Il sospetto è che l’arresto di Steve Bannon sia comunque in relazione con le presidenziali USA

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[su_spacer]LA procuratrice di New York  Audrey Strauss ha spiccato un mandato di cattura nei confronti dell’ex consigliere presidenziale di Trump, Steve Bannon. L’incarico che ha ricoperto è stato tenuto dallo stesso da gennaio ad agosto 2017. In precedenza, ha diretto il quartier generale della campagna di Donald Trump dall’agosto 2016.

L’arresto di Steve Bannon è avvenuto per appropriazione indebita tramite la  campagna di crowdfunding We Build the Wall  lanciata nel 2018. 3 suoi organizzatori avrebbero intascato alcune decine di migliaia di dollari tratte dalla raccolta di oltre $ 25 milioni. I fondi sarebbero serviti a costruire un muro anti- immigrazione al confine tra Stati Uniti e Messico. Gli imputati, Brian Colfage, Andrew Badolato e Timothy Shea – “hanno ricevuto fraudolentemente centinaia di migliaia di dollari dai donatori”. attraverso triangolazioni, in particolare l’accusa dice che il signor Colfage, che “che ha cominciato a condurre uno stile di vita sontuoso”, ha detto il procuratore Audrey Strauss.

E’ da notare che comunque il patrimonio personale di Steve Bannon prima della raccolta fondi era già cospicuo, pari a 50 milioni di dollari. Non si vede che bisogno aveva Bannon di sfasciare la sua attività politica per qualche decine di migliaia di dollari.

Bannon da parte sua, ha respinto le accuse e sostiene che l’arresto sia politico a ragione delle sue attività politiche e in concomitanza con e elezioni USA.

Per inquadrare meglio il personaggio – noto anche in Italia per aver aver espresso apprezzamento alla politica di  Salvini e Meloni –  è interessante rileggere una sua dichiarazione al giornale parigino Le Figaro, a proposito della sua attività politica pro sovranismo (era il 22.05.2019):

[su_quote]Direi che sono un populista, un nazionalista e un sostenitore dell’indipendenza. Sono anche un tradizionalista della famiglia e dei valori tradizionali. Questo è il principio del movimento, di cui faccio parte per unire tutte queste correnti ideologiche.

Adesso ti spiego tutto. Essere populista significa sia opporsi alle élite sia aderire al principio di sussidiarietà: le decisioni devono essere prese al livello più basso. Essere nazionalisti significa rafforzare il sistema della Westfalia: la nazione è l’unica entità che è sostenuta dai cittadini garantendo la loro libertà.

Essere un sostenitore dell’indipendenza significa difendere un sistema di nazioni libere in cui chiunque può firmare un trattato o creare un’alleanza come l’UE o la NATO, ma solo sulla base della propria scelta sovrana. [/su_quote]

Vedremo gli esiti delle indagini ma naturalmente si tratta di un avviso di garanzia e non di una condanna. Al momento Bannon è libero su cauzione per 5 milioni di dollari in attesa dell’udienza nel merito.

L’avviso di garanzia è arrivato con un tempismo perfetto. Steve Bannon avrà modo di difendersi con i suoi avvocati. Ciò non toglie che alle porte delle presidenziali il fatto è comunque un danneggiamento politico alla campagna per la rielezione di Trump, ove gli umori della gente non vanno tanto per il sottile. Comunque vadano le indagini, Bannon resterà sempre quello che ha truffato i donatori volontari ed ha ferito la loro fiducia.

La BBC ricorda che Steve Bannon non è il primo consigliere Trump ad essere stato preso di mira nel corso del tempo. “L’ex capo della sua sede elettorale Paul Manafort è stato condannato per frode finanziaria, un altro consigliere, Roger Stone – per falsa testimonianza e pressioni sui testimoni”. Stessa cosa è capitato al generale  Michael Flynn consigliere per la sicurezza nazionale.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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