA ma se migliora la condizione dei cittadini, tutto è auspicabile.

Le sanzioni alla Banca Centrale siriana messe in campo poco prima Natale , hanno avuto anche un altro effetto: molti libanesi fanno affidamento sulla banca centrale della Siria; cosicché – dopo che le banche libanesi sono crollate – queste sanzioni non solo colpiranno la Siria ma anche il vicino Libano che ha disperatamente bisogno anche di aiuti finanziari.

In definitiva è tutto ciò che  la politica delle bombe e del credo smisurato per sé stessi genera. Possono distruggere ma mai costruire o portare concordia al di fuori della propria cerchia.

Mentre si punta ad un ‘New Deal’ nel mondo puntando su digitalizzazione e green, miliardi di persone continuano ad essere punite e private del necessario per vivere-

Le sanzioni , al loro meglio, mirano e puniscono gli individui, e nel peggiore dei casi portano povertà e disperazione alla gente comune.

Quindi la domanda è: perché i governi occidentali continuano a perseguire queste sanzioni? Sono ignoranti dei loro effetti, o lo fanno perchè vogliono punire intere popolazioni di questi paesi?

Il dire – come fa l’Italia – che non si può opporre il veto alle sanzioni, è infantile e ipocrita. Lo hanno fatto Polonia ed Ungheria contro lo stato diritto ed hanno vinto: vuol dire che ciò che anima la nostra classe dirigente è l’ignavia, viltà eletta a norma di vita. Niente di più.

Segue la notizia da Xinhua. Sì devo rivolgermi ad attingere talune notizie dall’agenzia di nuova Cina , visto che le nostre sono tutte concentrate a parlare solo di Covid e di Salvini che distribuisce doni con City Angels a Milano, generando italiche polemiche.

Teheran, 26 dicembre (Xinhua) – Iran e Siria intendono creare una banca comune per facilitare la cooperazione commerciale bilaterale, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa semi-ufficiale Fars citando un funzionario commerciale iraniano sabato.

“Stiamo anche cercando di creare un SWIFT (meccanismo) interno tra le banche centrali di Iran e Siria al fine di contrastare le sanzioni (occidentali)”, ha detto Gol Mohammadi, un membro anziano del quartier generale dello sviluppo economico di Iran, Iraq e Siria .

Questo piano è nella fase finale che risolverà i problemi di trasferimento di denaro tra Iran e Siria, ha aggiunto.

In precedenza, Abdolnaser Hemmati, il governatore della Banca centrale dell’Iran, ha esortato la parte siriana a rimuovere gli ostacoli a questo proposito, affermando che la banca congiunta di Iran e Siria aiuterebbe la promozione della collaborazione economica.


Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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