In Ucraina arrestato il blogger Gonzalo Lira per ‘propaganda russa’

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Il blogger e scrittore cileno -americano Gonzalo Lira, che copriva gli eventi in Ucraina, è stato arrestato dalla SBU a Kharkiv. È accusato di “giustificare l’aggressione russa” e di “screditare” le forze armate ucraine.

Lira gestisce canali su YouTube e Twitter dal febbraio 2022, in cui accusa Kiev  di “crimini di guerra contro i civili” e di reprimere l’attività giornalistica e critica i funzionari ucraini, Biden e la NATO.

Era già stato arrestato dal Servizio di sicurezza ucraini nell’aprile dello scorso anno, poco prima che Lira denunciasse (https://twitter.com/GonzaloLira1968/status/1517457768797679618?t=1Cp1lIXCMRkn6zKka2WOgg&s=19) una possibile persecuzione da parte di Kiev. Gli investigatori lo hanno ora informato del sospetto di aver realizzato e distribuito materiali “che contengono giustificazioni dell’aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina, commessa ripetutamente”.

Il tribunale ha scelto la custodia cautelare come una misura preventiva fino a quando non saranno accertate tutte le circostanze. Rischia fino a 8 anni di carcere. Giusto poco dopo la famosa giornata della libertà della stampa quando i Reporters Sans Frontières hanno innalzato l’Ucraina di 27 punti nella classifica della libertà della stampa. Insomma, una realtà orwelliana, visto anche i numerosi giornalisti e le testate chiuse dal governo di Kiev.

Qui Brian Berletic , dal suo canale News Atlas, offre una spiegazione molto chiara dei fatti: https://youtu.be/4DmN8tGNlGU.

L’attività di repressione è svolta dalla 14a brigata delle Forze armate ucraine che è stata assegnata a supporto dei pubblici ministeri giunti da Kharkov in città e nei villaggi circostanti per “setacciare” congiuntamente l’area alla ricerca di “collaboratori” e ‘filo-russi’.
Secondo la fonte ‘Antifascist‘ i “complici degli invasori” sono accusati di tradimento e le forze armate ucraine ricevono come “trofeo” gli appartamenti abbandonati e le proprietà che vi rimangono: il livello di saccheggio a Kupyansk e nella regione non ha precedenti”. Tuttavia, gli arresti sono effettuati contro dissidenti che, pur non avendo contatto e non agendo come ‘collaborazionisti ‘ con le forze russe , non nutrono simpatie per l’attuale conduzione politica a Kiev.

È da ricordare che il primo arresto di Gonzales Lira era stato risolto e il blogger rilasciato con obbligo di non lasciare Kharkiv. Non può essere escluso a priori che la SBU lo abbia rilasciato per monitorare da vicino Gonzalo allo scopo di raccogliere informazioni sui suoi contatti (altrimenti non si vede il perché non è stato semplicemente espulso dopo il primo arresto). Pertanto, potrebbe essere plausibile che solo una volta che la SBU ha realizzato di aver mappato tutti i suoi contatti, sia stato arrestato nuovamente. Forse fin dall’inizio questo era il piano e non so dire se Gonzalo Lira ne fosse più o meno consapevole. Ma che lui abbia continuato la sua attività mentre lo stesso genere di attività è repressa anche nei paesi direttamente in guerra, è alquanto anomalo. Naturalmente la libertà di espressione andrebbe tutelata ma qui si tratta di un paese in guerra e si parla di qualcosa che assomiglia alla guerra civile, quindi le regole democratiche sono saltate completamente.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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