Il Recovery Fund è un prestito, lo ha detto Macron in conferenza stampa: i nostri media continuano a mentire

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I nostri media continuano lodare il Recovery Fund ad insistere che si tratta di liquidità ‘a fondo perduto’mentre invece il sito dell’Eliseo dice il contrario. Altri dicono che si tratta di un ‘debito condiviso’, ma anche in questo caso non raccontano tutta la verità.

C’è veramente da preoccuparsi per il livello di faziosità e mancanza di indipendenza dell’informazione in Italia. Dopo lo scandalo delle intercettazioni rivelate dal giornale la Verità delle gravissime conversazioni dei magistrati su Salvini, i media per giorni hanno taciuto, mentre quella era una notizia da ‘prime time’.  Ma non solo, rilevo che anche su tematiche economiche di pubblico interesse, vengono fornite agli italiani notizie distorte. Prima è stato a tema il MES, presentato (falsamente) come un prestito senza condizionalità , ora invece è la volta del Recovery Fund: anche in questo caso, i media presentano questo strumento come provvidenziale e come una erogazione di liquidità “a fondo perduto”, mentre anche in questo caso – come tra l’altro ha detto recentemente Salvini – è un prestito.

Di fronte a tanta palese falsità, non capisco a che gioco stanno giocando i nostri media mainstream: fanno campagne per accreditarsi come gli unici mezzi di comunicazione seri, ma poi su temi cruciali non riferiscono nemmeno ciò che è pubblicato e disponibile in rete sui siti istituzionali.

Macron: il Recocery Fund va rimborsato

Basta leggere la conferenza stampa finale congiunta di Macron  con la Merkel. In essa il presidente francese Macron dice molto chiaramente che il Recovery Fund va rimborsato.

All’uopo, riporto qui di seguito il testo dell’intervento del presidente Macron (neretto @vietatoparlare):

Emmanuel MACRON: Grazie mille, cancelliera signora, cara Angela MERKEL.

In effetti, abbiamo avuto l’opportunità oggi e nelle ultime settimane di avere molti scambi e discussioni per approfondire le nostre posizioni comuni e costruire questo accordo franco-tedesco in un nuovo contesto che Angela MERKEL ha appena ricordato.

La crisi che stiamo vivendo non ha precedenti e implica, impone una risposta che, per essere efficace, deve essere collettiva e prima di tutto europea. Perché, e come abbiamo detto entrambi dall’inizio di questa crisi, il virus non conosce confini e ha colpito tutta l’Europa.

L’Europa, va detto e ha questa lucidità, è stata senza dubbio criticata all’inizio di questa crisi, in primo luogo perché la competenza sanitaria non è di competenza comunitaria e quindi non dovremmo chiedere di l’Unione Europea che non è di sua competenza.

Anche perché ci sono stati riflessi nazionalisti, in particolare sulla gestione delle frontiere, anche all’interno dello spazio Schengen. E dobbiamo imparare tutte le lezioni da questa pandemia al riguardo. Angela MERKEL ci ha appena ricordato questo e condivido totalmente ciò che ha appena detto anche a questo proposito.

Quindi, dobbiamo anche dire che sono state realizzate notevoli azioni a livello europeo. Non voglio dimenticare i gesti molto concreti di solidarietà che hanno dato all’Europa un volto umano. Questa solidarietà ha salvato la vita. Germania, Svizzera, Lussemburgo, Austria hanno ricevuto quasi 200 pazienti francesi. Germania e Francia hanno portato e consegnato molte attrezzature in Italia e in molti altri paesi. E questa solidarietà è anche questo spirito europeo ed è l’Europa che ha funzionato.

Abbiamo anche avuto una risposta economica e monetaria molto forte dall’inizio della crisi. La Banca centrale europea ha agito a metà marzo in modo massiccio e adeguato e ha permesso di evitare una crisi finanziaria a breve termine e l’allargamento dei tassi di interesse tra i paesi europei. La Commissione europea ha prorogato molto presto le regole che avrebbero potuto costringerci a questioni di bilancio o di concorrenza e ha consentito al livello nazionale di fornire risposte settoriali che erano assolutamente essenziali.

Questa risposta molto importante è stata anche accompagnata, ho detto, da mancanza, egoismo, ritardi. Sto pensando alla questione dei confini. Non ho tabù su questo argomento e la Francia, in coordinamento con la Germania, ha spinto con successo attivamente per una chiusura rigorosa delle frontiere esterne dell’Unione europea.

Ma all’interno dell’Europa, è diverso ai nostri occhi, non per ingenuità ma per preoccupazione per l’efficienza perché dobbiamo essere all’altezza della nostra storia e non cedere a nessuna demagogia. Abbiamo posto delle restrizioni su tutti i nostri confini, anche con la Germania, perché era necessario. Lo abbiamo fatto in modo coordinato, ci siamo costantemente scambiati con il cancelliere MERKEL. Non abbiamo chiuso i suoi confini a tutto il traffico e in particolare abbiamo permesso ai nostri 350.000 lavoratori frontalieri di continuare a lavorare. Abbiamo anche lasciato passare alcuni alimenti e prodotti sanitari essenziali per i nostri paesi. Altri paesi europei, semplicemente, non avevano questo riflesso e hanno chiuso tutti i confini senza avvertire i loro vicini,

Oltre a ciò, restano dibattiti essenziali: quello della solidarietà finanziaria in Europa, la nostra sovranità europea, un’Europa più forte. Ed è questa convinzione comune che portiamo con il Cancelliere che ci ha portato a presentare questa iniziativa franco-tedesca oggi. È il frutto di un lavoro bilaterale, ma di uno scambio con molti dei nostri partner e questo lavoro che abbiamo potuto svolgere con Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e molti altri, con anche il Presidente del Consiglio in qualità di Presidente della Commissione.

Il Cancelliere ha delineato le linee principali di questa iniziativa e pertanto tornerò su di essa solo brevemente, sottolineandone la coerenza. Ci sono 4 pilastri della nostra iniziativa: protezione della salute, stimolo fiscale, transizione ecologica, sovranità economica. E sono convinto che questa sia la base essenziale per la ricostruzione delle nostre vite, delle nostre economie, delle nostre società che seguono questa strategia.

In effetti, in termini di salute, il nostro desiderio, la nostra volontà insieme, è quello di dare all’Europa competenze molto concrete nel settore della salute e impegnarci insieme. Scorte comuni di maschere o test, capacità di acquisto e produzione congiunte o coordinate per trattamenti e vaccini. Piani condivisi di prevenzione dell’epidemia, metodi comuni per identificare e identificare i casi. Questa Europa della salute non è mai esistita. Deve diventare la nostra priorità.

In termini di bilancio e strumenti di solidarietà, il Cancelliere ha appena ricordato per un momento l’importanza di questo fondo di incentivazione di 500 miliardi di euro che completerà le nostre prospettive finanziarie e quindi il nostro bilancio europeo. Ma sulla base dei trattati esistenti, per la prima volta insieme, ciò che stiamo proponendo insieme, Germania, Francia, ai 27 paesi membri, è da un lato decidere tutti insieme, andare e aumentare un debito comune su mercati e di utilizzare questi 500 miliardi di euro di aiuti che verranno rimborsati, come ricordato dal Cancelliere, per utilizzarli per fornire finanziamenti che saranno assegnati in via prioritaria nei settori più colpiti la crisi sanitaria ed economica e le regioni maggiormente colpite da questa crisi. E quindi accettare trasferimenti reali, una vera strategia comune per integrare il nostro bilancio europeo. Questo è un passo importante e speriamo che tra qualche giorno la Commissione europea porti avanti questa proposta e che sarà seguita da tutti i nostri partner.

Questo fondo di stimolo è di 500 miliardi che non saranno prestiti concessi a tale o tale regione o tale o tale settore, ma molte dotazioni di bilancio sulla base del nostro indebitamento comune completeranno l’accordo trovato dai nostri ministri. Finanziamento di 500 miliardi di euro con il programma di riassicurazione “SURE” della Commissione, ma anche prestiti nell’ambito del meccanismo europeo di stabilità e prestiti emessi dalla Banca europea per gli investimenti. 500 miliardi di prestiti, l’accordo già trovato dai nostri ministri delle finanze, 500 miliardi di stanziamenti di bilancio attraverso la proposta di fondi di incentivazione tedesco-francesi. Questo è ciò che riteniamo essenziale per integrare le iniziative che sono già state prese e continueranno a essere prese a livello nazionale.

La terza leva che difendiamo insieme è l’accelerazione della transizione ecologica e la transizione digitale. Il nostro messaggio è semplice: l ‘”accordo verde”, questa trasformazione verde della nostra economia, non deve essere messa in discussione. Deve essere accelerato. E settore per settore, il risveglio europeo dovrà essere accompagnato da impegni e condizioni in termini di clima, ambiente, biodiversità.

Infine, e questo è il quarto asse del nostro accordo franco-tedesco, è quello della vera sovranità europea. Questa convinzione, la portiamo insieme, è quella che consiste nel ridurre la nostra dipendenza dall’esterno in settori strategici come la produzione di medicinali, ma anche per migliorare la protezione delle nostre aziende, per combattere meglio gli investimenti predatori da altri poteri, ma anche per attrarre o trasferire investimenti chiave in Europa. L’Europa non deve avvicinarsi al commercio mondiale. Francia ancora meno. A volte deve sapere come essere meno ingenuo, deve supportare meglio i settori più strategici e riteniamo che dobbiamo condividere meglio una strategia comune di autonomia industriale ed economica. VS'[/su_quote]

fonte: Eliseo

La verità sul Recovery Fund

Qui di seguito vi riporto alcuni passaggi tratti dal video dal “La verità sul Recovery Fund” che potete trovare sul canale Youtube “Finanza in Chiaro”. In esso, l’economista ed esperto di Finanza Giancarlo Marcotti chiarisce in maniera definitiva che il Recovery Fund è un prestito e che non può essere considerato come la migliore soluzione.

Questi passaggi sono molto importanti perchè Giancarlo Marcotti non solo fornisce particolari chiarimenti ma ne spiega anche la ragione in modo comprensibile:

(minuto 07:20) All’incontro tra la Merkel e Macron non hanno parlato di Recovery Fund ma di qualcosa che possa assomigliare al Recovery fund ma non un vero Recovery Fund infatti media italiani lo chiamano Fondo di Rilancio quindi non proprio Recovery Fund.

Ma comunque di fatto  si sta parlando della stessa cosa: ossia di un piano i cui fondi arriverebbero dal budget della Commissione Europea. Effettivamente quando si parlava di Recovery Fund si ipotizzava un fondo come minimo di 1.000 miliardi ma molto più probabilmente di almeno 1.500 miliardi mentre dall’incontro bilaterale Macron Merkel la proposta che ne è uscita è per 500 miliardi.
Può anche essere che Macron e la Merkel abbiano voluto intanto proporre una cifra più bassa per aumentare la probabilità di convincere anche quegli stati tradizionalmente più critici, quelli che oggi abbiamo definito ‘frugali’ a non opporsi.

Insomma al di là di queste sottigliezze la cosa, più scandalosa è come i media si sono affrettati a raccontare frottole e la più grossa di tutte veramente è che i soldi arriverebbero a fondo perduto.

Allora chiariamo per coloro che magari non conoscono bene questa terminologia, ‘a fondo perduto’ significa che chi riceve quei finanziamenti non è tenuto a restituire. Insomma sono soldi che gli vengono regalati.

Già qui cari ascoltatori, io vi chiedo se c’è solo uno talmente imbecille da pensare che Macron e la Merkel si riuniscano in gran segreto per fare cosa per fare un grande unico grande gigantesco regalo all’Italia addirittura 100 miliardi di euro.

(minuto 09:37) Avete presente quanto sono 100 miliardi di euro qualcosa come tre finanziarie(…). Immaginate voi Macron che si presenta alla tv francese e alla tv pubblica francese e annuncia che la Francia in accordo con la Germania ha deciso di fare un regalo all’italia di 100 miliardi, magari appunto, per recuperare quel importo sarà costretta ad aumentare le tasse ai francesi per poi dare i soldi agli italiani: minimo i gilet gialli assaltano l’Eliseo, altro che presa della Bastiglia…

Ritengo che non andrebbe molto meglio in Germania … ecco adesso l’ho buttata un po’ in ridere , ma nonostante questo: leggete quali falsità ignobili, giornali e media raccontano. Raccontano che avremo 100 miliardi di euro ‘a fondo perduto’.. come si fa a essere così falsi se proprio al termine dell’incontro bilaterale – quando Macron e la Merkel hanno illustrato la loro proposta – Macron ha esplicitamente detto,  riporto le sue testuali parole –questi 500 miliardi destinati alla ricostruzione dovranno essere rimborsati” (minuto 11.41) .

E’ ovvio. Anche perché, scusate, ma chi è che può regalarvi dal nulla dei soldi? Eventualmente solo la Banca Centrale.

(minuto 12:19) Dunque abbiamo detto che i soldi arriverebbero dal bilancio della Commissione Europea e ovviamente questi soldi devono ritornare alla Commissione Europea. Però sarebbero restituiti alla Commissione Europea non in base a quanto ricevuto ossia se lo stato X ha ricevuto 10 deve rendere 10 se lo stato y ha ricevuto 20 deve restituire 20. Ecco no: ogni stato restituisce in base alla propria quota di partecipazione all’Unione Europea. Allora con dei numeri forse ci capiamo: vediamo proprio nella migliore delle ipotesi è un anticipo. (…) ammettiamo per assurdo che davvero tutti gli altri paesi si dimostrassero estremamente solidali con noi, siamo appunto il paese più colpito dalla questa crisi, i soldi quindi verrebbero distribuiti in proporzione ai danni ricevuti dal proprio sistema economico da parte del coronavirus. Quindi, dato che l’italia è il paese più colpito si dice che all’Ialia potrebbero arrivare 100 miliardi.

Chiariamo: al momento sono solo ipotesi e queste sono dei numeri buttati lì. Bene, allora quanto dovremmo restituire? Beh, la nostra quota di partecipazione all’incirca nell’unione europea e del 18 per cento quindi noi dobbiamo contribuire per il 18 per cento dell’ammontare totale del fondo che abbiamo detto essere di 500 miliardi e il 18 per cento di 500 miliardi sono 90 miliardi quindi nella migliore delle ipotesi ossia proprio al massimo diciamo ci stanno regalando 10 miliardi ossia ce ne danno 100 restituiamo 90.

Direte “ma meglio di niente …”, certo ma ricordatevi che noi, l’italia da vent’anni diamo all’Europa molto di più di quanto riceviamo indietro, cioè da vent’anni avviene questa cosa ma a nostro danno. (minuto 15:07)

Ripeto, non entro nei particolari , ma quello che vi ho prospettato è veramente la circostanza migliore che ci possa capitare: con ogni probabilità se ci va bene facciamo pari.

Mentre tutti i media di regime e i partiti di governo in pratica cosa vi stanno dicendo? Che ci regalano 100 miliardi. Ma poi – io continuo a sottolineare – c’è un altro fatto, a mio avviso, estremamente rilevante: noi non dobbiamo fare debiti con gli altri stati ma [per noi è più conveniente] al massimo limitarci ad aumentare il nostro debito pubblico, semplicemente per due motivi sostanziali: il primo è che il debito pubblico alla scadenza lo possiamo sempre rifinanziare; [mentre] i debiti con gli altri paesi se alla scadenza loro vogliano i loro soldi, li dobbiamo restituire (come ogni debitore ovviamente deve fare nei confronti del creditore).

(minuto 16:18) Il secondo motivo è ancora più importante: ossia che il debito pubblico – se noi dovessimo abbandonare l’euro – , può essere convertito nella nostra nuova moneta e quindi essere sempre onorato avendo a disposizione una Banca Centrale mentre un debito con gli altri stati deve essere restituito nella moneta nella quale è stato comprato quindi a noi verrebbe alla fine a costare molto di più.

(minuto 16:54) In conclusione, sia ben chiaro che se per il Recovery Fund la cosiddetta ‘condivisione del debito’ è già una balla,  quella che siano soldi ‘a fondo perduto’ è proprio la balla più gigantesca che sia mai stata inventata, una balla inventata dai nostri organi di disinformazione perché anche Macron e la Merkel non si sono mai azzardati a raccontare questa balla, hanno sempre detto che si tratta di un prestito e come tutti i prestiti deve essere rimborsato.

@vietatoparlare

[su_divider divider_color=”#2d0dc8″]

nota a margine:

l’accordo Macron Merkel, è stato rifiutato dai paesi del nord Europa:

Recovery fund, la controproposta dei “frugali”: “Niente debito in comune, solo prestiti”. Amendola: “Documento difensivo e inadatto”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/23/recovery-fund-la-controproposta-dei-frugali-niente-debito-in-comune-solo-prestiti-contrari-a-forte-incremento-del-bilancio-ue/5811220/

Recovery Fund, controproposta di 4 paesi nordici: “Solo prestiti, no mutualizzazione debito” –
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Recovery-fund-controproposta-di-4-paesi-nordici-Solo-prestito-no-mutualizzazione-debito-0b8a401f-8513-4d56-b949-e38c5d6afe0b.html?refresh_ce

Recovery Fund, la risposta dei rigoristi: “Prestiti e impegno su riforme”
https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/05/23/recovery-fund-risposta-dei-rigoristi-mutalizzazione-del-debito_9p4ChMo4mG1ferPBwtQ39M.html?refresh_ce

“Prestiti vincolati alle riforme e niente sussidi”. Il contro-piano dei nordici per il Recovery Fund
https://www.lastampa.it/esteri/2020/05/23/news/prestiti-vincolati-alle-riforme-e-niente-sussidi-il-contro-piano-dei-nordici-per-il-recovery-fund-1.38879254

Recovery Fund, il piano dei Paesi rigoristi: “Solo prestiti e con impegno su riforme e conti pubblici”
https://www.repubblica.it/economia/2020/05/23/news/recovery_fund_la_risposta_al_piano_franco-tedesco_solo_prestiti_legati_a_riforme_-257436541/

altri link utili:

Salvini: Recovery Fund è un prestito, meglio Buoni per italiani
https://it.notizie.yahoo.com/salvini-recovery-fund-%C3%A8-un-prestito-meglio-buoni-190027693.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLmNvbS8&guce_referrer_sig=AQAAAEBJrZAd1nLj-2cH8SOAA5vJhcHVrIqdTj7K6ViHc745ES8svvzU4VHauFa1Q3woEqEuYKklkp-K9HREytPbTVrUipes6Bnu1_WvsHG0xi-xZ78aM_aVpYhJJo6ysXyzVh7VlEDLpUA2i1x7lYM1QCoecvzR3H-vj-vKUchXfOJ3

No, il Recovery Fund proposto da Francia e Germania non è un prestito (ma neppure soldi a fondo perduto)
https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8622/no-il-recovery-fund-proposto-da-francia-e-germania-non-e-un-prestito-ma-neppure-soldi-a-fondo-perduto

[su_panel shadow=”0px 7px 5px #eeeeee” radius=”11″]Misure alternative al Recovery Fund ed al MES: Piano di Salvezza Nazionale[/su_panel]

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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